Berkeley nacque a Thomastown, in Irlanda. Fu nominato prete anglicano nel 1710 e vescovo anglicano 1734. In giovent�, come cappellano di famiglie nobili, viaggi� in Italia e in Francia, successivamente fall� un suo tentativo di fondare una missione alle Bermude. Nel 1728 salp� infatti per l'America ma rimase confinato a Rhode Island per tre anni, in attesa dei fondi promessi dall'Inghilterra. Mor� ad Oxford, dopo essere stato vescovo di Clone (nominato nel 1734), una piccola diocesi irlandese.

Opere principali: Saggio per una nuova teoria della visione (1709); Trattato dei principi della conoscenza umana (1710); Hylas e Philonous (1713); Alcifrone o il filosofo minuto (1732)

1. L'immaterialismo

La tesi principale della filosofia di Berkeley porta alle estreme conseguenza l'assunto dell'empirismo per cui i soli fatti considerabili sono quelli che percepiamo con i sensi: Berkeley afferma quindi che non esiste il mondo percepito in s�, ma solo la percezione.

Facendo sua la tesi dell'empirismo a proposito della precedenza delle percezioni rispetto alle idee, Berkeley afferma che se nulla vi � nell'intelletto che prima non vi sia stato nella percezione allora tutto il mondo fisico non esiste se non nella percezione, tutto � frutto della percezione. Per Berkeley solamente ci� che viene percepito (o che percepisce) esiste, la sua massima � esse est percipi (essere � essere percepito).

Dunque Il mondo della materia non esiste, � lo spirito umano che lo edifica attraverso nella percezione e lo rende reale (del resto non c'� differenza tra materia e spirito perch� le due entit� coincidono). Questa visione prende il nome di immaterialismo, in quanto nega l'esistenza distinta della materia e la lega alla qualit� della percezione soggettiva.

Berkeley afferma che anche l'estensione cartesiana della materia non � una qualit� oggettiva ma � una qualit� soggettiva: La percezione della grandezza di un oggetto appare distorta e conseguente alla dimensione del soggetto che la percepisce (per cui per un acaro un sasso � una montagna, per un gigante � un granello di sabbia). L'estensione stessa, in quanto giudizio soggettivo, esiste solo nella mente (posto che i giudizi oggettivi siano universalmente condivisi dalla totalit� dei soggetti).

2. Dio � il grande sincronizzatore (la Mente infinita)

Se la materia non esiste ed � una percezione soggettiva, allora com'� possibile che due soggetti differenti percepiscano le stesse cose allo stesso momento?

Ci� che rende possibile la grande sincronia di tutte le cose e di tutti gli eventi, per cui tutto il mondo materiale risponde alle stesse leggi indipendentemente dal soggetto che percepisce, � Dio. La sua potenza ci fa credere che esista un riferimento materiale comune. Dio � una Mente infinita, grazie alla quale le cose continuano ad esistere anche quando non sono percepite.

La spiegazione del funzionamento delle leggi naturali � allora portare alla luce il grande disegno divino della Creazione, ci� che Dio ci vuole trasmettere nella sua infinita potenza e onnipresenza.

Berkeley vede nelle scienze moderne una progressiva perdita di religiosit� e una tendenza all'ateismo materialista e meccanicistico, per cui la fisica � solo una scienza descrittiva che non si occupa delle cause delle cose e la geometria � una pura esercitazione logica che propone assurdit� come l'infinita divisibilit� di una linea.

La visione di Berkeley nasce dalla necessita di opporsi al pensiero illuminista e meccanicista che esclude Dio come essere assoluto e onnipotente (si potrebbe dire che quello di Berkeley � una forma di monismo spinoziano).