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POESIE DI MORONI DOMENICO 2
UOMO CIECO Uomo affamato.. cerchi e ricerchi libert� di vedere di fare e sentire sbavi di queste senza capire nel tuo grande vuoto sei pieno di te. Vorresti saziare la tua vanit�... Cerchi libert� ma non la puoi trovare cerchi diletto ma non sai dove andare cerchi l'amore ma l'umano � un deserto. Gonfio d'orgoglio fai il finto satollo mordi la rabbia che travesti d'oblio ignaro schiavo del tuo stesso io. Vagando al buio passi i tuoi giorni cosa rimane dopo tutto il tuo affanno se non vie dolorose, le rughe, l'inganno? Se fossi andato anche solo a tastoni sicuramente l'avresti trovato chi ogni giorno ama tutto il creato Colpa del cuore che non sai correggere che ostenta vistoso tutto il tuo io pensi che tu ti sei fatto da solo invece ogni cosa � fatta da Dio. Rondini Una rondine sola preparava il suo nido lo rendeva accogliente, elegante e pulito poi nel fiume planava e il suo becco bagnava e al ritorno nel nido, cibo fresco portava. Sempre forte e sicura di null'altro si cura vive la primavera senza alcuna paura e all'arrivo del freddo vola subito via il suo piccolo cuore vive di nostalgia. Quando un giorno ritorna al suo nido di ieri gli vol� intorno un maschio dai piumaggi pi� neri lui la vide, era bella, gli vol� sempre accanto lei pens�, come tanti, presto tu sarai stanco. Non ti voglio al mio nido, tu che sei rondinino al mio fianco una volta, c'era il mio Porporino era il mio, lui mi disse, poi distratto and� via ora a nulla e a nessuno, do la vita che � mia. Lui ferito al suo dire sente un brivido dentro sa perch� lei lo schiva, perch� prova tormento cade a terra e non vola per la forte passione sente dentro che l'ama, sente tanta emozione. Una sera d'autunno con la brezza e col vento tutti dicono � l'ora, di partire � il momento se ne vanno le rondini, anche il maschio pi� nero ma il suo cuore � spezzato, sa che � stato sincero. Lui da in alto osservava, quante rondini a stormi rincorrendosi gaie fanno al cielo i contorni ma non vede nel mucchio quella rondine amata ma perch� lei � rimasta? Forse soffre ammalata. Torna in fretta rischiando anche se gi� lontano ma quel nido non trova, sembra correre invano giorno e notte la cerca per cadere stremato capit� che avvenisse nei detriti di un prato. Era l�, tra i mattoni quella rondine amata con il nido distrutto, con un'ala spezzata lui le resta vicino, non va via, ascolta il cuore super� il Porporino con quel gesto d'amore. Figlia Mia donna un d� fu in te la vita emozionanti progetti futuri nell'attesa cercare i nomi celesti e rosa felice anche se il ventre ancor di pi� ti pesa. E' nata � nata... io prigioniero d'estasi che faticavo a dirlo tonfi nel cuore gridano ancor oggi � nata mentre lei corre e io rimango indietro. Or che la libert� ti ha gi� rapita nel lacrimante mio dolore penso inerte a ricordare il dono della vita la lunga attesa fuggita in un momento. El teremoto de Ancona. 1972 Erimi nialtri tranquili, nun pensami a cosa pole esse el teremoto viene na sera questo co un gran boto ce trova liperl� come salami. Tutti spauriti a cure pe le strade parea el trasferimento al manicomio Oreste esce de casa senza braghe curendo casca gi� pel mattatoio Jolanda la purtiera del quartiere na zitellona che se crede bella grida l'aiuto a Franco che � pumpiere casca de brutto dentro na mastella Gino el drughiere tanto precisino metteva a posto dentro al neguzietto el teremoto butta gi� il camino e s'aritrova dentro al gabinetto Matilde la socera de Armanda mentre che se vestiva pe n� festa manco s'accorge che senza la mutanda corre impazzita in piazza Malatesta Poi ce truvamo tutti gi� pel corso tutti rabbiti pieni d'euforia un ca randagio a Gino i� da un morso e cul puretto sfoga de pazzia Arriva i garbinieri cul prefetto fadiga a fa tranquilli i cittadini dice currete al novo palazzetto andate tutti voi donne e bambini El giorno dopu anc� se ce sgrullava arriva i militari cu le tende a mezzudi a magn� parea na gara � stata n'aventura preputente L'emu suffertu b� quel teremoto un anno armasti l� con pogu niente erimi uniti tutti, p� no scopo nessuno sia de queli che s'arrende Ad� passati i'anni sei un ricordo o teremoto un colpo che te piasse anche se qui ad Ancona ogni balordo s� ritrovato un spunto per amasse. Il cuore T'amo mio cuor che in queste primavere mi accompagni t'amo se pur m'inganni. Amo ancora la donna che hai cercato lei che non mi ha pi� amato erano i miei vent'anni t'amo se pur m'inganni. Laddove mi portasti andai avido d'ogni piacer cercai senza appagarmi t'amo se pur m'inganni. Ora � svelato l'amaro tuo segreto lemme alla gelida terra mi accompagni t'amo se pur m'inganni. IL TESORO Dove se po' trov� na cosa de valore? cercanno in luoghi impervi e desolati? forse nelle caverne o sotto tera? la cerchi l�, addo te porta er core. Nel caso mio succede che na sera me dissero.. v� all'acquedotto a Roma l� troverai come na bomboniera che dentro c'� na robba troppo bona. Tra fede e l'incertezza s� partito me tarda er treno pure alla partenza e quanno che doveva ann� spedito girava fioco fioco come n� diligenza. Comunque arrivo e me presento fiero scopro che a Roma l'acquedotto c'era la bomboniera e l'oro sar� vero? Cos� fatta l'indagine accurata vagliando molti sul sentir parlare la bomboniera c'era ma � n� casa l'oro � la bella dentro ad aspettare. Cos� come nelle miniere sotto tera da sempre l'oro giace e chi lo scopre certo non lascia l� quella chimera anzi se l'accapara e se compiace. La storia nantra vorta se ripete tutte le cose belle e de valore anche se dopo anni s� trovate s� destinate a sta c� er trovatore. Cos� me l'ho portata a casa mia quanto me piace questa perla rara se ar monno ogni ricchezza fosse mia nulla sarebbe affianco a te mia cara. La giostra Non soffrire bambino infelice se alla giostra non ci puoi salire nelle tasche non c'� cinque lire per potere sorridere un p�. Ora piangi e disprezzi il tuo male ma quel giorno che grande sarai dalla giostra di vita vorrai ogni attimo evadere un p�. Il passato non lo puoi cancellare sar� certo un dolore per te tanto vale che adesso sorridi mentre guardi chi gioca per te. IL POLITICO Un uomo in una piccola nazione in una cittadina de provincia certo d'esse rivato alla pensione pens� tra s�, la vita ricomincia. Manco finisce il suo ragionamento che la notizia del telegiornale dice che il mondo chiede un cambiamento perch� le cose vanno molto male. A noi politicanti spiace tanto dobbiamo fare tutti restrizione e vi preghiamo di non fare il pianto se aspetterete ancora alla pensione. L'uomo di quella piccola nazione sente dentro di s� come un vulcano nu gliela fa a ten� la situazione mezzo svenuto cade sul divano. Poi se ritrova a Roma in un momento diretto pe ariv� a Montecitorio, duro e impettito entra al parlamento e fa un discorso a tutto l'uditorio. Voi sempre dite, o popolo sovrano vi governiamo con democrazia invece � solo nella vostra mano ogni opulenza e atti di bugia. Se il popolo � sovrano, come dite ci sia lavoro e bene assai per tutti invece ai giovani la vita i� impedite voi ve strafate e loro so distrutti. Finito un gran silenzio regna in sala ogniuno guarda l'artro e se vergogna la mano de un ministro gi� ie cala pe sbaio tocca a una sulla gonna. Questa se infuria e molla no schiaffone quel botto sona forte al parlamento tanto che tutti in quella situazione se copiano e se plagiano applaudendo. Adesso quell'ometto se compiace mentre se sente forte e realizzato pensa che lui far� il politico verace ma era un sogno e adesso s� sveiato. Poi c'� riflette e pensa che stoltezza nessuno al monno e nemmeno io potrebbe governare con giustezza per govern� c'� v� soltanto Dio. RITRATTO Da giorni e giorni a e sei de la mattina me s'apre l'occhi, pure quando � festa. Me reco in fretta nella stanzettina mentre me tiro l'ossi e scrocchio a testa. Quanno che me so messo tutto in aggio passato quel momento del bisogno per famme un quadro come er Caravaggio l'attrezzi � pronti e io realizzo er sogno. Con raffinati tocchi de pennello sue righe de la tela attentamente rendo il suo viso assai vivace e bello come che fischia e canta allegramente. Quasi ogni giorno faccio un ritocchino sto difettuccio ieri m'� sfuggito se nu sto attento viene un arlecchino voio un capolavoro da finito. Mo veramente � pronto e ben coretto esco affinch� lo venghino a vedere attenti nun se tocca sto quadretto se nu lo vendo datemi un parere... Come so pochi quelli che capisce meio che lo riporto a casa mia se disprezzate, l'arte non finisce questo � talento mica na magia. Er giorno appresso ecco gi� le sei de corsa co l'affanno..er quadro, oddio non c'� la tela e i righi so li mii, era lo specchio e dentro c'ero io.
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