G.CARDUCCI : Mezzogiorno Alpino


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Mezzogiorno Alpino

 


Nel gran cerchio de l'alpi, su 'I granito 
Squallido e scialbo, su' ghiacciai candenti,
Regna sereno intenso ed infinito
Nel suo grande silenzio il mezzod�.
Pini ed abeti senza aura di venti
Si drizzano nel sol che gli pen�tra,
Sola garrisce in picciol suon di cetra
L'acqua che tenue tra i sassi flu�. 

Il bozzetto � formato da 8 endecasillabi, divisi in 2 quartine; in ognuna, i primi 3 versi sono piani, mentre l�ultimo � tronco, accrescendo la musicalit� dell�insieme. In Mezzogiorno alpino le rime si configurano in modo particolare (lo schema � ABAC, BDDC), con una asimmetria che porta al risultato di legare s� le due quartine, ma con una certa libert�. Anche la scelta del verso lungo, rispetto al pi� breve settenario di una celeberrima poesia descrittiva come San Martino, attesta la volont� di conferire al quadro naturalistico un ritmo relativamente pi� lento, pi� attento a cogliere i diversi aspetti, racchiudendoli in una sintesi di breve respiro.  

 

 

La poesia esprime la contemplazione da parte di Carducci per il paesaggio alpino. Lo si vede da come sono strutturati i versi e dai contenuti. Come sempre, la poesia dice molto di pi�; e infatti si possono trovare significati ben pi� profondi dei colori e dei suoni del paesaggio alpino.

Il poeta vuole esprimere la forza della natura e il verbo regna descrive appunto la potenza soprannaturale dell'ambiente naturale. Gli alberi partecipano a mezzogiorno a questa dimostrazione di potere (si drizzano) come a voler beneficiare del piacere della luce che penetra nelle loro fronde.

Le rime sono costruite in maniera tale da formare una collegamento e un'armonia tra la musicalit� del verso e gli elementi dell'opera.


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