FILOSOFI :SAN BONAVENTURA

FILOSOFI : SAN BONAVENTURA

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Vita

Giovanni Fidanza, nato a Bagnorea nel 1217 (o nel 1221, secondo alcuni studiosi); per gratitudine a Dio, in seguito (sembra) alla guarigione da una seria malattia, a intercessione di S.Francesco, assunse, entrando nell�ordine fondato dal Poverello, il nome di Bonaventura.

Per la sua grande intelligenza pot� dedicarsi agli studi, filosofici e teologici, a Parigi e all�universit� di quella citt� insegn� per diverso tempo, insieme all�altro grande lume del Medioevo filosofico,Tommaso d'Aquino. Con lui difese, contro le incomprensioni del "clero secolare" il valore della nuova vita religiosa degli Ordini Mendicanti; ma da lui lo divise un diverso accento nel modo di concepire il rapporto filosofia/teologia.

Pensiero

� il maggior filosofo francescano, con Duns Scoto. Rispetto a questi in lui si trova un minor grado di complessit� filosofica, ma in compenso un maggiore e pi� diretto riverbero dello spirito di S.Francesco.

Del Santo di Assisi S.Bonaventura assimila soprattutto la forte componente affettiva, che, tradotta in termini speculativi, significa per lui attingere a piene mani a S.Agostino, e la percezione della bellezza del cosmo come segno particolarmente persuasivo di Dio (e in ci� egli supera Agostino). Oltre Agostino del resto Bonaventura va integrando, per quanto in termini molto meno massicci di Tommaso d'Aquino, concetti e temi aristotelici.

L�Itinerarium mentis in Deum

Tra i tanti temi da lui sviluppati forse un posto di particolare importanza merita il discorso della ascesa dell�anima a Dio nell�Itinerarium mentis in Deum.

Per arrivare a Dio occorre, a livello metodologico una sinergia di intelligenza e affettivit�:

"Per questo, prima di tutto, io invito il lettore al gemito della domanda, fatta nel nome di Cristo crocifisso, per il cui sangue siamo purgati dalle brutture dei vizi, affinch� non creda che basti leggere senza infervorarsi, lavorare col raziocinio senza coltivare la devozione, indagare senza lo stupore, analizzare con circospezione senza abbandonarsi alla gioia (della totalit�), operare attivamente senza preghiera, possedere la scienza senza la carit�, l'intelligenza senza l'umilt�, lo studio senza la grazia divina, la riflessione, senza la sapienza ispirata dall'alto.

A quelli dunque che, prevenuti dalla grazia divina, agli umili e pii, che hanno nel cuore pentimento e devozione, unti dall'olio della santa letizia e amanti della sapienza divina, e infiammati dal desiderio ardente di essa, bramano dedicarsi a glorificare Dio, a cantarne le meraviglie, ma anche a gustarne le dolcezze: a costoro io propongo le mie riflessioni.

Per� faccio notare: poco o niente giova uno specchio messo davanti a noi dall'esterno, se non � terso e limpido lo specchio interiore del nostro spirito.

Ed allora, uomo di Dio, datti da fare, prima, per togliere di mezzo i rimorsi della coscienza: dopo leverai gli occhi agli splendori della sapienza, luminosamente riflessi nello specchio dell'anima.

 

Contenutisticamente l'ascesa a Dio si scandisce in tre tappe :

a   il mondo sensuale

b l�anima in quanto realt� naturale

c l'anima, in quanto abitata soprannaturalmente dal Mistero trinitario, in Cristo

L'importanza data alla prima tappa, il mondo sensibile � ci� che differenzia Bonaventura da Agostino, in forza dell'eredit� francescana che gli consente di recuperare qualcosa della impostazione aristotelica, pi� valorizzatrice del livello corporeo.
Il mondo pu� essere letto come un segno, un simbolo del Trascendente: tutto parla di Dio, e permette perci� di risalire a Lui. Non occorre fuggire dalla realt�, ma � nella realt�, anzitutto materiale, che l'uomo trova la testimonianza del Creatore invisibile.

Tuttavia � soprattutto nell'anima che Dio si rivela: il mondo � solo un vestigium, mentre l'anima � imago Dei. E pi� ancora ci dice chi � Dio l'anima in stato di grazia, l'anima abitata da Cristo: nessuno pi� del santo ci mostra il volto di Dio. Non basta perci� uno spiritualismo generico. L'uomo non � solo corpo e anima: ma l'anima stessa deve superarsi, dilatarsi e crescere in noi.

 

 

 


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