UNGARETTI : TUTTO HO PERDUTO (LA ROCCIA DI GRIDI)

UNGARETTI :  TUTTO HO PERDUTO

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TUTTO HO PERDUTO

 

TUTTO HO PERDUTO

(1937) UNGARETTI

           

1.  Tutto ho perduto dell'infanzia

E non potr� mai pi�

Smemorarmi in un grido.

 

2.  L'infanzia ho sotterrato

Nel fondo delle notti

E ora, spada invisibile,

Mi separa da tutto.

 

3.  Di me rammento che esultavo amandoti,

Ed eccomi perduto

In infinito delle notti.

 

4.  Disperazione che incessante aumenta

La vita non mi � pi�,

Arrestata in fondo alla gola,

Che una roccia di gridi.

 

Nella lirica vi � la manifestazione dello strazio procurato all�autore dalla notizia della morte del fratello a cui voleva molto bene: si tratta di una perdita grave, che comporta  profonda disperazione.

La poesia � una meditazione tragica sulla perdita dell�infanzia, quello che il poeta desidera esprimere � la lacerazione interiore che la tragedia ha provocato in lui. La scomparsa del fratello, oltre che una sciagura familiare, � la perdita dell�ultimo testimone dell�infanzia, di colui che poteva evocarla. L�averlo perduto diventa anche una forma di impotenza nei confronti di ci� che rimane. Quindi l�impossibilit� di gioire pienamente senza il peso dei ricordi dolorosi: un bambino pu� essere sereno, gridare perch� vive spensieratamente  senza il peso della memoria.

In conclusione il conforto della memoria non aiuta pi� e  La roccia di gridi dell'ultimo verso � una sinestesia per indicare il grumo di grida e lamenti che, nel cupo momento del lutto, l'uomo non riesce a esprimere perch� bloccato al fondo della gola. Il ricordare il fratello e il suo affetto quindi rende il poeta perduto in una disperazione senza via d�uscita.

Metrica: versi di vario metro di due terzine e due quartine alternate con prevalenza di settenari.

 



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