LA SPOSA SIRENA di ITALO CALVINO

FIABE CLASSICHE E MODERNE

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LA SPOSA SIRENA     di ITALO CALVINO

 

 
 

Fiaba di Italo Calvino

 

LA SPOSA SIRENA

 

C�era una volta una bella donna sposa e suo marito faceva il marinaio.

Questo marinaio stava lontano anni e anni e mentr�era via, il re di quel paese si innamor� della sposa e tanto disse e tanto fece che la sposa scapp� via con lui.

Il marinaio, quando sbarc�, trov� la casa vuota. Pass� un po� di tempo e� quel Re si stanc� della donna e la cacci� via.

Lei, pentita, torn� dal marito, s�inginocchi� davanti a lui a chiedergli perdono. Il marinaio, nonostante tutto l�amore che aveva avuto per lei e che ancora aveva, era cos� impermalito del suo tradimento, che volt� le spalle, dicendo:

- No, non ti perdono n� ti perdoner� mai! Avrai la punizione che meriti. Preparati a morire.

La donna strappandosi i capelli lo preg�, lo supplic�, ma fu inutile. Il marinaio fece caricare sulla nave la sposa infedele come fosse un sacco, sciolse le vele e part�. Quando fu in alto mare:

- Ecco, � giunta la tua ora! - disse alla moglie. La prese per i capelli, l�alz� e la butt� tra le onde.

- Ora sono vendicato - disse.

Gir� il timone e torn� in porto. La sposa scese gi� sott�acqua e si trov� in mezzo al mare, nel posto dove si davano convegno le Sirene.

- Guarda che bella giovane hanno buttato in mare- dissero le Sirene - Una donna cos� bella, morire mangiata dai pesci! Salviamola, prendiamola con noi!

Cos� presero la sposa per mano, la condussero nel loro palazzo sotto il mare, tutto illuminato e splendente. Una Sirena le pettin� i capelli neri, un�altra le profum� le braccia e il petto, una terza le mise al collo un vezzo di corallo, un�altra ancora le infil� alle dita degli anelli di smeraldo. La sposa non capiva pi� niente dalla meraviglia.

- Schiuma! Vieni con noi, Schiuma! - si sent� chiamare e cap� che quello era il suo nome tra le Sirene.

Pass� nella sala del palazzo: era pieno di donne e bei giovani che danzavano e anche lei si mise a danzare. Tra tante ricchezze e tante feste, i giorni della sposa trascorrevano in letizia, ma il ricordo del marito la riprendeva sovente e gettava un�ombra sul suo viso.

- Non sei felice con noi, Schiuma?- le dicevano le Sirene. - Perch� hai il viso cos� triste? Perch� te ne stai taciturna?

- No, nulla, non ho nulla- rispondeva lei, ma non riusciva a sorridere.

- Vieni, t�insegneremo a cantare - continuavano.

Schiuma apprese le loro canzoni, quelle che quando i marinai le sentono si buttano in mare a capofitto, ed entr� a far parte del coro delle sirene. Insieme alle Sirene veniva a galla a cantare nelle notti di luna.

Una notte le Sirene videro venir avanti un bastimento con le vele spiegate.

- Vieni con noi, Schiuma, vieni con noi a cantare!- dissero le Sirene e intonarono la loro canzone.

 

" E questo � il canto della luna piena, E questo � il canto della luna tonda,

Se vuoi vedere la bella Sirena, O marinaio buttati nell�onda!

 

Allora, dal parapetto del bastimento si vide un uomo sporgersi, sporgersi incantato da quella musica e poi lanciarsi tra le onde. Alla luce della luna, Schiuma l�aveva riconosciuto: era suo marito.

- Lo trasformeremo in corallo!- dicevano gi� le Sirene. - O in cristallo bianco! O in conchiglia!

- Aspettate! Aspettate, vi prego!- esclam� Schiuma - Non uccidetelo! Non fategli ancora nessuna magia!

- Ma perch� te la prendi tanto a cuore per lui?- fecero le compagne.

- Non so�vorrei provare a fargli un incantesimo io�A modo mio, vedrete�vi prego lasciatelo vivo per ventiquattr� ore ancora�

Le sirene che la vedevano sempre triste non osarono dirle di no e rinchiusero il marinaio in un palazzo bianco in fondo al mare. Era giorno e le sirene andarono a dormire. Schiuma si avvicin� al palazzo bianco e si mise a cantare una canzone che diceva:

 

" E questo � il canto della luna piena, io ti conobbi in vita e fui ingrata,

ora son diventata una sirena, ti salver� e sar� condannata."

 

dy7qj5Il marinaio tese l�orecchio e cap� che quella che cantava non poteva essere che la sua sposa. Si mise ad attendere pieno di speranza e sent� che in cuor suo l�aveva gi� perdonata e s�era pentito di averla fatta annegare. Le Sirene di giorno dormivano e la notte andavano per il mare a tendere i loro sortilegi ai marinai.

Schiuma aspett� che fosse notte, aperse il palazzo bianco e ritrov� il suo sposo.

- Taci - gli disse -le Sirene si sono allontanate da poco e possono sentirci! Abbracciati a me e lasciati portare.

Cos� nuot� per ore e ore, finch� non giunsero in vista di un grande bastimento.

- Domanda aiuto ai marinai- gli disse Schiuma.

- Ehi! Lass�! Aiuto! Aiuto! � invoc� l�uomo.

Si vide che dal bastimento veniva calata una scialuppa. Remarono verso il naufrago, lo tirarono a bordo

- La sirena�-diceva lui.- La sirena�la sirena mia sposa�

- � diventato pazzo in mare � dicevano i soccorritori. - Ehi, sta calmo, compagno, sei in salvo. Non c�� nessuna Sirena qua intorno.

Il marinaio pot� far ritorno al suo paese, ma non faceva altro che pensare alla sua sposa sirena ed era infelice. �Io l�ho annegata e la mia sposa m�ha salvato la vita -pensava- voglio navigare finch� non la ritrovo! Voglio salvarla o annegare anch�io�.

E cos� pensando s�addentr� in un bosco, fino ad un albero di noci dove si diceva si riunissero le Fate.

- Bel giovane, perch� sei cos� triste? � disse una voce accanto a lui.

Si volt� e vide una vecchia.

-Sono triste perch� mia moglie � una sirena e non so come farla ritornare.

-Mi sembri un bravo giovane- disse la vecchia- e voglio farti riacquistare tua moglie. Per�, ad un patto. Ci stai?

- Far� tutto quello che mi dite � ribatt� il giovane.

- C�� un fiore che cresce soltanto nei palazzi delle sirene e che si chiama �il pi� bello�. Tu devi prendere questo fiore e portarlo qui quando � notte e lasciarlo sotto questo noce. Allora avrai tua moglie.

- Ma come posso fare io a prendere un fiore dal fondo del mare?- osserv� lo sposo sconsolato.

- Se vuoi riavere tua moglie, devi trovare la via � lo incoraggi� la fata.

- Prover�!- disse il marinaio.

And� subito al porto, s�imbarc� sul suo bastimento e sciolse le vele. Quando fu in alto mare si mise a gridare il nome della sposa. E ud� uno sbattere d�acqua e la vide che nuotava nella scia della nave.

- Sposa mia!- disse il marinaio- io voglio salvarti, ma per salvarti devo aver un fiore che cresce soltanto nei palazzi delle sirene e che si chiama �il pi� bello�.

- � impossibile! - disse la sposa - Il fiore c�� ed emana un profumo di paradiso, ma � un fiore che le sirene hanno rubato alle fate e il giorno in cui tornasse alle fate, tutte le sirene dovrebbero morire. Anch�io sono sirena e morirei insieme a loro.

- Non morrai- le disse il marinaio- perch� le fate ti salveranno.

- Torna qua domani e ti dar� il fiore - disse la sposa.

Il marinaio torn�. La sposa riapparve dal mare.

- Ebbene? � lui le chiese.

E lei:- Perch� possa portarti il fiore che si chiama �il pi� bello� devi vendere tutto ci� che possiedi, col ricavato comprare i pi� bei gioielli che ci sono nelle casseforti degli orefici di tutte le citt� del Regno. Le Sirene, alla vista dei gioielli, s�allontaneranno dal palazzo e io potr� cogliere il fiore.

Il marinaio in pochi giorni vendette ogni suo avere e compr� i gioielli pi� splendenti del Regno. Caric� il bastimento di gioielli che pendevano a grappoli da tutti i pennoni, risplendenti al sole; cos� navig� per il mare.

Le Sirene, avide di gioielli pi� che d�ogni altra cosa, cominciarono ad affiorare tra le onde e a seguire il bastimento, cantando:

 

" E questo � il canto del sole di fuoco, La tua nave trabocca di gioielli, O marinaio, fermati qui un poco, Regalaci collane, spille, anelli."

 

Ma il marinaio continuava la sua via e le Sirene lo seguirono allontanandosi dal loro palazzo. Tutto ad un tratto, si sent� un boato sotto il mare, le acque si alzarono in un ondata mai vista e tutte le Sirene sparirono morte annegate. Dall�onda usc� un�aquila, a cavallo dell�aquila c�era quella vecchia Fata insieme con la moglie del marinaio che volavano via.

Quando il marinaio torn� a casa, sua moglie era gi� l� ad aspettarlo.



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