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STABAT
MATER
Lo Stabat Mater � una sequenza, cio� un inno liturgico in lingua latina,
generalmente attribuita a Iacopone da Todi, secondo altri invece opera di papa
Innocenzo III o San Bonaventura. La pratica liturgica cattolica prevede una recitazione facoltativa durante la
messa dell'Addolorata (15 settembre); inoltre prima della Riforma liturgica era
utilizzata nell'ufficio del venerd� della settimana di Passione (Madonna dei
Sette Dolori - venerd� precedente la Domenica della Passione). La popolarit�
che ha conosciuto attraverso i secoli � dovuta anche al fatto che era recitata
nel rito della Via Crucis e nella processione del Venerd� Santo. Il tema della preghiera � la sofferenza di Maria durante la crocifissione di
Cristo, con accento sul nesso tra sofferenza, dolore da una parte, e la
redenzione, la speranza ultraterrena dall'altra. La bellezza dei versi e il loro uso liturgico hanno posto lo Stabat Mater
all'attenzione di oltre quattrocento compositori in tempi e modi diversi: in
particolare � stato musicato da grandi artisti come Scarlatti, Pergolesi,
Boccherini, Rossini, Verdi, Donizetti, Salieri, Dvorak, Haydn, Vivaldi.
Stava Madre dolorosa
a la croce lagrimosa,
dov'era il suo Filio;
la cui anima piangente,
abattuta e dolente 5
trapass� il gladio.
O quanto tristạ e aflitta
fue quella beneditta
Madre de l'Unigenito,
che piangeva e doleva 10
e tremava, ch� vedeva
le pene al Figliuol inclito.
Qual � l'uomo che non piagnesse
se questa Madre vedesse
nel tormento asprissimo? 15
Chi non si pu� contristare,
pia Madre, contemplare
il tuo dolore grandissimo?
Pe' peccati di sue genti
Ies� vide ne' tormenti 20
e ne' flagelli suddito.
Vide il suo dolce nato
moriente desolato
quando amise il spirito.
E per�, fonte d'amore, 25
fa' ch'io senta il tuo dolore,
fammi teco piagnere;
Fa' ch'egli arda il cor mio
in amare Cristo Dio
e 'l suo compiacer cogliere. 30
Santa Madre, fammi questo,
le suo piaghe io abbia presto
al core si ch'elle vagliano;
del tuo nato traforato,
al morire per me degnato, 35
le pene in me compartano.
Fammi sempre piagner teco,
al Crocifisso doler meco,
mentre ch'io viver�;
a la Croce teco stare 40
volentieri acompagnare
pianto con desiderio.
Virgo de le vergine preclara,
a me non esser avara,
fammi teco piagnere. 45
Fa' ch'io porti in Cristo morte
de la sua passion la sorte
e le piaghe raccogliere;
da le piaghe essere piagato,
da la Croce inebriato, 50
ne l'amor del Filio.
Infiamato ed acceso,
per te, Madre, io sia diffeso
nel d� del iudicio.
Fa' che la Croce mi guardi 55
e la passion raguardi
a ci� ch'io trovi grazia.
Quando il corpo ser� morto,
fa' che l'anima abbia porto
di Paradiso e gloria. 60