LE NUOVE RELAZIONI
Quante tracce nella vita si seguono,
unico il tema da svolgere: “Non perdersi mai, affondare pure
ma non annegare”. Una rotaia interminabile, la vita. Una
ruota che cammina, corre, incontra, sosta e fugge. Due
ruote che camminano insieme, per un po’, poi rallentano, si
fermano, si dividono, s’allontanano e percorrono strade
diverse o immaginano di percorrerle. Una strada buia, la
vita. Tutta da scoprire, a volte da inventare, da cercare e
ricercare, da solo o insieme, importante “non perdersi mai”,
vedere sempre la luce, quel lumicino che s’intravvede là,
lontano, ma pur sempre raggiungibile, a volte così vicino da
vederlo splendere dentro di sé al punto che tutto illumina,
persone e cose. Sopraffatto il corpo da luce, l’anima da
piccola diventa grande e s’incammina su tracce disegnate con
intelligenza senza l’orgoglio di pensare di sapere ciò che è
meglio per sé e consapevole di muoversi in modo diverso dal
passato in ogni passo relazionale. Giunta è l’ora “di
imparare ad amare in modi insoliti rispetto a quelli prima
esplorati, con atteggiamenti nuovi, che più si confanno
all’essenza dell’amore”, un nuovo modo di “amare” che
permetterà di fare un salto di qualità a sé stessi e agli
altri relazionanti aprendo nuovi scenari all’interno di
nuovi legami. Cade un muro, nuovi orizzonti si spalancano
deprivati dal “dubbio di essere stati vittima di relazioni
fallimentari o distruttive, di maltrattamenti del proprio
valore, d’una usurpazione dell’ego” e più non si butterà via
quella bellezza che soltanto la vita sa donare.
L’amore non sa e non può ingannare e
quando “prende spazio nel cuore l’inganno delle ferite
emozionali” bisognerebbe prendere in considerazione la
“piccolezza” dell’anima che appanna, chiude gli occhi e non
permette di vedere quanto il cuore sia inaridito difronte ad
un sentimento, l’amore, che invece la può soltanto elevare,
può condurre l’anima ad un livello più alto da dove
osservare con chiarore sé stessi e gli altri . Tutto un
inganno la vita per un’anima piccola ristretta e relegata in
un recinto ove non ne sa o non ne può uscire. Poverina,
possibile mai che non abbia in sé gli strumenti necessari
per allargare questo recinto e tirare fuori quelle sue
innate potenzialità? Ci deve essere qualcosa che la
impedisce, ma cosa? Senza inganno la vita per un’anima piena
della bellezza dell’amore. L’armonia dei movimenti, il suono
di un tempo immobile, l’immensità d’uno spazio senza porte,
il tetto d’un cielo stellato, il lento passeggiar sotto la
pioggia. Per la prima volta mi sono affacciato alla finestra
e ho guardato in faccia l'amore. Non è fuggito, non è andato
via, passeggia con me e ci guardiamo negli occhi senza paura
del domani. Già, l’amore all’amore si dona senza timore
alcuno e non arretra mai, nemmeno d’un passo, va avanti per
la sua strada, sa che questa è la sua strada, quella per cui
è nato.
Mi sono affacciato alla finestra
stamani e ho visto passare per la prima volta l’amore.
Brivido, attrazione, passione, tutto un fuoco, tappe
obbligate, però, che preparano all’amore. Preparazione
all’amore? Sì, la preparazione all’amore è “un lavoro
interno” che pone in risalto “l’umanità dell’altro”, un
lavoro per niente facile, l’amore non si sente soltanto, va
vissuto e qui sorgono le difficoltà e perciò le relazioni
amorose diventano conflittuali. Il fatto è che ci viene più
facile o forse siamo più preparati a quel lavoro interno che
“elimina l’umanità dell’altro”, un lavoro che vede prevalere
quell’anima piccola che se ne frega dell’altro. Ecco allora
che siamo più preparati alla violenza che all’amore, siamo
più portati alla “reificazione”, a rendere l’altro un
oggetto, un simbolo da distruggere piuttosto che considerare
l’altro come un soggetto, una persona unica con i suoi pregi
e i suoi difetti. L’amore è prima di tutto “un riparo”, una
base sicura, la stessa base avvertita un tempo fra le
braccia della madre e ora rivissuta nella possibilità di un
progetto insieme. Tutto è vanificato se l’altro è “negato,
reso una cosa (quanti di noi considerano l’altro un
possesso?), svuotato” per la prevalenza nell’interno di “una
minaccia “ continua, di un pericolo continuo che non
permette all’amore di sorgere. Fortuna vuole che l’amore non
si ferma al primo ostacolo, accetta di esporsi e di andare
oltre, represso insorge e diventa ancora più forte, ha la
bava alla bocca ma continua a correre, davanti ha un
orizzonte nuovo. Per fortuna….
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