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POESIE DI U.SABA

 

 

COMMENTI POESIA 
"EROICA"
EROICA
di Umberto SABA

 

Eroica – Umberto Saba

 

Nella mia prima infanzia militare

Schioppi e tamburi erano i miei giocattoli;

come gli altri una fiaba, io la canzone

amavo udire dei coscritti.

                                       

                                          Quando

Con sé mia madre poi mi volle, accanto

mi pose, a guardia, il timore. Vestito

non mi vide da soldato, in visita

da noi venendo, la mia balia. Assidui

moniti udivo da mia madre; i casi

della sua vita, dolorosi e mesti.

 

E fu il bambin dalle calze celesti,

dagli occhi pieni di un muto rimprovero,

buono a sua madre e affettuoso. Schioppi

più non ebbi e tamburi. Ma nel cuore

io li celai; ma nel profondo del cuore

furono un giorno i versi militari;

oggi sono altra cosa: il bel pensiero,

forse, onde resto in tanto strazio vivo.  

 

 Al centro dell’ attenzione in questa poesia è la vicenda umana e letteraria di Saba: l’ infanzia caratterizzata da una prima fase felice e spontanea con la balia e da una seconda fase repressa e inquieta con la madre che lo aveva rivoluto con sé. Questa vicenda è qui narrata considerando i giochi di guerra con i quali il piccolo Umberto aveva potuto divertirsi finché aveva abitato con la balia e dei quali invece era stato successivamente privato dalla madre. Quest’ ultima infatti tendeva a reprimere, nel piccolo Saba, con la propria severità, i caratteri della mascolinità a lei sgraditi per un’ infelice esperienza matrimoniale. Alla severità materna, il piccolo Umberto non reagisce in modo aggressivo, comportandosi affettuosamente con la madre, anche se interiormente le rimprovera di impedirgli i suoi giochi e, al di là di questo, di averlo sottratto alla vita felice con la balia. Saba si trovava dunque di fronte ad una scelta molto difficile: o obbedire alla madre,  rinunciando ai giochi preferiti e a ciò che essi rappresentavano simbolicamente (aggressività, mascolinità e impulsi libidici), oppure ribellarsi alla madre per difendere i propri impulsi, e così subire il peso dei rimproveri materni e dei conseguenti sensi di colpa. Entrambe le soluzioni risultano inaccettabili per l’ inconscio, a cui non resta altro che mettere in atto una formazione di compromesso; così non gioca più con schioppi e tamburi, obbedendo alla madre anche se tuttavia difende i giochi preferiti dentro di sé , esprimendo poi  ribellione alla madre in altri momenti e luoghi.

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