"Gabbiani" da POESIE
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino � vivere
balenando in burrasca.
Cardarelli si serve dello spettacolo della natura per iniziare una
meditazione esistenziale. Lui guarda i gabbiani in volo e pensa alla propria
vita, paragonando se stesso a quel vagar perpetuo degli uccelli. Cardarelli non
conosce la meta dei gabbiani, li vede sempre in movimento : " Non so dove i
gabbiani abbiano il nido/ove trovino pace".
Il volo in moto continuo degli uccelli � incredibilmente simile a quella che �
la sua vita: i gabbiani, quindi, come simbolo, metafora, di se stesso.
L'opera evidenzia la dolorosa condizione di chi si avvicina alla felicit�, senza
afferrarla mai concretamente :"La vita la sfioro/ com'essi l'acqua ad acciuffare
il cibo."
La propria esistenza � come il mare: inafferrabile ed instabile.
Il desiderio diCardarelli � quello di vivere con serenit� il proprio cammino, ma
: " Il mio destino � vivere balenando in burrasca".
E' quindi la forza bruta e misteriosa del destino a vincere quelli che sono i
suoi desideri. Negli ultimi versi Cardarelli chiarisce la diversit� che c'� tra
lui ed i gabbiani: " E come forse anch'essi amo la quiete,/la gran quiete marina
,/ma il mio destino � vivere/ balenando in burrasca" .I gabbiani, infatti,
rispondono ad una necessit� puramente vitale, mentre il poeta si sente
condannato ad una condizione di precariet�.
In questi versi racconta l'ansia della sua vita, il suo vagar alla ricerca della
serenit�.
Lo stile � limpido, i periodi brevi e concisi. Il metro usato � composto
prevalentemente da endecasillabi e settenari. "Gabbiani" � tratto da "Poesie",
del 1942.
Vincenzo Cardarelli
Vincenzo Cardarelli nacque a Corneto Tarquinia nel 1887. Pe quanto riguarda lo
studio si ferm� alla licenza elementare, ma in lui era grande la voglia di
apprendere, per questo approfond� il suo sapere da autodidatta. Fuggito a Roma,
intraprese la carriera giornalistica collaborando con grandi quotidiani come "
La voce", " La fiera letteraria"( di cui fu il direttore) e "La Ronda" ( di cui
fu il fondatore). La sua vita fu caratterizzata da disagi economici. Esord� nel
1916 con la raccolta "Prologhi". Ma sono anche altre le sue opere, tra queste :
" Viaggio nel tempo", " Favole e memorie", " Il cielo sulla citt�" e "Il
viaggiatore insocievole" . L'opera poetica di Cardarelli � stata raccolta in
unico volume: " Poesie", del 1942. Il Nostro fu protagonista anche di alcune
battaglie culturali condotte dalle pagine de " La Ronda". Egli evidenzi�
l'importanza di una misura classica relativa all'arte, con particolare
riferimento alla dignit� formale. Caratteristica della prosa di Cardarelli �
l'intonazione lirica adottata nelle pagine di evocazione e di viaggio, mentre
nei versi rende un'ispirazione dolcemente sensuale. Il Nostro mor� a Roma nel
1959.
FIGURE RETORICHE
Io son come loro ASSONANZA IN o
in perpetuo volo.
La vita la sfioro METAFORA (SI PARAGONA A UN GABBIANO)
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo. SIMILITUDINE
E come forse anch'essi amo la quiete, PARAGONE
la gran quiete marina, ANTISTROFE DI quiete
ma il mio destino � vivere ENJAMBEMENT
balenando in burrasca. METAFORA (paragona la vita a una tempesta)