HOME PAGE NARRATIVA PROMESSI SPOSI
Capitolo
I.
Una sera del mese di novembre 1628, su una stradina lungo la sponda del
lago di Como, cammina un frate, don Abbondio. Mentre cammina ha alcuni
pensieri che vengono improvvisamente interrotti dall�apparizione di due
bravi, due brutti tipi al servizio di un signorotto spagnolo molto
potente.
Dopo avere descritto le caratteristiche dei bravi, Manzoni comincia a
raccontare il colloquio tra i bravi e don Abbondio: i bravi dicono al
curato che, in nome del loro potente padrone, don Rodrigo, il matrimonio
fra Renzo e Lucia �non s�ha da fare!�. Don Abbondio, impaurito,
assicura la propria fedelt� al potente signore spagnolo promettendo che
non celebrer� il matrimonio, gi� fissato.
Questo atteggiamento debole viene visto alla luce della giustizia del
seicento, dove le minacce sono frequenti e non sono mai punite, e viene
sottolineata la natura debole e paurosa del curato.
Conclusa questa riflessione del poeta, si torna alla narrazione con il
ritorno a casa del curato, che racconta il suo incontro alla sua serva,
Perpetua.
Capitolo
II. La notte per il curato trascorre tormentata, ma gli d� il tempo di
predisporre un piano per accontentare don Rodrigo: quelle nozze devono
essere rinviate . Intanto bisogna respingere il primo attacco,
quello di Renzo che viene di buon mattino per concordare l'ora del
matrimonio. La data era stata decisa da tempo dallo stesso Don Abbondio
che dapprima si finge sorpreso, poi inventa una serie di scuse di
ordine amministrativo: non aveva preparato in tempo tutti gli atti
prescritti dalla Chiesa. Comunque non era un dramma irreparabile rimandare
di alcuni giorni. Renzo esce dalla casa del curato molto
nervoso, ma fuori � ad aspettarlo Perpetua, la quale non vede l'ora di
dirgli tutto . Perpetua dice a Renzo la vera causa del rinvio .Cos� Renzo
si precipita nella stanza del curato e si fa dire il nome dell'uomo
che si oppone al matrimonio. Sconsolato, Renzo si reca quindi da Lucia per
comunicarle il fatto grave. Gli invitati sono allontanati con la scusa che
il matrimonio non si fa per malattia del curato. Invero don Abbondio,
minacciato prima dai bravi poi da Renzo, si fa venire la febbre. Intanto
nella sua casa tutto � sbarrato come se fosse imminente
un attacco. Perpetua ,affacciatasi ad una finestra, confermava a
tutti la notizia della malattia Don Abbondio..
Capitolo
III.
Lucia, rimasta sola con la madre e con Renzo, racconta di avere suscitato
l�interesse di don Rodrigo, e allora i tre decidono di rivolgersi ad un
avvocato, l�Azzecca-garbugli.
L�avvocato, durante l�incontro con Renzo, pensa, sbagliando, che
invece di avere subito un torto, � Renzo un bravo che ha fatto qualcosa
di brutto e che cerca di evitare la punizione andando da un avvocato.
Perci� pensa di aiutarlo, ma quando scopre che invece Renzo � la vittima
di don Rodrigo, allora rifiuta l�incarico e non gli da neanche
spiegazioni, perch� si spaventa della potenza di don Rodrigo.
Intanto Lucia insiste con la madre per parlare con fra Cristoforo, un
frate cappuccino in cui ha molta fiducia. Mentre le due donne pensano come
fare a parlare con fra Cristoforo, arriva fra Galdino, che chiede delle
noci per il suo convento e che racconta alle donne una fiaba. Lucia decide
di dare a fra Galdino un messaggio per fra Cristoforo.
Ritorna Renzo, deluso per l�incontro con l�avvocato, e le due donne
cercano di calmarlo e gli dicono che hanno chiesto l�intervento di fra
Cristoforo. Intanto � gi� sera e i tre devono separarsi.
Capitolo
IV.
Padre Cristoforo esce dal convento del paese di Pescarenico, un piccolo villaggio di pescatori nei pressi di Lecco.
Sebbene il paesaggio autunnale sia splendido, il cammino del frate verso casa di Lucia � reso infelice dalle immagini di miseria lungo il percorso: persone povere, animali smagriti dalla fame, mendicanti laceri.
Lui era un uomo vicino ai 60 anni, dalla lunga barba bianca, umile ma con due occhi molto vispi.
Lodovico ( nome di fra Cristoforo prima di prendere i voti), figlio di un ricco mercante, viene educato in maniera aristocratica. Non essendo per� visto bene nel gruppo dei nobili, inizia a difendere gli umili a dispetto dei prepotenti.
Un giorno per strada, scoppia una disputa tra Lodovico ed un nobile arrogante.
Nel corso della disputa , il giovane, vedendo gravemente ferito Cristoforo, il suo pi� fedele servitore, colpisce a morte il signorotto.
Di conseguenza viene fatto rifugiare nel vicino convento , affinch� potesse trovare riparo dai parenti dell'ucciso. Il convento viene circondato.Durante la sua permanenza in convento Lodovico matura la decisione di farsi frate. D� i suoi beni alla famiglia del servo Cristoforo che era morto per lui e assume il nome di fra Cristoforo. Alla fine i frati convincono i nobili ad accettare sotto segno di pentimento la scelta monacale di Ludovico.Fra Cristoforo chiede ed ottiene di domandare scusa alla famiglia dell'ucciso in modo da scagionare anche i suoi parenti.
Fra Cristoforo ottiene un sincero perdono da tutti e induce i presenti a mitigare la loro superbia.
Oltre a predicare e assistere i moribondi, fra Cristoforo opera per rimuovere le ingiustizie e per difendere gli oppressi.
Intanto il frate, giunto alla casa di Lucia e Agnese, viene accolto con gioia dalle due donne.
Capitolo
V.
Padre Cristoforo, dopo aver parlato con le due donne, capisce che qualcosa
di grave era accaduto. Intanto arriva anche Renzo molto esasperato
minacciando di farsi giustizia da solo ma Lucia coi suoi modi riesce a
calmarlo.Decide di recarsi da
don Rodrigo per convincerlo a desistere dal suo proposito con l'aiuto di
Dio. Si reca al
palazzo del signorotto, dove � ricevuto nella sala da pranzo: � in corso
infatti un banchetto, cui il padrone di casa ha invitato un suo cugino, il
conte Attilio, e alcuni personaggi importanti del paese, come il dottore
Azzeccagarbugli ed il Podest�. Si discute della
guerra in corso per la successione del ducato di Mantova, si brinda
all'abbondanza (mentre nelle campagne infuria la fame) e si disserta su
futili questioni d'onore. Padre Cristoforo � chiamato a dir la sua mentre
gli viene offerto del vino.
Capitolo
VII. Padre Cristoforo annuncia desolato
alle due donne il fallimento della sua missione. Furore di Renzo, Lucia
acconsente per la furia di Renzo all'idea di andare con lui dal curato. Intanto nel paese si vede gente strana, e
un mendicante va alla casetta di Lucia a chiedere l'elemosina con l'aria
di esplorare il luogo e un altro per domandare la strada. Sono gli uomini di don Rodrigo che studiano il modo
di rapire Lucia, agli ordini del capo dei bravi, il Griso. A sera, i due
giovani, Agnese e i testimoni ,Tonio e Gervaso, s'avviano in silenzio verso la casa di don
Abbondio per costringerlo ad acconsentire al matrimonio.
Capitolo
VIII. � il capitolo della �notte degli
imbrogli�, che comincia col fallimento del tentativo di matrimonio
�a sorpresa�; don Abbondio, con furia inusitata, si libera degli intrusi e
d� l'allarme: il campanaro Ambrogio, credendo la canonica invasa dai
ladri, suona la campana a martello. Mentre il gruppo di Renzo cerca scampo
per la campagna, altrettanto sorpresi dall'allarme sono i bravi in azione
per rapire Lucia e che hanno trovato vuota la sua casa. E cos� anche un
ragazzetto, Menico, che padre Cristoforo, avvertito dal vecchio servitore,
ha mandato alla casa delle due donne a scongiurarle di correre da lui. Il
ragazzo � bloccato dai bravi, che tuttavia, spaventati dalla campana, lo
lasciano libero. Cos� Menico riesce a incontrare il gruppo di Renzo e ad
avvertire i fuggitivi di recarsi al convento.
Tra
i due gruppi in fuga, s'inserisce l'agitazione del paese che, svegliato,
non riesce a capire che cosa stia succedendo. Renzo e le due donne
giungono al convento dove trovano gi� organizzata da padre Cristoforo la
loro fuga dal paese, per sottrarsi alle minacce di don Rodrigo. Le due
donne andranno a Monza, Renzo a Milano, muniti di lettere di presentazione
per cappuccini, amici del padre. I fuggiaschi s'imbarcano e in piena notte
attraversano il lago.
Capitolo
IX.Renzo,
Lucia e Agnese raggiungono la parte orientale del lago di Como, poi Monza,
e l� si separano. Renzo va a Milano, le donne al convento dei cappuccini,
dove incontrano il padre guardiano, al quale fra Cristoforo le ha
raccomandate. Si dirigono quindi al monastero di Santa Margherita, dove
vive una monaca di nobile famiglia che ha molti privilegi. L�aspetto
fisico della monaca non � proprio quello di una religiosa e cosi Manzoni
racconta la sua storia, che continua anche nel capitolo X.
Geltrude, figlia di un nobile spagnolo, � destinata fin da piccola a vita
religiosa. Da piccola non si oppone, ma poi prova a ribellarsi. Ma la
reazione dei parenti � dura, con una specie di guerra psicologica basata
soprattutto sul silenzio. Allora Geltrude dichiara di accettare il volere
dei suoi genitori.