LA VIOLENZA
T�APPARTIENE
La progressiva morte
dell�essere, il perverso grigiore della mente, l�accanimento
involutivo del comportamento, l�insipiente significato del
tempo, l�oscuramento barbarico del cuore, il ristretto
soffocamento dello spazio, ecco come si presenta oggi ai
nostri occhi la �Violenza�, un biglietto di presentazione
tutt�altro che allegro, anzi, cos� nefasto da oscurare il
sole del mattino ed impedirgli di elargire serenit� col suo
calore. Sappiamo dove conduce la Violenza laddove viene
elargita a piene mani e sappiamo pure dove si annida ed �
covato il suo seme, ma � pur sempre �l�Essere� (o come
preferisco dire l�Ego) consapevole e cosciente ad
indirizzare nel suo nome le sue azioni. Ci viene allora da
pensare che questo Ego, qualunque Ego esprimente violenza,
sia posseduto da una forza inspiegabile volta alla
distruzione, sia cio� �ammalato� nel corpo in questo caso
considerato come �azione� e nell�anima qui concepita pi�
come �pensiero�. Una strana malattia, la Violenza, simile al
virus Ebola che tante vittime sta mietendo e che non si sa
dove prende vita, dove si forma e perch� s�accanisce con
quella �Violenza� cos� difficile da combattere e per� cos�
tanto simile a quella �Violenza� messa in atto dall�Essere.
Una �Violenza� quella del Virus inaccettabile perch� compare
all�improvviso senza alcun preavviso e soprattutto perch�
sopraggiunge dall�esterno, dal cosiddetto �fuori�, e dunque
non appartiene, � estranea all�Essere. Allora se questa
violenza che viene dal �fuori� � inaccettabile perch� poi
dovrebbe invece essere accettabile all�Essere quella che
viene dal suo �dentro�, dall�Essere stesso? Il fatto � che
le progressive naturali mutazioni cui � andato incontro il
virus l�hanno reso ancora pi� forte e aggressivo, sempre pi�
inattaccabile e perci� profondamente distruttivo e letale.
Difronte a tale violenza l�Essere cerca di organizzare
difese (medicinali) sempre pi� forti che salvaguardino la
sua salute e lo immunizzano dal feroce attacco che gli viene
portato salvandogli cos� la vita. Insomma un braccio di
ferro in cui il �pi� forte vince�. Accade sempre cos�. In
qualunque forma la Violenza viene espressa, c�� sempre il
�forte� che prevale sul �debole� dal momento che partiamo
dal presupposto che la violenza � �dentro� l�Essere, dentro
ognuno di noi, e sappiamo che il forte (colui che pu�, che
ha potere di�) non se la prende mai con un suo �simile�
(forte anch�esso) ma sempre con il pi� debole.
Nell�ordinario non ho mai visto un uomo grande e grosso
prendersela con un altro uomo robusto e forte, non ho mai
visto un potere forte prendersela con un altro potere
altrettanto forte (se mai si accordano fra di loro), ho
visto (e lo vediamo tutti i giorni) il forte (o presunto
tale) prendersela con il debole, l�indifeso e con quelli che
ritiene tali, cio� le donne, i bambini ed i vecchi. Il fatto
� che nello scenario interiore, nell�interiorit� di ognuno
di noi, abbondano scene di violenza nelle quali l�Ego vuole
essere �per forza� soddisfatto e per di pi� vuole essere
anche tutelato nella sua immagine costruita. Fortunatamente
per� abbondano in questa interiorit� anche scene d�amore
nelle quali � l�Ego che si pone in modo tale da soddisfare
l�altro e tutelarlo nel senso di educarlo verso quelle
espressioni che sanno di gioia, serenit� e amore. Come
vedete �il doppio� e �gli opposti� imperano sempre e non �
possibile eliminarli dal momento che vivono in noi, nel
nostro animo, un insieme di erba verde simile ad un tappeto
di prato inglese (quella che vorremmo sempre vedere apparire
sulla scena) e erba maligna simile a steppa arida e secca di
un deserto (quella che vorremmo non appartenesse
all�umanit�, non fosse incisa nel nostro patrimonio
genetico, che non apparisse mai ai nostri occhi). La
Violenza � quindi dell�Essere, sta nel suo interno e in
tutto ci� che crea sulla sua spinta, perci� da esso ha
origine e da nessun altro n� da fattori esterni nel senso
che niente e nessuno pu� determinarla perch� la sua
slatentizzazione dipende esclusivamente dall�Essere e dal
suo grado di consapevolezza di determinarla. Come sia
possibile che un Essere consapevole possa cedere alla
violenza apportatrice di distruzione rimane un qualcosa di
inspiegabile ma lo stesso ragionamento potremmo fare nei
riguardi dell�amore con la differenza che in questo caso
l�amore d� vita e fa vivere. La scelta dell�una (la
violenza) o dell�altro (l�amore) appartiene all�Individuo
che tutto pu� nel chiarezza dell�anima, a Lui soltanto e non
ad altri � affidata l�evolversi o l�involversi dell�umanit�
e perci� in Lui confidiamo perch� tutto vada nel migliore
dei modi.
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