Si scrive molto Si scrive molto come quando per ore corriamo sul tapirulan con lo stesso passo, la stessa velocit�, per il medesimo tempo e i piedi sono poi sfiniti, doloranti, artritici, ( la routine della ripetizione salutista) cos� la parola troppo farfugliata, bestemmiata, abusata, il mainstream del gi� detto condito con salsa di miserabili, vuole, ora, rimanere muta, medita una morte solitaria, cerca una lettera che le dia l�estrema e ultima finzione, un incastro parziale al verso eternamente monco. Briciole levare le briciole dal tavolo questo senso di ritrovata pulizia improvvisa la macchia del sugo rompe la magia del palcoscenico nella prova dell�orchestra stona una nota qualcuno tra il pubblico posa lo sguardo sulla cravatta stanza bianca Sei in una stanza bianca, vuota con dei chiodi alle pareti, cornici senza tele sul pavimento, legni sparsi contorni di una radio che urla la sua frequenza sulla strada, una macchina in retromarcia azzoppa la folle corsa dei decibel, cani che latrano nel saloon di un bar, rivoli-bava di birra lungo il marciapiede. Cambia il set: un punto solitario, la scimmia primordiale, una stella lontana, il nero del buio acceca la luce della domanda. Scuse ... in ritardo la stanza bianca ti chiede scusa, la pelle della specie non ha saputo proteggerti dal sole del tempo. *** � Aprile � Aprile, il quarto mese dell�anno. Come dire (forse) avere trent�anni, intrecci di rigenerate clorofille con la ri-apertura della stagione di Artemide, la divina Garbo, la recita perfetta della resurrezione. La natura canta il suo rifiorire, noi volti indefinibili, dietro a un Led, una primavera per ogni invio (illusi), l�usura dell�hardware, l�estate alle porte, la ventola rumoreggia, matti per le strade, � �Aprile dolce morire�. Limbo La vita � un limbo del non fatto. �Cara, mi passi il sale per favore?� Manca sempre qualche ingrediente, anche la polvere sbuffa fuori dal posacenere. La Risposta Non c�� molto da aggiungere. La Risposta esiste da sempre. Un capitolo in cui siamo, un romanzo che parla d�altro. Pesci Sentili come sono stanchi di urlare muti i pesci; l�acquario circonda la terra priva d�ossigeno, il vetro la parete di un�anta senza luce e di una bocca da ri-sfamare. Tonni La poesia � illusione. Mi illudo di essere poeta e lo sono. Anche i tonni si illudono di essere tali prima che il verso Rio Mare sia premiato vincitore del concorso. Costellazioni L�aquila reale sorvola l�umana costellazione di archetipi. Non conosce l'ovviet� della vita e sceglie quella preda, casuale nel cielo delle inaspettate incognite. *** Preferisco venire dal silenzio. Adesso comunque, eccomi e ruba via tutti i pensieri che non c'� niente da dire. A volte, sull�orlo della notte, si rimane sospesi e sempre quel tuo sogno mi accompagna nel gelo di gennaio. *** Fato � bello sentire le storie di tutti. Pare di attraversare lo scibile. Poi ti tagli per un nonnulla e lo spavento richiama il fato a rapporto. Una casa, una piccola storia La casa prende vita, all�improvviso si anima, una donna e gatti dappertutto si muovono in cucina, le stanze come quartieri vivono di piccole cose, l�aroma di un caff� o il ronzio di uno spazzolino elettrico o una radiolina con il volume a manetta. Pensava a quando era ancora sfitta, bisognosa di restauri, malata di crepe alle pareti, assetata senza un bagno, con i vetri chiusi. Sarebbe un giorno morta, il cemento di qualit� scadente non l�avrebbe certo salvata, trascurata da chi talvolta la visitava frettolosamente per poi scappare via come un amante da intervallo impiegatizio. Ora era felice, quella donna con i suoi gatti l�amava, la puliva due volte alla settimana e anche quando era assente la voce del televisore lasciato acceso per sbadatezza le teneva compagnia e questo bastava. Tutto finisce Tutto finisce sempre tra la ripetitivit� degli accadimenti. L�illusione amoreggia con la speranza senza un matrimonio duraturo. Un terno al lotto morire felici perch� la vita ci ha sfinito ebbra di sorrisi. Che noia! Siamo qui a scriverne da millenni e ci arrovelliamo con parole d�effetto per fare, poi, la stessa fine piatta, sgangherata. Feltri Gli spettri ci tormentano, le voci risuonano nella grancassa e solo i feltri smorzano il silenzio delle ombre. Cenerentole Quanti giovani scrivono come vecchie cariatidi. Le loro matrigne e sorellastre pretendono che rientrino a casa per mezzanotte, pulendosi l�unica scarpina sullo zerbino per non sporcare la muffa ospite del logoro parquet! Divertissement � 3 (I maledetti) Il colore di alcuni poeti � il grigio scuro, vorrebbero essere maledetti con l�iPad nella borsa di pelle e una bottiglia di Levissima sottobraccio. �All Along The Watchtower� tuonava Jimi, un maledetto mancino nero, ha cambiato le sorti della musica Lui, una poesia diversa che ha sconcertato le solite bolle di sapone appesantite dal terrore di dover cedere il passo all�arte di un extracomunitario. Vestitevi di rosa, il colore che pi� vi si addice. Come tanti confettini prezzolati continuate a essere un biglietto da visita per le tavole nuziali di ricchi commensali e che sia maledetta la vostra innocua poesia. Ora d�aria Il verso voleva scappare per nuove vie ma la scrittura lo ricacciava sempre a casa dei nonni. L�ora d�aria era immaginare un recinto di parole senza lettere Divertissement � 2 Osserva bene quello che vedi e poi raccontacelo. Sei hai la cataratta, mi raccomando, guarisci. Se guardi la televisione e leggi i giornali ti � concesso omologarti sui social. Se cammini a testa bassa puoi scrivere solo dei tombini. Se leggi il passato, quel passato � il tuo presente. Se osservi la natura sei sulla buona strada. Se proprio vuoi poetare girati dall�altra parte e dimentica di essere come gli altri. respiro nello stringere il pugno catturi quel respiro appena espirato. Aprendo la mano liberi la vita e ti senti un dio. Miraggi Invecchiando si ricerca la semplicit� nel dire. Andavamo a caccia di quadrifogli. Gli abitanti del prato osservavano con discreta diffidenza. Non capivano questa nostra stravagante follia e noi neppure, attirati da miraggi di fortune in deserti senza oasi. Quando si fa notte Quando si fa notte l�apparire s�addormenta stremato nelle tastiere di lettere solitarie. Lass�, le luci delle stelle festeggiano la verit� del creato e il sole dell�alba inganna il risveglio del perpetuo errore. Divertissement La gente deve sempre credere a qualcosa. Alla pioggia che prima o poi arriver�, alle prossime vacanze a Jesolo, al principe azzurro oramai un vecchio rospo con la dentiera, alla fortuna di chi gioca al lotto � un gran merlotto, al linciaggio mediatico di chicchessia, al tonno rio mare insaporito con mercurio da tenere in frigo, al pensiero di andare in chiesa la domenica senza mai entrarci, al �quando c�era lui� si stava meglio, ai poeti istituzionalizzati scipiti bidelli di partito, all�inutilit� della Clerici o ai plastici di Vespa. A una certezza non si rassegna: un giorno tutto questo cesser� ( si muore ogni tanto � ) e potr� finalmente riposare in pace. Faraoni Non abbiamo pi� tesori da portare nelle tombe, poveri faraoni di cartapesta, soli con le nostre ceneri gettate nel Seveso da qualche buon volenteroso, giusto per non recare loro troppo fastidio. E poi che inutilit� per i precari del Corriere scrivere quattro stupide righe di necrologio su chi � stato meritevole o meno. Vorrei donare il mio nulla a chi mi ha sempre amato nel silenzio di un estraneo. Untori Ci si affanna a correre (a vuoto) per essere comunque. La natura, invece, segue il volere del tempo. Non ha fretta, osserva l�ordinato andamento delle formichine. In fila indiana evitano come la peste gli untori del dubbio travestito da certezza. Resurrezione L�occhiata nemica del mondo (o il tuo non ascolto �?) annichilisce il marasma del dettato secolare, pause temporali stanche e strofinate di sangue, e noi, piatti come una lisca che si lascia buttare nel mare o ancora pi� piatti, sottili come quei sassolini piccolissimi e bruciati dal sole che si insinuano perversi tra le dita di piedi veloci sulla spiaggia. C�� una nave che passa all�orizzonte (immagine scontata), potremmo raggiungerla, (il dove della poesia, banale) e poi salire, ecco salire solo per un attimo, un attimo di resurrezione. Dissolvenza Nel pensare il principio e la fine, due occhi aperti non si guardano mai, due fanali si spengono con l�autista in dissolvenza Chiamale se vuoi � emozioni Mi emoziona un gatto che fa le fusa, chi si commuove per il sorgere dell�alba o per il truculento graffiti di un pisciatoio dell�autogrill. C�� poi chi palpita d�amore per una donna o per un uomo o per entrambi o per un proprio dio o per il proprio io. Stolto chi pretende di etichettare le emozioni come fossero confezioni di pasta Barilla esposte per pochi centesimi ai discount delle merci avariate. Poesia Eravamo versi liberi a spasso ubriachi tra le strade a senso unico della forma cercavamo lettere d�oro in profondi tombini scoperchiati da una bomba inaspettata di scroscianti parole �lite Guardateli, quale pena con penna d�oro scrivono del meteo esclusi dalle concimaie! Lobotomia Un mattino qualunque, tacchi bucano l�asfalto come scavi di trivelle. Tintinnii di orecchini, bisbiglii metallici, mercatini meccanici giostre in movimento, odori di kebab, un telegiornale sbraita da chiss� dove, distrattamente osservo un albero, poveretto � sembra un gingillo fuori posto come le parole a caso, tanto per dire, tanto per cucinare qualcosa, tanto per dormire una notte qualunque, tutto confluisce nell�unico fiume, orgia di liquidi seminali, scarichi di lavatrici, neonati nei bidoni, citt� bidonville, teste ciondolanti, bambolotti senza pile, il sole scalda meno, ottobre � vicino, passo dai cinesi, le pile sono a buon mercato! Tendone La Storia mi ha scritto una lettera spiegandomi che io appartengo ad essa. Le ho risposto che � una pagliaccia, gli spettatori del suo circo sono bambini accompagnati da adulti �consenzienti�. Se nascessimo orfani potremmo sceglierci il palinsesto, abbattere quel tendone liberando tigri, leoni, cavalli, elefanti e di nuovo riempire l�arca pronta a salpare per una nuova destinazione. Universi Siamo universi di molecole in universi di astri. Essere soli tra Soli accecati dall�Insieme. *** Amniosi Ritorneremo nell�amniosi amnesia del prima, del dopo ci toccher� bere qualcosa di nuovo, che sia buono � stavolta � Tutto uguale Tutto uguale, la banda del paese ripete i suoni di ogni anno, rulli di tamburi e bambini festosi tagliano zigzagando il corteo. Agli angoli delle stradine una folla di curiosi osserva, fedele, la consunzione del rito. La processione segue il percorso prestabilito, c�� chi applaude, chi sorride, chi piange il proprio Dio, nessuna preghiera per il vicino di casa che muore ogni giorno. Questa piccola umanit� raggiunge la piazza principale, polpi fritti alimentano l�allegra compagnia che si scioglie come neve al sole in attesa di una nuova primavera sempre uguale. caipirinha Si diventa vecchi prima dell�andare a capo. Una caipirinha e quattro giovani in un bar ci risvegliano dal coma della vita e la routine torna, scornata, tra gli scaffali di riserve doc impolverate. *** guarda la copertina di quel libro ruvida e vissuta le pagine sono sempre l�, il filo refe le rende immortali. la superficie di pelli raggrinzite, gli organi in sofferenza e forse l�anima appartiene a quella pagina eterna prima dell�incendio o di una scucitura del collant. * che esista o non esista chi o non chi insomma ma poi � millenni che ne parliamo prepara la cena che il TG7 inizia alla 20, puntuale. * Oggi a Milano era una splendida giornata con un cielo terso. Una badante portava a spasso una vecchietta su una carrozzina. Mi sorrideva la vecchietta, un sorriso sincero accompagnava i suoi occhi ridenti. Osservava l�azzurro intenso del cielo. Considerava che mai avrebbe potuto essere migliore, questo suo ultimo stare tra i sensi della vita. * Ho sempre considerato la mente un�orgia di tempi, pensieri sparsi tra passati remoti e presenti non presenti, futuri trascorsi nell�attesa del rinfresco di pareti chiuse. L�allodola trilla nella gabbia, cos� noi felici cantiamo nel pianto del mondo. * avrei potuto dire di no a tante cose, avrei potuto dirne di s� ad altrettante, avrei potuto dire forse all�incedere del dubbio, le cose, alla fine, decisero per il manichino esposto in una vetrina dove solerti commessi lo rivestivano a festa! * Il vento muove le foglie attaccate ai rami, paiono salutarti, cos� maestosi, giganti buoni, tante mani protese per un abbraccio solidale, noi e loro, de-urbanizzati e de-forestalizzati sangue e clorofilla anemizzate nel pallore di un viso o di un tronco secco estinto nel cemento, una stretta di ramo e un arrivederci. * si sta � o come eravamo � n� Ungaretti n� Robert Redford e Barbra Streisand. la poesia � in scena da Godard: - bisogna vivere piuttosto che durare - il palcoscenico dell�oggi non dura e non vive. solo bruciature di sigaretta nello scorrere della bobina * ho finito la scorta di infiniti che avevo a disposizione. mi toccher� scrivere in orizzontale su qualche centimetro di foglio. tante parole brevissime ma che siano tante cos� da sommarle verso dopo verso. l�infinito sar� un limite finito algebrico che tender� allo zero della lettera. * si dice sempre che sarebbe auspicabile schiattare di colpo cos� come quando la poesia ti chiama all�improvviso e non devi agonizzare per giorni solo nel pensarla. * cos� presero la mira nel presente dei ciechi schivando pensieri sparando su lattine di Coca ammaccate poi riutilizzate con i filamenti di una cicca umiliata * riflessi circensi Una mattina qualunque mi recai in posta dopo aver preso prima un caff� al bar e poi capovolsi specchiandomi le immagini degli accadimenti. Mi ritrovai a testa in gi� in un doppio ufficio postale dopo aver sorseggiato un caff� doppio in undoppio bar ed elevando all�ennesima potenza questo gioco di riflessi circensi tanti me facevano la fila in posta, tanti me gustavano una tazzina di caff�. Erodivertito dallo specchio dell�ego che si trastullava su anonimi sconosciuti quasi volesse impossessarsi di tutte le loro vite. Bastava solo la mia, la somma non avrebbe mai raggiunto il capolinea del tempo, i binari erano stati sostituiti dalle veloci rotaie e Italo era solo uno dei tanti nomi comuni, uno dei tanti avventori di un qualsiasi ufficio postale o di un qualsiasi bar. concetti gioca pure con i concetti, sempre gli stessi: il tempo e la natura, la vita e la morte, il vecchio e il bambino, la pace e la guerra, l�amore e la solitudine. ora mischiali: il bambino e la guerra, il vecchio e il tempo, la vita e l�amore, la morte e la solitudine, la natura e la pace. e poi rimischiali e rimischiali ancora come in un mazzo di carte. il jolly ti sorride beffardo, il concetto appartiene ai sinonimi. ritenta con un mazzo truccato e senza il jolly. scrittura la scrittura � uno scheletro vivo. vive di autopsie pregresse e speranze di futuri nascituri. nel mezzo l�osteoporosi decalcifica la parola. �Quadretto di giocose quartine� ci sono delle cose che sono solo cose e le cose stanno l� come cose morte la foglia cadendo incrocia uno sguardo. un bersaglio in movimento, il piattello incontra il caso. l�emozione � un attimo del tempo. non � una legge fisica universale e tutti pensiamo di essere nati scienziati. Dio ha la barba grigia, l�inquinamento l�ha sporcata. le polveri sottili ci hanno reso simili nel colore. questo rendersi conto dell�et� che mangia la vita. il fine pasto dipende dalla saziet� del commensale. Oh cavallina cavallina storna � Se non fosse mai stato scritto e lo leggessi ora penserei a un matto scappato dalla neuro si � soli perch� ci manca la buona compagnia. non poter conoscere gli altri, la relativit� non si annulla inviando una mail a casaccio. ci vuole poco per morire a una certa et� e il dietor non � un salvavita Beghelli ma l�illusorio prolungamento temporale di ricordi giovanili.