MASETTO DA LAMPORECCHIO DI BOCCACCIO


HOME PAGE RACCONTI AUTORI VARI POESIE INTROSPETTIVE DI B.BRUNO NARRATIVA AFORISMI



Masetto da Lamporecchio si fa mutolo e diviene ortolano di uno monistero di donne, le quali tutte concorrono a giacersi con lui. 
.
[...]
In queste nostre contrade fu, ed � ancora, un monistero di donne assai famoso di santit� (il quale io non nomer� per non diminuire in parte alcuna la fama sua), nel quale, non ha gran tempo, non essendovi allora pi� che otto donne con una badessa, e tutte giovani, era un buono omicciuolo d'un loro bellissimo giardino ortolano, il quale, non contentandosi del salario, fatta la ragion sua col castaldo delle donne, a Lamporecchio, l� ond'egli era, se ne torn�. 
Quivi, tra gli altri che lietamente il raccolsono, fu un giovane lavoratore forte e robusto e, secondo uom di villa, con bella persona e con viso assai piacevole, il cui nome era Masetto; e domandollo dove tanto tempo stato fosse. Il buono uomo, che Nuto avea nome, gliele disse. Il quale Masetto domand�, di che egli il monistero servisse. A cui Nuto rispose: 
- Io lavorava un loro giardino bello e grande e, oltre a questo, andava alcuna volta al bosco per le legne, attigneva acqua e faceva cotali altri servigetti; ma le donne mi davano s� poco salaro, che io non ne potevo appena pure pagare i calzari. E, oltre a questo, elle son tutte giovani e parmi ch'elle abbiano il diavolo in corpo, ch� non si pu� far cosa niuna al lor modo; anzi, quand'io lavorava alcuna volta l'orto, l'una diceva: - Pon qui questo -; e l'altra: - Pon qui quello -; e l'altra mi toglieva la zappa di mano e diceva: - Questo non sta bene -; e davanmi tanta seccaggine, che io lasciava stare il lavorio e uscivami dell'orto; s� che, tra per l'una cosa e per l'altra, io non vi volli star pi� e sonmene venuto. Anzi mi preg� il castaldo loro, quando io me ne venni, che, se io n'avessi alcuno alle mani che fosse da ci�, che io gliele mandassi, e io gliele promisi; ma tanto il faccia Dio san delle reni, quanto io o ne procaccer� o ne gli mander� niuno. 
A Masetto, udendo egli le parole di Nuto, venne nell'animo un disidero s� grande d'esser con queste monache, che tutto se ne struggea, comprendendo per le parole di Nuto che a lui dovrebbe poter venir fatto di quello che egli disiderava. E avvisandosi che fatto non gli verrebbe se a Nuto ne dicesse niente, gli disse: 
- Deh come ben facesti a venirtene! Che � un uomo a star con femine? Egli sarebbe meglio a star con diavoli: elle non sanno delle sette volte le sei quello che elle si vogliono elleno stesse. 
Ma poi, partito il lor ragionare, cominci� Masetto a pensare che via dovesse tenere a dovere potere esser con loro; e conoscendo che egli sapeva ben fare quegli servigi che Nuto diceva, non dubit� di perder per quello, ma temette di non dovervi esser ricevuto per ci� che troppo era giovane e appariscente. Per che, molte cose divisate seco, imagin�: - Il luogo � assai lontano di qui e niuno mi vi conosce; se io so far vista d'esser mutolo, per certo io vi sar� ricevuto -. E in questa imaginazione fermatosi, con una sua scure in collo, senza dire ad alcuno dove s'andasse, in guisa d'un povero uomo se n'and� al monistero; dove pervenuto, entr� dentro e trov� per ventura il castaldo nella corte; al quale faccendo suoi atti come i mutoli fanno, mostr� di domandargli mangiare per l'amor di Dio e che egli, se bisognasse, gli spezzerebbe delle legne. 
Il castaldo gli di� da mangiar volentieri, e appresso questo gli mise innanzi certi ceppi che Nuto non avea potuto spezzare, li quali costui, che fortissimo era, in poca d'ora ebbe tutti spezzati. Il castaldo, che bisogno avea d'andare al bosco, il men� seco, e quivi gli fece tagliate delle legne; poscia, messogli l'asino innanzi, con suoi cenni gli fece intendere che a casa ne le recasse. 
Costui il fece molto bene, per che il castaldo a far fare certe bisogne che gli eran luogo pi� giorni vel tenne. De quali avvenne che uno d� la badessa il vide, e domand� il castaldo chi egli fosse. Il quale le disse: 
- Madonna, questi � un povero uomo mutolo e sordo, il quale un di questi d� ci venne per limosina, s� che io gli ho fatto bene, e hogli fatte fare assai cose che bisogno c'erano. Se egli sapesse lavorar l'orto e volesseci rimanere, io mi credo che noi n'avremmo buon servigio, per ci� che egli ci bisogna, ed egli � forte e potrebbene l'uom fare ci� che volesse; e, oltre a questo, non vi bisognerebbe d'aver pensiero che egli motteggiasse queste vostre giovani. 
A cui la badessa disse: 
- In f� di Dio tu di' il vero. Sappi se egli sa lavorare e ingegnati di ritenercelo; dagli qualche paio di scarpette qualche cappuccio vecchio, e lusingalo, fagli vezzi, dagli ben da mangiare. 
Il castaldo disse di farlo. 
Masetto non era guari lontano, ma faccendo vista di spazzar la corte tutte queste parole udiva, e seco lieto diceva: - Se voi mi mettete cost� entro, io vi lavorr� s� l'orto che mai non vi fu cos� lavorato -. 
Ora, avendo il castaldo veduto che egli ottimamente sapea lavorare e con cenni domandatolo se egli voleva star quivi, e costui con cenni rispostogli che far voleva ci� che egli volesse, avendolo ricevuto, gl'impose che egli l'orto lavorasse e mostrogli quello che a fare avesse; poi and� per altre bisogne del monistero, e lui lasci�. Il quale lavorando l'un d� appresso l'altro, le monache incominciarono a dargli noia e a metterlo in novelle, come spesse volte avviene che altri fa de' mutoli, e dicevangli le pi� scelerate parole del mondo, non credendo da lui essere intese; e la badessa, che forse estimava che egli cos� senza coda come senza favella fosse, di ci� poco o niente si curava. 
Or pure avvenne che costui un d� avendo lavorato molto e riposandosi, due giovinette monache, che per lo giardino andavano, s'appressarono l� dove egli era, e lui che sembiante facea di dormire cominciarono a riguardare. Per che l'una, che alquanto era pi� baldanzosa, disse all'altra: 
- Se io credessi che tu mi tenessi credenza, io ti direi un pensiero che io ho avuto pi� volte, il quale forse anche a te potrebbe giovare. 
L'altra rispose: 
- Di' sicuramente, ch� per certo io nol dir� mai a persona. 
Allora la baldanzosa incominci�: 
- Io non so se tu t'hai posto mente come noi siamo tenute strette, n� che mai qua entro uomo alcuno osa entrare, se non il castaldo ch'� vecchio e questo mutolo; e io ho pi� volte a pi� donne, che a noi son venute, udito dire che tutte l'altre dolcezze del mondo sono una beffa a rispetto di quella quando la femina usa con l'uomo. Per che io m'ho pi� volte messo in animo, poich� con altrui non posso, di volere con questo mutolo provare se cos� �. Ed egli � il miglior del mondo da ci� costui; ch�, perch� egli pur volesse, egli nol potrebbe n� saprebbe ridire. Tu vedi ch'egli � un cotal giovanaccio sciocco, cresciuto innanzi al senno; volentieri udirei quello che a te ne pare. 
- Ohim�,- disse l'altra - che � quello che tu di'? Non sai tu che noi abbiam promesso la virginit� nostra a Dio? 
- O, disse colei, quante cose gli si promettono tutto 'l d�, che non se ne gli attiene niuna! se noi gliele abbiam promessa, truovisi un'altra o dell'altre che gliele attengano. 
A cui la compagna disse: 
- O se noi ingravidassimo, come andrebbe il fatto? 
Quella allora disse: 
- Tu cominci ad aver pensiero del mal prima che egli ti venga; quando cotesto avvenisse, allora si vorr� pensare; egli ci avr� mille modi da fare s� che mai non si sapr�, pur che noi medesime nol diciamo. 
Costei, udendo ci�, avendo gi� maggior voglia che l'altra di provare che bestia fosse l'uomo, disse: 
- Or bene, come faremo? 
A cui colei rispose: 
- Tu vedi ch'egli � in su la nona; io mi credo che le suore sien tutte a dormire, se non noi; guatiam per l'orto se persona ci �, e s'egli non ci � persona, che abbiam noi a fare se non a pigliarlo per mano e menarlo in questo capannetto, l� dove egli fugge l'acqua; e quivi l'una si stea dentro con lui e l'altra faccia la guardia? Egli � s� sciocco, che egli s'acconcer� comunque noi vorremo. 
Masetto udiva tutto questo ragionamento, e disposto ad ubidire, niuna cosa aspettava se non l'esser preso dall'una di loro. 
Queste, guardato ben per tutto e veggendo che da niuna parte potevano esser vedute, appressandosi quella che mosse avea le parole a Masetto, lui dest�, ed egli incontanente si lev� in pi�. Per che costei con atti lusinghevoli presolo per la mano, ed egli faccendo cotali risa sciocche, il men� nel capannetto, dove Masetto senza farsi troppo invitare quel fece che ella volle. La quale, s� come leale compagna, avuto quel che volea, diede all'altra luogo, e Masetto, pur mostrandosi semplice, faceva il lor volere. Per che avanti che quindi si dipartissono, da una volta in su ciascuna provar volle come il mutolo sapea cavalcare; e poi, seco spesse volte ragionando, dicevano che bene era cos� dolce cosa, e pi�, come udito aveano; e prendendo a convenevoli ore tempo, col mutolo s'andavano a trastullare. 
Avvenne un giorno che una lor compagna, da una finestretta della sua cella di questo fatto avvedutasi, a due altre il mostr�. E prima tennero ragionamento insieme di doverle accusare alla badessa; poi, mutato consiglio e con loro accordatesi, partefici divennero del podere di Masetto. Alle quali l'altre tre per diversi accidenti divenner compagne in vari tempi. 
Ultimamente la badessa, che ancora di queste cose non s'accorgea, andando un d� tutta sola per lo giardino, essendo il caldo grande, trov� Masetto (il qual di poca fatica il d�, per lo troppo cavalcar della notte, aveva assai) tutto disteso al l'ombra d'un mandorlo dormirsi, e avendogli il vento i panni dinanzi levati indietro, tutto stava scoperto. 
La qual cosa riguardando la donna, e sola vedendosi, in quel medesimo appetito cadde che cadute erano le sue monacelle; e, destato Masetto, seco nella sua camera nel men�, dove parecchi giorni, con gran querimonia dalle monache fatta che l'ortolano non venia a lavorar l'orto, il tenne, provando e riprovando quella dolcezza la qual essa prima all'altre solea biasimare. 
Ultimamente della sua camera alla stanza di lui rimandatolne, e molto spesso rivolendolo, e oltre a ci� pi� che parte volendo da lui, non potendo Masetto sodisfare a tante, s'avvis� che il suo esser mutolo gli potrebbe, se pi� stesse, in troppo gran danno resultare. E perci� una notte colla badessa essendo, rotto lo scilinguagnolo, cominci� a dire: 
- Madonna, io ho inteso che un gallo basta assai bene a dieci galline, ma che dieci uomini possono male o con fatica una femina sodisfare, dove a me ne conviene servir nove, al che per cosa del mondo io non potrei durare; anzi son io, per quello che infino a qui ho fatto, a tal venuto che io non posso far n� poco n� molto; e perci� o voi mi lasciate andar con Dio, o voi a questa cosa trovate modo. 
La donna udendo costui parlare, il quale ella teneva mutolo, tutta stord�, e disse: 
- Che � questo? Io credeva che tu fossi mutolo. 
- Madonna, - disse Masetto - io era ben cos�, ma non per natura, anzi per una infermit� che la favella mi tolse, e solamente da prima questa notte la mi sento essere restituita, di che io lodo Iddio quant'io posso. 
La donna sel credette, e domandollo che volesse dir ci� che egli a nove aveva a servire. Masetto le disse il fatto. Il che la badessa udendo, s'accorse che monaca non avea che molto pi� savia non fosse di lei; per che, come discreta, senza lasciar Masetto partire, dispose di voler colle sue monache trovar modo a questi fatti, acci� che da Masetto non fosse il monistero vituperato. 
Ed essendo di que' d� morto il lor castaldo, di pari consenatimento, apertosi tra tutte ci� che per addietro da tutte era stato fatto, con piacer di Masetto ordinarono che le genti circustanti credettero che, per le loro orazioni e per gli meriti del santo in cui intitolato era il monistero, a Masetto, stato lungamente mutolo, la favella fosse restituita, e lui castaldo fecero; e per s� fatta maniera le sue fatiche partirono, che egli le pot� comportare. Nelle quali, come che esso assai monachin generasse, pur s� discretamente procedette la cosa che niente se ne sent� se non dopo la morte della badessa, essendo gi� Masetto presso che vecchio e disideroso di tornarsi ricco a casa; la qual cosa saputa, di leggier gli fece venir fatto. 
Cos� adunque Masetto vecchio, padre e ricco, senza aver fatica di nutricar figliuoli o spesa di quegli, per lo suo avvedimento avendo saputo la sua giovanezza bene adoperare, donde con una scure in collo partito s'era se ne torn�, affermando che cos� trattava Cristo chi gli poneva le corna sopra 'l cappello.

 

 

Boccaccio :Narratore di 1� grado
Filostrato : Narratore di 2� grado
Tematica: acquisizione di qualcosa di molto desiderato grazie all'uso dell'astuzia
Schema narrativo:
Il giardiniere Nuto lavorava in un convento di giovani suore, ma esasperato se ne va perch� poco retribuito.

Arrivato al suo paese, di nome Lamporecchio , racconta la sua vita a Masetto, il quale decide di andare al convento per avere qualcuna delle giovani monache.
Cos� Masetto, tutto ansioso, si reca al convento e finge di essere muto. Il castaldo lo assume appunto per questa sua menomazione ("anche se � giovane, bello e forte non potr� motteggiar le monache").
Un giorno Masetto finge di dormire e due monachelle gli si avvicinano raccontando certi loro pensieri che poi mettono in atto giacendo a turno con il giovane.
Masetto con l'arguzia diventa l'amante di tutte le monache senza che la badessa se ne accorga.
Un giorno la badessa si trova sola con lui e non riesce a reprimere il suo desiderio, cos� diventa anch'essa sua amante.
Col passare del tempo Masetto non riesce pi� a soddisfare tutte le monache cos� parla alla badessa.
Le monache fingono di credere al miracolo e lo eleggono castaldo in modo da togliergli i lavori pi� pesanti e continuano a "divertirsi" con lui.

 

 
GLOSSARIO LETTERARIO            CONCORSI         FIGURE RETORICHE

Classifica di siti - Iscrivete il vostro!


Informativa Privacy Cookie Policy
- � POESIA E NARRATIVA -