San Martino
Umido e freddo spunta il mattino,
ed a cavallo va San Martino
Quand�ecco appare un mendicante,
lacero e scalzo vecchio e tremante
Il cavaliere mosso a piet�,
vorrebbe fargli la carit�
Ma nella borsa non ha un quattrino,
e allora dice Oh poverino
Mi spiace nulla io posso darti,
ma tieni questo per riscaldarti
Divide in due il suo mantello,
met� ne dona al poverello
Il sole spunta e brilla in cielo,
caccia la nebbia con il suo velo
E San Martino continua il viaggio,
sempre allietato dal caldo raggio.
San Martino
Nero il cielo era;
la pioggia fitta al suol precipitava
n� una casa n� una roggia
al meschin si presentava
avanza sconfortato,
le sue gambe eran tremanti
ecco un giovane soldato
si presenta a lui davanti
snello biondo ardito e bello,
ei sta ritto sul cavallo
guarda e subito il mantello
svelto taglia senza fallo
ne d� mezzo al poveretto,
che l�indossa, e il donatore
fissa. Dice � Benedetto,
sia per sempre il tuo buon cuore.�
Il meschino era Ges�,
e Martin si prosternava
ora non pioveva pi�,
ecco il cielo rischiarava
riappar� smagliante il sole,
s�ud� dolce un�armonia
gelsomini, rose, viole,
infioravano la via.
(N. Giustino)
San Martino
La nebbia agl�irti colli
piovigginando sale
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir dei tini
va l�aspro odor de i vini
l�anime a rallegrar.
Gira su ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l�uscio a rimirar.
Tra le rossastre nubi
stormi d�uccelli neri
com�esuli pensieri
nel vespero migrar.
(G. Carducci)
San Martino
Lampioncini colorati
che sfilate lungo i prati
stan le stelle ad osservare
per vedervi scintillare
voi fiorite nei giardini
come lieti fiorellini
stan le stelle ad osservare
per vedervi scintillare
siete come le farfalle,
bianche rosse verdi e gialle
stan le stelle ad osservare
per vedervi scintillare.
Poesia di L. Cerutti
San Martino
Per la campagna triste e lontana
gelida soffia la tramontana.
Martino scende dal suo destriero
c'� un poverello lungo il sentiero...
Non ha vestito, casa non ha,
a riposarsi come far�?
Il cavaliere toglie il mantello,
met� lo dona al poverello.
Oh, meraviglia: si rompe il cielo...
E si diffonde dolce un tepore,
qua e l� tra l'erba rispunta il fiore.
Dal cielo scende, premio divino,
sempre l'estate di San Martino.
2 POESIE SU SAN MARTINO
IPPOLITO NIEVO
Quando dai poggi ameni
L�aura autunnal respiro
Tutti ne vanno in giro
Ridendo i miei pensier.
Il paesello � assiso
Sopra un�ombrosa china;
Lo guarda ogni collina
In atto lusinghier.
Al rosseggiar del vespro
Cinguetta il passeraio,
L�artigianello gaio
Canta nel suo camin;
E noi, qual fosse appunto
Pupillo nostro il mondo,
Sediam in piazza a tondo
Librandogli il destin.
***
Gi� un vasto mar di nebbie
E d�ombra il pian sommerge,
Donde il pennon s�aderge
Di qualche fumaiuol.
L�ombra per colli e monti
Inerpicando sale;
Par che l�estremo vale
Mandi alla terra il sol,
E l�ultimo suo raggio
Perdendosi sublime
Sulle nevose cime
Cerca il natio candor.
Tal nel morire a un�alta
Speme sorgendo io pure,
Racquister� le pure
Soavit� d�amor!
GIOVANNI PASCOLI : NOVEMBRE
Gemmea l'aria, il sole cos� chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...
Ma secco � il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al pi� sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate
fredda, dei morti.