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G. Pascoli
- Il
gelsomino notturno
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I Gelsomini notturni, detti anche �le belle di notte�, aprono i loro fiori al calar della sera quando il poeta rivolge il pensiero ai suoi morti. Anche le farfalle del crepuscolo iniziano il loro volo nelle ore della notte tra i viburni, altrimenti detti �palloni di neve�, perch� fiori bianchi di forma sferica. Tutto tace: insieme alla notte � calato il silenzio: solo in una casa ancora si veglia: i rumori sommessi, che ne provengono, non turbano la pace notturna, paiono un bisbiglio di voci. Nel nido i piccoli dormono sotto le ali della madre. Dai calici aperti dei fiori di gelsomino esala un profumo che fa pensare all�odore di fragole rosse. Mentre nella casa palpita ancora la vita e una luce splende nella sala, l�erba cresce sulle fosse dei morti. Un�ape, che si � attardata nel volo, trova tutte occupate le cellette del suo alveare. La costellazione delle Pleiadi risplende nel cielo azzurro e il tremolio della sua luce richiama alla mente l�immagine di una piccola chioccia circondata dai suoi pulcini, intenti a pigolare. Per tutta la notte esala il profumo dei gelsomini che il vento porta via con s�. La luce accesa nella casa sale su per la scala, brilla al primo piano e si spegne . E� chiara l�allusione agli sposi che si uniscono nell�oscurit�. Al sopraggiungere dell�alba si chiudono i petali e il fiore �cova� �nell�urna molle e segreta� �non so che felicit� nuova�. Il poeta allude al germogliare di una nuova vita nel grembo della sposa, ora madre. |
Nei versi successivi appare l�immagine dei nidi in cui i piccoli dormono sotto le ali della madre. Affiora l�idea rassicurante del nido come rifigio sicuro, tema caro al poeta. La musicalit� dei versi crea un�eco suggestiva, un�atmosfera sospesa, incantata, di seduzione, di fascino, di veglia, contrapposta al torpore e al sonno. Nella sinestesia �l�odore di fragole rosse�, in cui il profumo, una percezione olfattiva, sembra acuito dal colore rosso delle fragole, percezione visiva, � evidente il tema dell�attrazione, della tentazione sensuale che si accosta, nei versi successivi, al risplendere della luce nella sala, alla curiosit� per la vicenda degli sposi. Ma su tutto si diffonde un senso di mistero per il compenetrarsi inesplicabile di vita e morte: �nasce l�erba sopra le fosse�. L�ape, che, essendosi attardata, trova gi� prese le celle del suo alveare, potrebbe allora tradurre in immagine il senso di esclusione che il poeta, incuriosito dall�eros, avverte rispetto alla propria famiglia di origine. Ma subito ricompaiono immagini apparentemente rassicuranti del nido. Le Pleiadi nel cielo appaiono per un procedimento analogico come una chioccetta, che in un�aia si trascina dietro la covata dei suoi pulcini e il pigolio potrebbe offrirsi come una sinestesia che trasferisce nella percezione uditiva la percezione visiva del tremolio della luce stellare. All�intenso odore del fiore che passa col vento si accompagna il salire della luce lungo la scala e il suo spegnersi al primo piano con i puntini di sospensione che seguono e alludono al congiungersi degli sposi, ma soprattutto al mistero della vita che continua a palpitare nel buio. La lirica si chiude nuovamente con un ossimoro: �E� l�alba�, il momento del risveglio, e �si chiudono i petali un poco gualciti. �Nell�urna molle e segreta�, che simbolicamente rappresenta il grembo della madre, si dischiude una nuova vita, si cova �non so che felicit� nuova�. � E� qui il segreto della lirica, nel miracolo notturno della gestazione di una nuova vita. Un altro gelsomino si apre e, come l�erba silenziosa sopra le fosse, va segretamente dal nulla verso la rinnovata fertilit�. In quel dolce silenzio, in quell�ombra profumata dalla passione del fiore, quando l�ultimo lume � spento nella casa, forse comincia a germinare, anche nel grembo della madre, un nuovo essere, capace di arrecare una sconosciuta felicit�.
FIGURE RETORICHE
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