O falce di luna calante
Quest�opera poetica, scritta in giovent�, rivela il carattere fondamentalmente sensuale dell'ispirazione dannunziana tesa all'esaltazione della gioia di vivere.
Mentre le piante e i fiori, in un mondo silenzioso
sotto il tenue chiarore della luna, si muovono impercettibilmente, gli esseri
viventi si lasciano andare a un sonno languido, inebriati dal piacere.
L'elemento naturalistico, rappresentato dalla terra rischiarata dalla luce
lunare, dagli alberi e dai fiori, � magistralmente trasformato in un�incredibile
suggestione musicale.
Metro: tre strofe di quattro versi, costituite
ciascuna da due novenari e da due dode-
casillabi, l'ultimo dei quali � sempre
tronco.
Parafrasi
O falce di luna calante
che brilli sulle acque
deserte del mare,
o falce dal colore argentato,
quale ricca messe di sogni
ondeggia sulla terra al tuo
dolce chiarore!
Fruscii leggeri di foglie,
sospiri di fiori si sprigionano dal bosco
esalano verso il mare: nel vasto
silenzio non si ode n�
canto, n� grido, n� suono.
Sazi d'amore, di piacere,
gli esseri viventi si
abbandonano al sonno...
O luna calante, quale ricca
messe di sogni
ondeggia quaggi� sulla terra
al tuo mite chiarore!