G. D'Annunzio - da Alcyone -
La sera fiesolana
La sera fiesolana
Fresche le mie parole ne la
sera |
La sera fiesolana Le mie
parole delicate nella sera Sii lodata o Sera per il tuo viso di perla, |
Dolci le mie parole ne
la sera ti sien come la pioggia che bruiva tepida e fuggitiva, commiato lacrimoso de la primavera, su i gelsi e su gli olmi e su le viti e su i pini dai novelli rosei diti che giocano con l'aura che si perde, e su 'l grano che non è biondo ancora e non è verde, e su 'l fieno che già patì la falce e trascolora, e su gli olivi, su i fratelli olivi che fan di santità pallidi i clivi e sorridenti. Laudata sii per le tue vesti aulenti, o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce il fien che odora! |
Tu sia
lodata per le tue vesti profumate,
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Io ti dirò verso quali
reami d'amor ci chiami il fiume, le cui fonti eterne a l'ombra de gli antichi rami parlano nel mistero sacro dei monti; e ti dirò per qual segreto le colline su i limpidi orizzonti s'incurvino come labbra che un divieto chiuda, e perchè la volontà di dire le faccia belle oltre ogni uman desire e nel silenzio lor sempre novelle consolatrici, sì che pare che ogni sera l'anima le possa amare d'amor più forte. Laudata sii per la tua pura morte, o Sera, e per l'attesa che in te fa palpitare le prime stelle! |
Io ti dirò
verso quali reami Tu sia
lodata per la tua morte pura, |
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1. IL MISTERIOSO RICHIAMO DELLE FONTI E DEI BOSCHI La voce del fiume risuona come un misterioso richiamo
alla sacralità delle fonti e dei boschi montani. 2. IL SEGRETO DELLE COLLINE E’ forse la personificazione più completa: colline
come labbra misteriose che rivolgono un invito, che schiudono ad una
verità più profonda. LA TERZA LODE ALLA SERA L’ultima lode è per la morte della Sera, per il suo trascolorare nella notte, attraversata solo dal bagliore di qualche stella. E’ attesa trepidante di questo mistero ancora più oscuro che rivela l’unità del Tutto: un’altra forma di panismo.
Figure retoriche |