PETRARCA : Io mi rivolgo indietro a ciascun passo

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Io mi rivolgo indietro a ciascun passo

col corpo stancho ch'a gran pena porto,

et prendo allor del vostr'aere conforto

che 'l fa gir oltra dicendo: Oim� lasso!

 

Poi ripensando al dolce ben ch'io lasso,

al camin lungo et al mio viver corto,

fermo le piante sbigottito et smorto,

et gli occhi in terra lagrimando abasso.

 

Talor m'assale in mezzo a'tristi pianti

un dubbio: come posson queste membra

da lo spirito lor viver lontane?

 

Ma rispondemi Amor: Non ti rimembra

che questo � privilegio degli amanti,

sciolti da tutte qualitati humane?

 

Ad ogni passo rivolgo indietro lo sguardo, trascinando il mio corpo con gran fatica e dolore, e solo con la vostra immagine (fra memoria e abbaglio: "aere" � pure il �miraggio�, e significherebbe che quell'immagine di Laura � una sorta di fantasma) trovo un po' di conforto che mi consente di trascinarlo ancora per un po' dicendo: Ah, povero me!

Poi, ripensando alla dolce condizione che sto abbandonando (quella dove non si provano le pene d'amore), al lungo cammino prima di giungere e alla mia vita breve, mi fermo (alla lettera "fermo i piedi") senza la forza di pensare e di concentrarmi, e abbasso gli occhi piangendo e guardando a terra.

Ma a volte un dubbio si impadronisce di me mentre piango tristemente: come sono capaci le mie membra, il mio corpo, di vivere lontano dallo spirito che le anima (� la teoria aristotelica e medievale dello spirito che "infonde" il movimento alle parti del corpo, ma Petrarca la amplia per indicare lo spirito di Laura che in lui inspira amore e vita...)?

Ma Amore prontamente mi risponde: Non ti ricordi che questo � un privilegio degli amanti, cio� quello di poter vivere senza le costrizioni ("qualitati") degli uomini

 

 

E' questo uno dei numerosi sonetti di solitudine del Canzoniere. Il poeta, allontanandosi dal luogo dove � Laura,� preso da grande tristezza.

Con gli occhi abbassati piange e non capisce come il suo corpo possa vivere separato dallo spirito. Ma Amore gli ricorda che gli innamorati hanno doti sovrumane.

Il sonetto � costruito con strofe in cui sintassi e metro coincidono.

Le prime due quartine descrivono i gesti e il sentimento del poeta.

Nella prima terzina il dubbio del poeta e poi, nella seconda, formulata come domanda retorica, la risposta di Amore.

 



 


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