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LA BICICLETTA
PASCOLI
Mi parve d'udir nella siepe
la sveglia d'un querulo implume.
Un attimo . . .Intesi lo strepere
cupo del fiume.
Mi parve di scorgere un mare
dorato di tremule messi.
Un battito . . . Vidi un filare
di neri cipressi.
Mi parve di fendere il pianto
d'un lungo corteo di dolore.
Un palpito . . . M'erano accanto
le nozze e l'amore.
dlin . . . dlin . . .
II
Ancora echeggiavano i gridi
dell'innominabile folla;
che udivo stridire gli acr�di
su l'umida zolla.
Mi disse parole sue brevi
qualcuno che arava nel piano:
tu, quando risposi, tenevi
la falce alla mano.
Io dissi un'alata parola,
fuggevole vergine, a te;
la intese una vecchia che sola
parlava con s�.
dlin . . . dlin . . .
III
Mia terra, mia labile strada,
sei tu che trascorri o son io ?
Che importa? Ch'io venga o tu vada,
non � che un addio!
Ma bello � quest'impeto d'ala,
ma grata � l'ebbrezza del giorno.
Pur dolce � il riposo . . . Gi� cala
la notte: io ritorno.
La piccola lampada brilla
per mezzo all'oscura citt�.
Pi� lenta la piccola squilla
d� un palpito, e va. . .
dlin... dlin...
Negli autori del decadentismo la rappresentazione di ogni forma di realt� avviene attraverso il simbolo.
Cos� in alcuni di loro, come in Giovanni Pascoli, i simboli sono spesso oggetti della vita quotidiana; anche oggetti umili (arbusta iuvant humilesque myricae�).
Forse per questo motivo Pascoli accende la sua attenzione evocatrice non, o non solo, su ci� che l��alta fantasia� dei poeti solitamente predilige suscitando temi come l�epico, l�eroico, il fantastico; ma anche sulle piccole cose o sul quotidiano.
Ed ecco allora, come ha notato uno dei maggiori critici pascoliani contemporanei, Giuseppe Nava, che �il veloce trascorrere della bicicletta� rappresenta �per traslato il fuggire della vita�; diventandone il simbolo. E inoltre, nota lo stesso Nava �l�illusione ottica del paesaggio in movimento rispetto all�osservatore, consente uno scambio tra la corsa del velocipede ed il moto stesso della terra�.
Queste particolari correlazioni, che potremmo definire cosmiche, tra il piccolo movimento della bicicletta e il moto universale del pianeta, sono rese dal Pascoli attraverso lievi quadretti di vita quotidiana e il sottile suono del campanello.