MONTALE : "Non chiederci la parola"

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Non Chiederci La Parola

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato. 

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
s� qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ci� che non siamo, ci� che non vogliamo.

METRO: tre quartine di versi di varia lunghezza, con rima ABBA CDDC EFEF. 

Di sicuro � una delle poesie pi� celebri di Montale. E' tratta da "Ossi di seppia" e contiene alcune idee per comprendere il suo pensiero . 
Il poeta si rivolge a quel lettore che esige dai poeti verit� assolute e definitive, invitandolo a non chiedergli alcuna rivelazione, n� su stesso n� sull'uomo in genere, e nemmeno sul significato  della vita. Egli, infatti, non ha alcuna segreto risolutivo, ma solo dubbi e incertezze, o anche una conoscenza fondata sul contrasto: l'ultimo verso, infatti, � divenuto famoso e viene spesso menzionato da chi non vuole farsi notare come possessore di fittizie verit�. 

Parafrasi
Non chiederci la parola,che metta a fuoco sotto ogni profilo, il nostro animo privo di certezze, e a lettere che lo chiariscano rendendolo luminoso come il fiore dello zafferano: perduto in mezzo ad un prato polveroso.
Ah l'uomo che se ne va sicuro, senza contrasti con se stesso e con gli altri.
E la sua ombra non viene toccata che dal sole nel periodo pi� caldo dell'estate; proiettata su un muro mancante di intonaco.
Non domandarci il segreto che possa rivelarti nuove prospettive di conoscenza del mondo,bens� una distorta sillaba secca come un ramo.
Solo questo possiamo in questo momento farti presente, ci� che non siamo, ci� che non vogliamo. 


FIGURE
- Enjambement (quando un gruppo di parole, ad esempio soggetto-verbo oppure soggetto-aggettivo viene diviso, mettendo il secondo termine nel verso successivo): nei versi 3-4 (croco/perduto)
- Similitudine (paragone mediante connettivi avverbiali): verso 10 (secca come un ramo)
- Anafora (ripetizione di una o pi� parole all'interno di un verso: verso 12 (ci�...ci�)
- rima interna nell'ultimo verso vogliamo siamo...
-c'� la ripetizione continua (a volte sotto forma di alliterazione vera e propria, ma pi� spesso consonanza) della consonante "r" accompagnata anche da c( chiederci domandarci croco)
-EPIFONEMA:Consiste nell'esprimere un motto sentenzioso che, solitamente, chiude con enfasi un discorso(Codesto solo oggi possiamo dirti,ci� che non siamo, ci� che non vogliamo)


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