Parigi - La citt� dell'Amore
Quest'epoca fatta di odi, e l�... l'amor sconfitto
da quell'intimo - Giovane che osa Morte
tra l'euforia di un mondo parallelo
all'oblio a qualsiasi pace
al di l� di fede, religioni, che sia o non sia
Intelletto, contorto d'anime smarrite
dentro e fuori, una generazione contraddittoria
ove rumore sparge -Sangue sulla Citt� dell'Amore.
Quale Paradiso, quale, Dio aprir� le porte; a tanta violenza!
14 - 11 - 2015
Luigi De Simone
GUERRA
Guerra...
un volto di ghiaccio
nel vento dell'illusione
lacrime...
per chi non ha vissuto
lacrime per chi vive
un drago orrendo
balzato fuori
dalla nostra fiaba
ci divora
e le speranze...
tra i ricordi rarefatti
sotto il peso dei tuoni
si diradano
fermati....
sparisci nel grido
di chi ha chiesto
e... non ha avuto
allontanati...altrimenti
io pi� non sono
BALDO BRUNO
***
STELLE NEL DESERTO
Era un iracheno...
i suoi occhi nella notte stavano per morire
stelle nelle mie mani di sangue
...che ne sar� dei miei figli
stringimi a te tra le tue braccia
lo so che non volevi uccidermi
...e la mia arma lasciai cadere
col mio volto tra i granelli del deserto
...erano tutte uguali le tute di guerra
in quella tempesta di sabbia
BALDO BRUNO
Sentinella
Nel cielo dell'alba le nuvole bigie
che scendono basse sull'ala del vento
con lembi disfatti,somigliano a vele
d'antichi naufragi nel mare del tempo
uno dorme, uno veglia
Nell'aspro del sasso due sacchi di cencio
due macchie di sporco, di grigio pastrano
uno dorme, uno veglia
La gota scarnita
rischiuma la barba nel mentre che trita
nuvole e pane
Si ferma !
La mano ripalpa la canna gelata....
riprende....
e il cuore rimastica nuvole e pane:
la morte, la vita la morte, la vita.
Lo scoppio rosseggia violento,feroce
e sibila sassi, brandelli sterpaglia....
non mastica pi�
s'accascia pian piano sull'altro che dorme
'''gi� l'ora del cambio?!''
Silenzio...
''Perbacco che sonno!...
s'� gi� addormentato !''
uno dorme uno veglia.
------------
Dedicata
ai giovani in guerra.
SILVIA TRABANELLI
***
poesia sulla guerra
Quando sorge il sole,
e le stelle cadono,
c'� un mondo
che sta combattendo
in una brutale guerra...
...ma questo mondo
vuole andare avanti
e cos�...
...noi possiamo fermare
questa sciocca battaglia...
...con il nostro amore!
***
La guerra che verr�
La guerra che verr�
non � la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell�ultima
C�erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
Faceva la fame. Fra i vincitori
Faceva la fame la povera gente egualmente.
Bertolt Brecht
***
Uomo del mio tempo
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t'ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero,
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,
� giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Salvatore Quasimodo
***
Mihai Beniuc
La guerra
C'e' chi gioca con la propria testa,
ma questa non e' che una sola palla
lanciata in alto
o rotolata per terra,
presa con la mano
o colpita col piede:
non e' che un'unica palla.
Ma c'e' chi gioca con la testa degli altri,
con molte teste alla volta, con tutte
le teste,
afferrandole al volo, lanciandole
in aria, con metodo,
senza che qualcuna cada,
cos� da riempire l'orizzonte,
lo zenit,
i punti cardinali.
Ah, quante teste stanno volando!
Tra di loro non trova posto neppure una rondine,
neppure un raggio di sole.
Poi, di colpo, il gioco finisce
e la terra
e' disseminata di teste.
Mihai Beniuc
***
Rimpatria, un ramo
d�ogni anima
in qualunque tramonto
caduto, in un singhiozzo
sbraita una madre.Alla tracolla d�un combattente
trucidato, si concede pace
l�ultimo viaggio, consumarsi
attraverso una nuvola
di sangue senza colore.
Cala la nebbia
d�ossa, tenerci serrata
la tribolazione d�avere
in orrore, la morte
nascere come perfezioni.
Eccedono confitte monotone
croci, d�un�unica uniforme
unica sorte
negli eterni campi
negli immortali pianti.
Si mostrano pali di cemento
scorporati d�uva
in un vigneto d�inverno
ad innalzare il livello del colle.
Ormai si � sprecato
quel vino rosso,
quei grappoli di vite spartite
impastandosi nei spasmi dei prati
con i massi, persone insensibili
addosso ad una fossa
d�amnesia.
E s�attorcono fiori
in una ghirlanda da stendere
sul pianto trascritto
d�invocazioni;
or ora non c�� pi� miraggio
di portare a casa la pelle.
Perch� � mezzanotte
in un vento di tramontana
lambire ogni corpo
che torner� in vita
come un�arida foglia
incontrare il principio,
come un lume
render lieta la soluzione
che riemerge in ogni gente
dopo il trapasso.
Anche se ogni seme
di guerra, ora � in letargo
non cessa di soffrire
� pronto a germogliare
in una persuasa idiozia.
***
Addio pilota
Anche se non far� ritorno
il tuo giurato sposo,
non � fuggito senza di te.
Si � fenduto in aria
con la sua marionetta,
a vincere la sfida
d�adorarti, riecheggiarti.
� normale compatire,
render nuovo e sorvolare
le sterminanti vicende
senza letizia, ripescare
la sfera affettiva sommersa
nella fanghiglia disseccata.
Un'unica percezione,
cullarsi e perdere l'equilibrio
sul tuo corpo fragile
in una perfezione d�Amore.
� fissa la prostrazione
di rimanere impigliati soli,
reclamando un filo di voce,
un bacio tenue
ad infondere calore nell�attimo
sprofondato nella sua assenza
e nel suo aereo
che si scorpora dal suolo
e dalla vita.