VITTORIO ALFIERI


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-TACITO ORROR DI SOLITARIA SELVA-

 

 

tacito orror di solitaria selva
di s� dolce tristezza il cor mi bea,
che in essa al par di me non si ricera
tra' i figli suoi nessuna orrida belva.
 
E quanto addentro pi� il mio pi� s'inselva,
tanto pi� calma e gioia in me si crea;
onde membrando com'io la godea,
spesso mia mente poscia s'inselva.
 
Non ch'io gli uomini abborra, e che in me stesso
mende non vegga, e pi� che in altri assai;
n� ch'io mi al buon sentier pi� appresso;
 
ma non mi piacque il vil secol mai:
e dal pesante regal giogo oppresso,
sol nei deserti tacciono i miei guai.
 

 In questo sonetto, Alfieri si trova ad entrare in un bosco selvaggio e inospitale; ma contrariamente a quanto ci si pu� aspettare, quanto +procede nel suo cammino, tanto+ si sente sereno poich� l'atmosfera di quel luogo riflette la sua personalit�. Alfieri per� ci spiega che se ama stare da solo non � perch� sia nemico degli uomini n� xke si sente superiore a loro, ma semplicemente perch� non ama il secolo �servile� in cui vive. Alfieri dice che non � un �misantropo�, ma in realt� nessuno gliel'aveva chiesto: EXCUSATIO NON PETITA, ACCUSATIO MANIFESTA (EST) = UNA SCUSA NON RICHIESTA, E' UN ACCUSA MANIFESTA. PARAFRASI.

L'aristocrazia era per lui incapace di governare,per� stenta ad accettare l'avanzata della nuova classe borghese che gli sembra meschina e priva di nobili sentimenti.Da questo dissidio interiore nasce l'odio per le persone del suo tempo.

 �Un silenzioso orrore di una selva solitaria mi allieta il cuore di una tristezza cos� dolce che nessun orribile belva feroce in compagnia dei suoi cuccioli non si ristora in essa allo stesso modo in cui mi rassereno io. E quanto pi� dentro il mio piede si introduce nella selva, tanto pi� calma e gioia si producono in me. Per cui ricordando come io l� (nella selva) mi sentivo bene, spesso poi la mia mente torna nella selva. Non � che io detesti gli uomini, e che non veda in me stesso dei difetti anzi ne vedo pi� che in altri uomini; n� che io creda di essere pi� vicino alla buona strada: ma il mio vile secolo (`700) non mi � mai piaciuto: oppresso dalla tirannide.E solo nei luoghi deserti tacciono le mie sofferenze.� ...

Le rime selva-s'inselva-rinselva ribadiscono il senso di terrore che incute il bosco;invece le parole bea-ricrea-godea  ripetono la serenit� che la selva produce nel poeta.

Il sonetto si chiude con un andamento circolare:l'ultimo verso riprende un'immagine del primo e la conclude.



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