La violetta,
che in sull'erbetta
s'apre al mattin
novella,
di', non � cosa
tutta odorosa,
tutta leggiadra e bella?
Si certamente,
ch� dolcemente
ella ne spira odori;
e n'empie il petto
di bel diletto
col bel de' suoi colori.
Vaga rosseggia,
vaga biancheggia
tra l'aure mattutine,
pregio d'aprile
via piu gentile;
ma che diviene al fine'
Alli, che in brev'ora,
come l'aurora,
lunge da noi sen vola,
ecco languir,
ecco perire
la misera viola.
Tu, cui bellezza
.e giovinezza
oggi fan si superba;
soave pena,
dolce catena
di mia prigione acerba;
deh, con quel fiore,
consiglia il core
sulla tua fresca etate;
ch� tanto dura
l'alta ventura
di questa tua beltate.
La canzonetta
� rivolta alla donna amata, per ricordarle che la giovinezza
sfiorisce presto ed ammonirla cos� ad essere pietosa verso
l'innamorato.
Essa si basa
sull�analogia tra la sorte che tocca alla bellezza della violetta,
e quella che toccher� alla bellezza della donna amata. La
violetta al mattino � tutta odorosa ed � bellissima con gli
splendori dei suoi colori, ma la bellezza dura poco perch�
sfiorisce e muore ; cos� succeder� alla sua donna amata che deve
cedere alle pretese del suo innamorato.
Canzonetta:
strofette di quinari e settenari.
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