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POESIE A TEMA
POESIE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE IL CORAGGIO DELLE DONNE Bruno Esposito Sono coraggiose le donne, ci costa caro, ma bisogna ammetterlo. La fragilit�? Solo uno stato culturale, pi� che un dato biologico. Sono forti e coraggiose, le donne. Quando scelgono la solitudine, rinunciando a un falso amore, smascherandone la superficialit�. Sono coraggiose le donne, quando crescono i figli senza l'aiuto di nessuno, rivalutando l'ancestrale primato, quello di essere mamme. Hanno il coraggio di non chiedere a uomini che sono anche padri, la loro presenza, puntualmente assente. Uomini che rifuggono le proprie responsabilit�, trincerandosi in comodi ruoli o paraventi infantili di adulti mai cresciuti. Sono forti e coraggiose, le donne, quando a discapito di tutto e di tutti scelgono i propri compagni; costruendo solide storie spendendo patrimoni sentimentali, contro la morale comune. Sono forti e coraggiose, le donne, quando sopportano, violenze di ogni tipo, per salvaguardare quello che resta di famiglie, che non son pi� tali Sono la speranza del mondo, le donne, in qualsiasi circostanza continuano a far nascere uomini, che poi le tradiranno. Milioni di donne Adriana Scarpa Milioni di donne dipanano la vita nel chiuso di pareti stinte. Il pianto del bambino di notte le unisce all'uomo di fianco e divide per la sacralit� del suo sonno. Poi viene il tempo di fare la riga ai capelli e riannodare le trecce sciolte, viene il tempo di soffiare nasi e lavare ginocchia sbucciate. Milioni di donne - cos� - ad aspettare partenze e distacchi: ed � sempre l'alba - ai risvegli il volto � sempre bianco di stanchezza. Ancora milioni di donne non sanno i respiri di betulla - soltanto la fatica dei giorni - non sanno i desideri e le braccia ma solo gli affanni e i ventri svuotati che crescono silenzi nei corpi sconfitti. Le statistiche italiane parlano chiaro Ogni due giorni una donna viene uccisa E� il femminicidio il fenomeno pi� amaro Quando l�uomo a bestia feroce � a guisa. Bisogna avere il coraggio di denunciare Trovare la forza di fermarlo molto prima Tanto si sa che finir� con l�ammazzare Botte, violenze, e quel pensiero sempre in cima. Il principe azzurro che si trasforma in mostro E� una metamorfosi del tutto sconvolgente Ges�, Giuseppe, Maria, Padre Nostro Ma il cielo tace e pure lo consente. Uomini intelligenti e colti diventano violenti Ch� non accettano la fine di un rapporto �E� perch� l�amavo troppo� � cos� giustificano i fendenti La loro � una vita inutile, ma intanto c�� chi � morto. Pretendono l�amore con la persecuzione Non � cos� che si entra nel suo cuore I sentimenti esigono la buona educazione Non la vendetta, n� l�odio, n� tutto quel dolore. A un passato incancellabile senza rispetto e stima Una seconda possibilit� mai sar� data Ritorner� di nuovo il mostro che era prima Sotto lo stretto sigillo di una mente malata. Si spera che non diventino come i padri i figli Han guardato la madre piangere con un occhio nero Che alla compagna non mostrino gli artigli Dalla parte delle donne con animo sincero. No al silenzio e uniti contro la violenza Punire i comportamenti possessivi ed incivili Chi uccide non dovr� affidarsi alla clemenza Lo stalking � il segno indelebile dei vili. Maria Rosa Bernasconi PROFUMO DI DONNA Nudo il tuo pensier d'anima m'avvolge col tuo profumo di donna ...resto a guardarti per un istante sotto il rintocco anomalo del mio cuore e m'accorgo del tuo profondo incanto ah ...vorrei il tempo io fermar sulle carezze del magico palpito... guardo lo smalto delicato dei tuoi occhi e la mia pelle s'inchina all'esplodere dei tuoi baci come l'aurora fa strada alle mani del sole ...vorrei il tempo io fermar quando i nostri corpi come rose sono avvolti da trasparente rugiada e tremante la tua mano sfiora la mia ...la tua anima danza con la mia in un abbraccio di silenzi immortali Baldo Bruno L'OMBRA DELLA SUA LUCE Quanta tragidit�, nel cuore di... Lui come un obbligo di collera, che scuoteva i cieli fino a macchiare la terra di sangue ove ferite supplicavano... Silenzio. La notte era ormai nel nero pi� profondo fino a seppellire monti e valli. Solo un lume: piccolo, cos� piccolo, sembrava una candela proveniva dal fiume, come una stella riflessa, pareva legata a qualcosa, una bocca,un sorriso, e il mattino tardava a venire, perch�... Lei, l'unica stella non voleva sparire: attendeva il sogno, il suo sogno, l'ombra della sua luce di quand'era bambina. LUIGI DE SIMONE DONNE Un�esca facile: innumerevoli donne messe a morte, imbracate, annegate, bruciate, abbandonate nei pi� marci terreni. E non finisce. Donne ormai lontane dai rosati infanti che furono, che sono quelle ombre d�uomo temute, impronunciabili. Mariella Bettarini LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE (acrostico) Leviamoci dalla testa l�idea che (Ahinoi) la violenza contro le donne sia finita� Veniamo contraddette ogni giorno dalla (non certo Inusuale) violenza di pensieri � parole � atti � Omissioni da far rabbrividire chi pensava (Lungi-mirante?) che il novello millennio potesse offrire Elementi di nuova (?) �civilt�� � d�un altro comportarsi Nei confronti di giovani (e men giovani) donne col proprio Zelo di mogli � di compagne � di figliole � di madri Adesso speravamo libere e fiere nella propria Capacit� di fare scelte doverose � dignitosi distinguo � di Operare nel meglio d�una matura libert� Nata da sofferenze secolari � dalla Tribolata millenaria condizione di schiave � sottomesse � silenziate � Ruinose vittime di uccisioni � di stupri � di violenze Orrende onnipotenti contro corpi ed anime � intelligenze e Lucide visioni d�una vita �altra� � altrimenti vissuta E davvero vivibile. E allora � Donne � che fare? che pensare? O � dove � dubitose � raccogliere senza troppo timore le limpide Nostre menti � i corpi � le speranze � le parole � le et� che (Nolenti o volenti) ci accompagnano? E intanto � nella formulazione di risposte possibili: Viva � viva le donne! Annamaria Ferramosca PER LA DONNA � (non violenza) Vengono alcuni giorni in cui parole sono grumi di lacrime, di lutto, s�illividisce il cielo perch� spezza ogni dolcezza il segno di violenza, che brucia contro il ventre. La casa era tutta tua, � tutta tua ancora, anche nella tua assenza inaspettata, ed io disperdo le mie mani tra i ninnoli che non hanno pi� valore. Timidamente il polso, per quelle aritmie che hanno sospeso a tratti il mio affanno, quelle aritmie improvvise che hanno atterrito tutta la poesia della nostra vita, scardina il pianto di promesse e sventure, tra lamento e disperati agganci. Forse l�orizzonte offre la stella mattutina dai falsi contorni per ricattare la carne, modulando le ore che lasciammo per approdi del flauto, o a raccattare le pi� che povere stagioni tremando per le mani indispettite. Nessuna epifania conosce il gioco inciso nella tua verginit�. Ti lascer� distribuire il sangue rifiutando pensieri, doglianze del tuo piccolo ventre, ormai pi� avvezzo allo scherno che ai riflessi. Anche il trillo del vuoto � un�illusione di altri tempi e guizzi, ultima frattura a scaglie di ripetizioni, belva semiaperta a mutamenti, rincorre lampeggi segregati nell�agguato. Il mio strappo ha l�intreccio delle tinte roventi, delle attese, ed ecco che le arterie inceppano disperate filiere secondo impasti che fan conto del sempre, nel crepitio dei fiotti d�ombra, ed insistono gli abbracci per fondere il cerchio, l� dove ancora sembra intatta la punta del pensiero, dove era scritto che la carne in discesa maliziosamente rimetteva il verso giusto condividendo il medesimo guizzo delle incisioni. Scontro per le inflessioni della voce e nel piegarti ogni infame figura tinge il rosso. Gian Piero Stefanoni A tutte le donne, Alda Merini Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio malgrado le tue sante guerre per l�emancipazione. Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d�amore che per� grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d�amore. Corpo di donna, Pablo Neruda Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche, assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono. Il mio corpo di rude contadino ti scava e fa scaturire il figlio dal fondo della terra. Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione. Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un�arma, come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda. Ma viene l�ora della vendetta, e ti amo. Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo. Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d�assenza! Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste! Corpo della mia donna, rester� nella tua grazia. Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto! Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane, e la fatica rimane, e il dolore infinito.
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