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-LA TROMBETTINA- |
LA TROMBETTINA DI GOVONI
Ecco che cosa resta di tutta la magia della fiera: quella trombettina, di latta azzurra e verde, che suona una bambina camminando, scalza, per i campi. Ma, in quella nota sforzata, ci son dentro i pagliacci bianchi e rossi; c�� la banda d�oro rumoroso, la giostra coi cavalli, l�organo, i lumini. Come, nel sgocciolare della gronda, c�� tutto lo spavento della bufera, la bellezza dei lampi e dell�arcobaleno; nell�umido cerino d�una lucciola che si sfa su una foglia di brughiera, tutta la meraviglia della primavera.
Il poeta vede attraverso gli occhi di una bambina, in cui si immedesima, la magia della fiera in un paese di campagna, incentrandosi su piccoli significativi particolari (la trombetta, la bambina scalza, l�umido cerino d�una lucciola) che diventano l�occasione per una riflessione pi� ampia sulla vita. Questa poesia fa pensare in modo irresistibile ad una pittura na�ve particolarmente felice: in questo senso la bambina � anche un modello d'identificazione per il poeta, che pensa-sente come lei, immedesimato nella sua felicit� e nella sua immaginazione, capace, come � solo capace la fantasia infantile, di inventare le cose pi� meravigliose a partire dallo spunto pi� povero. La realt� diventa sogno, mantenendo tutte le sue caratteristiche pi� minute e i suoi colori, ma perdendo quelle coordinate di spazio e tempo che la imprigionano nelle prospettive rigorose del mondo adulto e colto".
FIGURE
Versi liberi. Il lessico � semplice ma valorizzato dall�utilizzo di diverse figure retoriche: metafore, sinestesia, numerose allitterazioni [ecco che cosa resta (c); camminando scalza per i campi"(c, a); "nota sforzata" (a); "oro rumoroso" (o); "sgocciolare della gronda" (o, g); "si sfa" (s)], ed in chiusura della lirica una doppia similitudine (vv.11/16).
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