LA FIABA
Racconto fantastico, ricco di elementi magici, che ha
un lieto fine.
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Nella fiaba si incontrano fate, streghe, orchi,
maghi�
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Nella fiaba mancano indicazioni precise sul tempo e
lo spazio (es. c'era una volta�, in un luogo lontano�)
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Il linguaggio presenta formule fisse (vissero felici
e contenti�), dialoghi frequenti.
- Nella fiaba si possono individuare, secondo uno studioso
diversi elementi e ruoli che si ripetono (funzioni di Propp):
- Allontanamento
Un personaggio si allontana da
casa�
- Divieto
All'eroe protagonista viene
imposta una proibizione
- Violazione
Il divieto viene infranto
- Tranello
L'antagonista tenta di ingannare
l'eroe
- Danneggiamento o mancanza
L'antagonista arreca un danno
oppure viene a mancare una cosa o una persona
- Partenza dell'eroe
Il protagonista parte per porre
rimedio al danneggiamento
LA FAVOLA
La favola
� un genere letterario antichissimo, storia breve che vuole dare un insegnamento
con protagonisti che vanno dagli animali alle piante: le sue origini risalgono a
narrazioni assiro - babilonesi e sumere. Ad una primitiva trasmissione orale, si
passa al grande iniziatore di favole occidentali che � Esopo (autore greco del
VI sec. A. C.), la cui eredit� fu raccolta nel I sec. D. C. Dal latino Fedro.
Nel Rinascimento abbiamo le favole di Leonardo da Vinci; nel Seicento, grazie ad
un Autore francese come La Fontane, fu ripreso il genere favolistico
direttamente da Esopo e Fedro, adeguandolo ai tempi. Pi� recenti, come Autori
italiani abbiamo nel Novecento, Calvino.
Differenze tra fiaba e favola:
Favola:
a) Protagonisti: animali umanizzati , parlanti (scarsa o nulla la presenza
umana)
b) Rappresentazione allegorica della natura umana, con i suoi vizi (soprattutto)
e le sue virt�
c) Ogni favola, soprattutto quella antica, � percorsa da una vena pessimistica
d) Luoghi: corrispondono spesso alla realt� e fanno da cornice al racconto, non
suscitano emozioni come nelle fiabe
e) Caratteristica principale: ha sempre una morale ben espressa o comunque
comprensibile, all�inizio o alla fine del testo
f) Scopo principale: attraverso l�ironia, spesso il narratore denuncia
ingiustizie sociali.
Fiaba:
a) Protagonisti: re, regine, principi e principesse, ma anche personaggi
semplici e quotidiani, folletti, maghi, orchi, streghe, fate �
b) Rappresentazione della memoria collettiva di un gruppo sociale: credenze sul
carattere magico-fantastico dei fenomeni naturali; riti di passaggio dalla
fanciullezza alla giovinezza (riti di iniziazione): si pensi a Pollicino o
Biancaneve nel bosco oscuro. Superare le prove significa diventare maturi.
c) Visione conservatrice della societ�
d) Luoghi: castelli, boschi posti incantati, regni � Suscitano emozioni e
sensazioni
e) Caratteristica principale: ha sempre un lieto fine. Vincono sempre i buoni
(tranne rari casi) e ci� invita alla bont�.
f) scopo principale: intrattenere, divertire, far sognare e dare anche
insegnamenti di vita al piccolo ascoltatore.
Entrambi i generi hanno per� il tempo indeterminato (c�era una volta nelle
fiabe; d�inverno, a primavera � nelle favole).
Nelle favole il linguaggio � costituito da frasi semplici e immediate. Sono
presenti molti dialoghi.