POESIE SULLA MORTE
Ciao Fiore
Te ne sei andata, Fiore, pi� o meno
nel modo in un giorno sei arrivata
dopo una vita dura e tribolata
che mai t'ha lesinato il suo veleno
via da una sorte ingiusta e mai placata
cui hai strappato, al modo tuo, sereno
eppur deciso che mai � venuto meno
ci� che volevi e ti sei conquistata.
Il tuo destino si � dunque compiuto,
il nostro ancora no e ci amareggia
pensarlo senza il tuo prezioso aiuto.
Ecco perch�, come d'antica foggia,
t'immaginiamo gi� sul nostro altare
pi� nuovo e caro nume tutelare.
MAURI HUIS
***
LA MORTE NON E' NIENTE
La morte non � niente, io sono solo andato
nella stanza accanto.
Io sono io. Voi siete voi.
Ci� che ero per voi lo sono sempre.
Datemi il nome che mi avete sempre dato.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate mai un tono diverso.
Non abbiate un�aria solenne o triste.
Continuate a ridere di ci� che ci faceva
ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa
come lo � sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra
di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non � spezzato.
Perch� dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perch� sono fuori dalla vostra vista?
Io non sono lontano, sono solo dall�altro lato
del cammino.
Charles Peguy
***
Morte, non essere troppo orgogliosa,
se anche qualcuno ti chiama terribile e possente
Tu non lo sei affatto: perch�
quelli che pensi di travolgere
in realt� non muoiono, povera morte,
n� puoi uccidere me.
Se dal riposo e dal sonno, che sono tue immagini,
deriva molto piacere,
molto pi� dovrebbe derivarne da te,
con cui proprio i nostri migliori se ne vanno, per primi,
tu che riposi le loro ossa e ne liberi l�anima.
Schiava del caso e del destino, di re e disperati,
Tu che dimori con guerra
e con veleno, con ogni infermit�,
l�oppio e l�incanto ci fanno dormire ugualmente,
e molto meglio del colpo che ci sferri.
Perch� tanta superbia? Perch� tanta superbia?
Trascorso un breve sonno, eternamente,
resteremo svegli, e la morte non sar� pi�,
sarai Tu a morire.
(Johnn Donne)
***
Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un�acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei gi� uccisa.
Ma poich� la morte � muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni senza un perch�
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa perch� tu mi fai vivere,
perch� mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che � la morte di ogni poeta.
(di Alda Merini)
Verr� la morte e avr� i tuoi occhi
PAVESE
Verr� la morte e avr� i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola
un grido taciuto, un silenzio.
Cos� li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verr� la morte e avr� i tuoi occhi.
Sar� come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Cos'� il morire?- Bishop Brent
Cos'� il morire?
Me ne sto sulla riva del mare, una nave apre
le vele alla brezza del mattino
e parte per l'oceano.
E' uno spettacolo di rara bellezza
e io rimango ad ossservarla
fino a che svanisce all'orizzonte
e qualcuno accanto a me dice: "E' andata!".
Andata! Dove? E' sparita dalla mia vista:
questo � tutto.
Nei suoi alberi, nella carena e nei pennoni
essa � ancora grande
come quando la vedevo,
e come allora � in grado di portare
a destinazione il suo carico di esseri viventi.
Che le sue misure si riducano fino
a sparire del tutto � qualcosa
che riguarda me, non lei,
e proprio nel momento in cui qualcuno
accanto a me dice: "E' andata!"
Ci sono altri che stanno
scrutando il suo arrivo,
e altri voci levano un grido di gioia:
"Eccola che arriva!".
E questo � il morire.