Nuda in piedi
Nuda in pi�, le mani dietro il dorso,
come se in lacci strette
tu glieli avessi. Erette
le mammelle, che ben possono al morso
come ai baci allettar. Salda fanciulla
cui fascia l�amorosa
zona selvetta ombrosa,
vago pudore di natura. Nulla,
altro ha nulla. Due ancora tondeggianti
poma con grazia unite
a s� chiamino il mite
castigo delle sculacciate. Oh, quanti
vorrebbero per s� in quegli occhi il lampo
del piacere promesso,
che paradiso � spesso,
e pi� spesso � l�inferno senza scampo!
UMBERTO SABA
Paolina
Paolina, dolce
Paolina,
raggio di sole entrato nella mia
vita improvviso;
chi sei, che appena ti conosco e tremo
se mi sei presso? tu a cui ieri ancora
<< Il suo nome � chiedevo � signorina? >>;
e tu alzando su me gli occhi di sogno
rispondevi: << Paolina >>.
Paolina, frutto
natio,
fatta di cose le pi� aeree e insieme
le pi� terrene,
nata ove solo nascere potevi,
nella citt� benedetta ove nacqui,
su cui vagano a sera i bei colori,
i pi� divini colori, e ahim�! Sono
nulla; acquei vapori.
Paolina, dolce
Paolina,
che tieni in cuore? Io non lo chiedo. E� pura
la tua bellezza;
vi farebbe un pensiero quel che un alito
sullo specchio, che subito s�appanna.
Qual sei mi piaci, aureolata testina,
una qualunque fanciulla e una Dea
che si chiama Paolina.
***
AMAI - Umberto Saba
Amai trite parole che non uno
osava. M'incant� la rima fiore
amore,
la pi� antica difficile del mondo.
Amai la verit� che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che pi� non l'abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
DONNA
Quand'eri
giovinetta pungevi
come una mora di macchia. Anche il piede
t'era un'arma, o selvaggia.
Eri difficile a prendere.
Ancora
giovane, ancora
sei bella. I segni
degli anni, quelli del dolore, legano
l'anime nostre, una ne fanno. E dietro
i capelli nerissimi che avvolgo
alle mie dita, pi� non temo il piccolo
bianco puntuto orecchio demoniaco
(Umberto Saba)
Mia moglie
-Umberto Saba
Quando triste rincaso e lei m�aspetta
alla finestra, se la bella e cara
moglie, ad un gesto, il mio male sospetta,
se il disgusto mi legge, od altro, in faccia,
tosto al mio collo le amorose braccia,
come due serpi vigorose, getta;
me solo accusa la sua voce amara.
"E cos� dice � cos� che mi torni.
Non un bacio per me, non un sorriso
per tua figlia; stai l�, muto, in disparte;
si direbbe, a vederti, che tu hai l�arte
di distruggerti. Ed io... guardami in viso,
guarda, se alle parole mie non credi,
questi solchi che v�ha lasciato il pianto.
Ero qui sola ad aspettarti; intanto
la nostra casa io l�ho rimessa, vedi?
come nel primo giorno.
Ma tu gi� non m�ascolti. Che passione,
e che rabbia mi fai!
Non s�ha il diritto, sai,
quando si vive con altre persone,
di tenere per s� le proprie pene;
bisogna raccontarle, farne parte
ai nostri cari che vivono in noi
e di noi".
"Quanto, quanto m�annoi",
io le rispondo fra me stesso. E penso:
Come far� il mio angelo a capire
che non v�ha cosa al mondo che partire
con essa io non vorrei, tranne quest�una,
questa muta tristezza; e che i miei mali
sono miei, sono all�anima mia sola;
non li cedo per moglie e per figliola,
non ne faccio ai miei cari parti uguali.
Sovrumana dolcezza
Sovrumana dolcezza
io so, che ti far� i begli occhi chiudere
come la morte.
Se tutti i succhi della primavera
fossero entrati nel mio vecchio tronco,
per farlo rifiorire anche una volta,
non tutto il bene sentirei che sento
solo a guardarti, ad aver te vicina,
a seguire ogni tuo gesto, ogni modo
tuo di essere, ogni tuo piccolo atto.
E se vicina non t'ho, se a te in alta
solitudine penso, pi� infuocato
serpeggia nelle mie vene il pensiero
della carne, il presagio
dell'amara dolcezza,
che so che ti far� i begli occhi chiudere
come la morte.
UMBERTO SABA
ED AMAI NUOVAMENTE
ED AMAI NUOVAMENTE; E FU DI LINA
DAL ROSSO SCIALLE IL PI� DELLA MIA VITA.
QUELLA CHE CRESCE ACCANTO A NOI, BAMBINA
DAGLI OCCHI AZZURRI, � DAL SUO GREMBO USCITA.
TRIESTE � LA CITT�, LA DONNA � LINA,
PER CUI SCRISSI IL MIO LIBRO DI PI� ARDITA
SINCERIT�; N� DALLA SUA FU FIN�
AD OGGI L�ANIMA MIA PARTITA.
OGNI ALTRO CONOBBI UMANO AMORE;
MA PER LINA VORREI DI NUOVO UN�ALTRA
VITA, DI NUOVO VORREI COMINCIARE.
PER L�ALTEZZE L�AMAI DEL SUO DOLORE;
PERCH� TUTTO FU AL MONDO, E NON MAI SCALTRA,
E TUTTO SEPPE, E NON SE STESSA, AMARE.