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L'assassino senza mano
ITALO CALVINO
C'era una volta un Re avaro, tanto avaro che la sua figliola unica la teneva in soffitta perch� aveva paura che qualcuno la chiedesse in moglie e lui dovesse darle la dote.
Un giorno arriv� in quella citt� un assassino, e si ferm� all'osteria, in faccia a dove stava il Re. Cominci� a informarsi di chi abitava l� davanti. - Ci sta un Re, - gli dissero, - cos� avaro da tenere sua figlia in soffitta.
Cosa fa l'assassino? La notte s'arrampica sui tetti e apre la finestrella dell'abbaino. La Principessa era coricata e vede aprirsi la finestra e un uomo in piedi sul davanzale. - Al ladro! Al ladro grida. L'assassino richiude la finestra e scappa via sui tetti. Accorre la servit�, vede la finestra chiusa, e dice: - Altezza, lei si sogna: qui non c'� nessuno.
L'indomani lei chiese al padre d'esser tolta dalla soffitta, ma il Re le disse: - Ti sogni; chi vuoi che ci venga?
La seconda notte, alla stessa ora, l'assassino riapr� la finestra. - Al ladro! Al ladro! - Anche stavolta scapp�, e nessuno voleva credere al racconto della Principessa.
La terza notte, ella leg� la finestra con un catenaccio, e si mise di guardia col coltello in mano, sola lass�, col cuore che le batteva forte forte. L'assassino prov� ad aprire ma non pot�. Cacci� dentro una mano; la Principessa col coltello gliela tagli� di netto al polso. - Sciagurata! - grid� l'assassino. - Me la pagherai! - e scapp� via per i tetti.
La Principessa mostr� al Re e alla Corte la mano mozzata e tutti finalmente le credettero, e si complimentarono per il suo coraggio; da quel giorno non dormi pi� nella soffitta.
Dopo qualche tempo chiese udienza al Re un giovane forestiero, tutto ben vestito e ben inguantato. Il Re lo senti conversare cos� bene che gli entr� in simpatia. Parlando del pi� e del meno, disse che era scapolo, che cercava per sposa una ragazza a modo, e l'avrebbe presa anche senza dote, tanto era ricco di suo. Il Re, sentendo che non voleva dote, pens�: " Questo � lo sposo che ci vuole per mia figlia ", e la mand� a chiamare. La Principessa, appena vide il forestiero fu presa da un tremito, perch� le pareva di riconoscerlo. E quando fu sola col padre, gli disse: - Maest�, quell'uomo mi pare di riconoscerlo per il ladro cui ho tagliato la mano.
-Ti sogni, - disse il Re. - Non hai visto che belle mani ben inguantate ha! Questo � un signore.
Per farla breve, il forestiero chiese la mano della Principessa, ed ella per obbedire al padre e anche per levarsi da quella sua tirannia, disse di s�. Le nozze furono fatte alla svelta e alla buona, perch� lo sposo non poteva star tanto lontano dai suoi negozi, e il Re non voleva spendere. Alla figlia per regalo diede una collana di noci e una coda di volpe spelacchiata. Poi gli sposi partirono subito in carrozza.
La carrozza entr� in un bosco, e invece di seguitare per la strada maestra, prendeva sempre di pi� nel folto, per oscuri sentieri. A un certo punto lo sposo disse: - Cara, sfilami questo guanto.
La Principessa gli sfil� il guanto e scopr� un moncherino. - Aiuto! - disse, comprendendo che aveva sposato l'uomo cui aveva tagliato una mano.
-Sei in mia potest�, ora, - disse l'uomo. - Sappi che io di mestiere faccio l'assassino. Ora mi vendicher� del male che m'hai fatto.
La casa dell'assassino era al margine del bosco, in riva al mare. - Qui tengo tutte le ricchezze della gente che ho ammazzato, - disse l'assassino mostrandole la casa, - e tu resterai a far la guardia.
La leg� con una catena a un albero, davanti alla casa e la lasci� li. La Principessa rimase sola, incatenata a un albero come un cane, e davanti aveva il mare, su cui ogni tanto passava pian piano un bastimento. Cominci� a far segni a un bastimento che passava; dal bastimento la videro coi cannocchiali e s'avvicinarono per vedere cosa c'era. Sbarcarono, e lei raccont� la sua storia. Allora la liberarono e la presero con loro, insieme con tutte le ricchezze dell'assassino.
Era un bastimento di mercanti di cotone, e pensarono di nascondere la Principessa e tutte le ricchezze sotto le balle di cotone. Torn� l'assassino e trov� la casa svaligiata, e senza pi� la sposa. "Non pu� essere scappata che sul mare", pens�, e vide quel bastimento che si allontanava. Scese in una barca a vela velocissima che aveva, e raggiunse il bastimento. - Tutto il cotone a mare, - ordin�, - devo cercare la mia sposa che � fuggita.
-Lei ci vuole rovinare, - gli dissero i mercanti. - Perch� non caccia la spada nelle balle di cotone, per vedere se c'� qualcuno nascosto?
L'assassino si mise a trafiggere il cotone con la spada, e a un certo punto fer� la ragazza nascosta, ma tirando fuori la spada il cotone asciug� il sangue e la spada riapparve pulita.
-Sapete, - gli dissero i marinai, - avevamo visto un'altra nave avvicinarsi alla costa; quella laggi�.
-Ora vado a vedere, - disse l'assassino. Lasci� il bastimento carico di cotone e diresse la sua barca a vela verso l'altra nave.
La ragazza, ferita ma appena a un braccio, fu sbarcata in un porto sicuro. Ma lei non voleva neppure metter piede a terra e continuava a dire: - Buttatemi in mare! Buttatemi in mare!
I marinai si consultarono tra loro, e uno di loro, che era vecchio, con la moglie e senza figli, s'offerse di portarla a casa sua, con parte dei gioielli dell'assassino. La moglie del marinaio era una brava vecchia e prese a benvolere la ragazza. - Ti terremo come una figliola, poverina!
-Voi siete tanto buoni, - disse la ragazza. - Solo vi domando una grazia: voglio restar sempre chiusa in casa e non esser vista mai da nessun uomo.
-Sta' tranquilla, poverina: in casa nostra non viene mai nessuno.
Il vecchio vendette un po' dei gioielli e compr� seta da ricamo, e la ragazza passava le ore ricamando. Fece un tappeto bellissimo, con tutti i colori e i disegni del mondo, e la vecchia lo port� a vendere a casa d'un Re che stava l� vicino.
- Ma chi li fa, questi bei lavori? - chiese quel Re.
- Una mia figlia, Maest�, - disse la vecchia.
-Mah! Sar�. Non sembrano proprio lavori da figlia d'un marinaio, - disse il Re, e compr� il tappeto.
Coi soldi ricavati, la vecchia compr� altra seta, e la ragazza ricam� un bel paravento. La vecchia lo port� dal Re. - Ma � proprio vostra figlia che fa questi lavori? - diceva il Re, e poco convinto delle risposte, la segu� di nascosto.
Quando la vecchia stava per chiudere la porta di casa, il Re si fa avanti e mette un piede nello spiraglio; la vecchia cacci� un urlo. La ragazza, che era nella sua stanza, sent� l'urlo, e pens� che l'assassino fosse venuto a prenderla; e dalla paura svenne. Entrarono la vecchia e il Re e cercarono di rianimarla. Riaperse gli occhi e vedendo che quell'uomo non era l'assassino ritorn� in s�.
-Ma perch� ha cos� paura di chi pu� arrivare? - chiese il Re, cui questa bella ragazza piaceva proprio.
- � la mia disgrazia, - disse lei, e nient'altro.
Cos� il Re prese ad andare in quella casa tutti i giorni, a far compagnia alla ragazza e a vederla ricamare. Se n'era proprio innamorato, e fin� per chiederla in sposa. I vecchi, figuriamoci: - Maest�, noialtri siamo povera gente... - gli dissero.
- Non m'importa. � la ragazza che mi piace.
lo sono contenta, - disse lei, - ma a una condizione.
-Quale?
-Non voglio veder uomini di nessuna sorta, escluso voi e mio padre -. (Padre chiamava il vecchio marinaio). - N� vederli n� esserne vista.
Il Re acconsenti. Perch� oltre tutto era geloso e che lei non volesse veder uomini era contento.
Cos� si fece un matrimonio segreto, perch� nessun uomo la vedesse. Questa storia non garb� affatto ai sudditi.- quando mai era successo che un Re si sposasse senza mostrare la sposa al popolo? Cominciarono a correre le voci p�� strane: - Ha sposato una scimmia. Ha sposato una gobba. Ha sposato una strega, - e mica solo tra il popolino, anche tra gli alti dignitari della Corte. Il Re fu costretto a dire alla moglie: - Bisogna che tu decida un'ora per mostrarti al pubblico e fare cessare queste voci.
La poverina dovette acconsentire. - Va bene. Domani dalle undici a mezzogiorno star� affacciato sul terrazzo.
Alle undici la piazza era piena come non s'era visto mai. Era venuta gente da tutte le parti, anche dalle campagne pi� lontane. Apparve la sposa sul terrazzo e dalla folla si lev� un brusio d'ammirazione. Mai s'era vista Regina cos� bella. La Regina per� faceva correre il suo sguardo in mezzo a quella folla con apprensione. Ed ecco, in mezzo alla folla, vide il viso d'un uomo intabarrato di nero, un uomo che port� una mano alla bocca e la morse in segno di minaccia, poi alz� l'altro braccio e mostr� che terminava in un moncherino. La Regina cadde al suolo svenuta.
La portarono subito in casa e la vecchia ripeteva: - L'avete voluta far vedere! L'avete voluta far vedere mentre lei non voleva! Ecco cosa le � successo!
La Regina fu messa a letto e furono chiamati i medici, ma non si sapeva che male avesse; voleva star chiusa, non veder nessuno e tremava, tremava.
In quei giorni venne a trovare il Re un ricco signore forestiero, gran parlatore, tutto complimenti e parole d'ammirazione. Il Re gli chiese se voleva restar da lui a mangiare un piatto di minestra. Il forestiero, che altri non era se non l'assassino, accett� di buon grado, e ordin� vino per tutto il palazzo reale. Subito furono portate botti e barili e damigiane, ed era tutto vino oppiato. Quella sera guardie, servitori, ministri, tutti bevevano a pi� non posso, e a notte erano tutti ubriachi morti che russavano, il Re per primo.
L'assassino fece il giro dei palazzo, s'assicur� che in tutte le scale, le sale, i corridoi non c'era che gente riversa che dormiva, e allora, silenziosamente entr� nella stanza della Regina. Era rincantucciata nel letto, con gli occhi sbarrati, quasi l'aspettasse.
-�, venuta l'ora della mia vendetta, - disse l'assassino parlando come in un soff�o. - Esci dal letto e va' a prendermi un catino d'acqua per lavarmi le mani dal sangue quando t'avr� sgozzata.
La Regina usc�, corse dal marito. - Svegliati! Svegliati per carit�! - Ma il marito dormiva. Tutti dormivano, in tutto il palazzo, e non c'era verso di svegliarli. Prese il catino d'acqua e torn�.
- Portami anche il sapone, - disse l'assassino, che stava affilando il coltello.
. Lei and�, prov� ancora a scuotere il marito, ma era inutile. Port� il sapone.
- E l'asciugamano? - chiese l'assassino.
Lei usc�, prese la pistola dal marito addormentato, l'avvolse nell'asciugamano, e facendo il gesto di dare l'asc�ugarnano all'assassino, gli spar� una palla in cuore a bruciapelo.
A quello sparo gli ubriachi si svegliarono tutti insieme, il Re per primo, e accorsero. Trovarono l'assassino morto e la Regina finalmente liberata dal terrore.