PRINCIPALI FIGURE RETORICHE
v.1-6 "Qual...sito": il canto si
apre con una similitudine mitologica, secondo le regole della
retorica medioevale di intrecciare al presente elementi trtti
dal mito.
v.11-12 "ma perchè...ti mesca": in questi versi la metafora
della sete allude al desiderio di conoscere.
v-13: "O cara piota...insusi": piota,in senso figurato, vuol
dire ceppo; è un neologismo dantesco da in+suso, sopra.
V47, novera - similtudine
v.49-51 "Questo si vuole...si merca": la metafora di Roma come
luogo di turpe mercato dei benefici ecclesiastici è una violenta
accusa contro il papa.
v.55-57 "Tu...saetta": la metafora dell'arco e della freccia
allude alle frecce dolorose dell'esilio che costringerà Dante a
lasciare gli affetti e le cose care.
v.101-102 "l'anima...ordita": la metafora dell'ordito, che
sovrapponendosi alla trama si completa e dà origine alla tela,
serve a raccontare come l'anima di Cacciaguida si mostrò subito
disponibile a rispondere alle domande e a chiarire i dubbi di
Dante
v.121-123 "La luce...d'oro": Cacciaguida è metaforicamente una
"gemma" di luce: il lume entro cui ardeva la mia "gemma"
lampeggiò. La metafora richiama l'immagine del carbone ardente
che si riavvia al soffio del vento.
V131-132 , primo gusto…digesta- metafora
v.133-134 "Questo tuo grido..percuote": nella similitudine tra i
versi di Dante, che scuotono i potenti della terra, e il vento
che agita le cime degli alberi più alti si riscontra un richiamo
evangelico nella parola "grido", inteso come solenne accusa.
|