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Edmund Husserl nasce in Moravia e precisamente a Friburgo nel 1859 (morir� nel 1938). I suoi interessi iniziali sono matematici, e piano piano diventa uno dei pi� grandi matematici del �900. Egli fu il fondatore e pricipale ispiratore della fenomenologia ,uno dei pi� importanti pensatori del '900.
Nel 1891 pubblic� anche un compendio
matematico: �Filosofia dell�aritmetica�.
Dallo studio dell�analisi matematica Husserl elabora la sua analisi della realt�
che chiama Fenomenologia.
Mentre per Hegel il termine fenomenologia aveva significato tracciare il cammino
della coscienza, per Husserl e Brentano significher� proprio lo studio della
coscienza. Quindi punto chiave della filosofia di Husserl sar� la coscienza.
Per lo spiritualismo la coscienza era una sostanza, un ente ma Husserl si vorr�
differenziare anche in questo prendendo le distanze da Cartesio.
Husserl dice che la coscienza non � un essenza, un ente, ma � attivit� (erlebniz
= fluire incessante; un continuo avere coscienza).
La coscienza per� � pure intenzionalit� (dal termine della scolastica �intentio�
che significa dirigersi verso; avere coscienza di). Noi parliamo di coscienza
solo perch� abbiamo coscienza di qualche cosa. Ma di che cosa? Husserl dice che
la coscienza � sempre coscienza di noesis e
noema [noesis = soggetto che conosce (il sogg. ricorda); noema =
oggetto conosciuto (noema � il ricordato)]. Da ci� deriva che la coscienza �
sempre una coscienza soggettiva (protagonista sar� sempre il soggetto).
Per Husserl la filosofia �:
* TEORETICA
* EDETICA
* NON OGGETTIVA
Teoretica in quanto � una
filosofia di riflessione, di contemplazione perch� riguarda sempre il soggetto
conoscente.
Edetica poich� la filosofia si occupa delle essenze. La
filosofia non ha un rapporto con la realt� come essa �, ma come alla coscienza
appare. Ogni coscienza ha una percezione Analogica = non � la realt�
vera e propria che vede (quella oggettiva), ma � la propria realt� (quella
soggettiva).
In questo modo la coscienza si organizza le cosi dette Analogie regionali =
delimitare la conoscenza a ci� che ci pare, noi ci facciamo degli schemi (appare
qui una ripresa di Liebniz).
Husserl, nei rapporti con le altre persone, dice che si pu� avere solo
Empatia cio� delle corrispondenze: noi giudichiamo l�altro
con la nostra coscienza, attraverso ci� che corrisponde in noi, cio� attraverso
ci� che io nell�altro voglio vedere.
Non oggettiva, in quanto la filosofia sar� sempre pi�
soggettiva. Per questo lui scrive �Le crisi delle coscienze europee� in cui lui
vuole vedere la crisi delle scienze. Husserl prende le masse da Spengler con il
suo libro �Il tramonto dell�occidente� e da Nietzsche che gi� aveva parlato di
crisi delle coscienze e delle certezze.
Il �900, in effetti, presenta una crisi un po�
generale, si ci ritrova in un mondo in decadenza, di tenebre, dove i valori
tradizionali perdono tutta la loro importanza.
�Il sonno della ragione genera mostri� aveva detto Gramsci. E� quindi il periodo
della crisi della coscienza della scienza. Per Husserl questa crisi � dovuta al
fatto che si � dato troppo valore alla Natura. Le varie scienze non hanno avuto
altro oggetto che la natura. Ma l�oggetto della ricerca di ognuno di noi deve
essere la coscienza.
Non esiste una realt� oggettiva per tutti, ma la natura � solo ci� che noi
vogliamo vedere in essa.
Quindi la scienza si deve occupare solo della coscienza perch� tutta la realt� �
in essa.
Il suo riferimento � quindi l�ascultazione interiore. Quello che lui sta
smantellando � la rappresentazione reale. Potremmo parlare quindi pure di
soggettivismo Husserliano.
La filosofia di Husserl si presenta come Apofantica: la
coscienza � solo la manifestazione dell�essere. Solo la coscienza pu� rivelare
l�essere: essere � solo ci� che � per la coscienza: ognuno quindi ha una sua
interpretazione della realt�.
Riguardo al momento della maturit�, Husserl riprender� il termine Epoch�, ma
mentre inizialmente questo termine indicava una totale sospensione dei giudizi,
lui lo interpreter� come il mettere tra parentesi: per Husserl quindi il mondo
della natura sar� tra parentesi (cio� sar� messo in secondo piano, come qualcosa
di meno importante).
Husserl fa riferimento anche a Kant; per Kant il soggetto conosceva a priori e
la conoscenza era sintesi a priori. Husserl invece per la sua concezione di
conoscenza user� il termine trascendentale.
Per lui base e condizione per fare conoscenza non � basarsi sulla realt�.
Infatti la sua filosofia non si basa sulla realt� oggettiva ma sulla realt�
soggettiva di ogni singola coscienza: siamo noi a dare le leggi alla realt�.
L�esistenzialismo prender� spunto da Husserl ma vedr� la coscienza soprattutto
come angoscia. Husserl non far� parte di nessun gruppo, la sua filosofia rimarr�
isolata, chiusa.
Edet Starlen, israelita, una sua alunna, dallo studio della coscienza arriver� a
San Tommaso e quindi alla religione cattolica, diventando pure suora
carmelitana.
Lo stesso faranno altri suoi alunni: faranno un salto arrivando alla religione
cattolica. Ad Husserl per� non interessa la religione. La coscienza � solo il
nostro essere presente nella realt�. Quindi Husserl ha dato della coscienza
un�interpretazione personale.