A.DANTE :TANTO GENTIL E TANTO ONESTA PARE

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TANTO GENTIL E TANTO ONESTA PARE

Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umilta' vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi si' piacente a chi la mira,
che da' per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la puo' chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.

(Dante Alighieri da Vita Nova)


 

Si tratta di un sonetto  che � uno dei pi� importanti componimenti della raccolta Vita nuova e rientra nelle cosiddette rime in lode a Beatrice. Decanta, infatti, in una atmosfera estatica, i caratteri angelici della giovane donna amata da Dante (Bice di Folco Portinari), esaltando le sue virt� morali e di comportamento: la nobilt� d�animo, il decoro, la modestia.
Il Poeta non fornisce una descrizione fisica volendo sottolineare invece l�aspetto spirituale e il fascino soprannaturale della donna che suscita un sentimento che solo gli esseri di natura angelica possono destare. Dante si rif� alla figura della donna-angelo, concetto fondamentale della poesia dello Stilnovo e tramite per un amore che consiste nella perfezione morale e nell�elevarsi a Dio.




Nel sonetto a rime incrociate( composto da due quartine e da due terzine, le scelte lessicali sono fatte per per creare la giusta atmosfera del dolce stil novo) non viene descritto l�aspetto fisico di Beatrice, per renderla spirituale e capace di migliorare gli altri avvicindoli a Dio.Gli altri, trovandosi in cospetto di lei ,subiscono cambiamenti fisici e psicologici:ammutoliscono, abbassano lo sguardo, provano ammirazione e meraviglia.
Anche i verbi �mostrasi� e �pare� sono utilizzati per eliminare quella fisicit� della donna e renderla spirituale , degna di contemplazione.






PARAFRASI

La mia donna si mostra tanto gentile e tanto onesta quando saluta gli altri, al punto che ogni lingua diventa muta tremando e gli occhi non osano guardarla. Ella cammina sentendosi elogiare,con quell�atteggiamento di umilt� che ispira benevolenza;e sembra una cosa divina discesa sulla terra per mostrare miracoli. Si mostra cos� piacente a chi la guarda ,che, attraverso gli occhi,d� una dolcezza al cuore, la quale pu� capirlarla solo chi la prova:e sembra che dal suo viso si muova uno spirito soave che dice all�anima di respirare.



Nel primo verso vi � un'allitterazione ( la ripetizione del termine "tanto" ha una funzione musicale, ma anche quella di accentuare la funzione della donna). Ci sono enjambements tra il 1-2 verso , il 7-8 verso,il 12-13 verso.Il testo affida molti dei suoi effetti all�uso delle proposizioni consecutive: il sentimento d�amore, non viene espresso in forma diretta ma soltanto attraverso l�analisi di alcune reazioni che esso provoca nel �cor gentile�.La frequenza, infine, della congiunzione coordinante �e� conferisce al testo il ritmo lento tipico della contemplazione estatica.

 

Figure retoriche


Endiadi:� v 1-2
Iperboli: v .3-4
Metafora: v. 6

Anastrofe : d'umilt� vestuta v.6
Perifrasi: v. 7-8
Similitudine: v .7-8
Sineddoche: v. 12
Enjambements: v. 1-2; 7-8; 12-13
Paronomasia: v. 6-7

 





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