U.SABA : EROS 

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SABA : EROS

EROS

 

 

EROS

Sul breve palcoscenico una donna

fa, dopo il Cine, il suo numero.

Applausi, a scherno credo, ripetuti. In piedi,

dal loggione in un canto, un giovanetto,

mezzo spinto all'infuori, coi severi

occhi la guarda, che ogni tratto abbassa.

È fascino? È disgusto? È l'una e l'altra

cosa? Chi sa? Forse a sua madre pensa,

pensa se questo è l'amore. I lustrini,

sul gran corpo di lei, col gioco vario

delle luci l'abbagliano. E i severi

occhi riaperti, là più non li volge.

Solo ascolta la musica, leggera

musichetta da trivio, anche a me cara

talvolta, che per lui si è fatta, dentro

l'anima sua popolana ed altera,

 

una marcia guerriera.

 

Il tema del componimento “Eros” è la rievocazione del rapporto adolescenziale di Saba con la madre.

La scena è ambientata in un cinema, dove, dopo lo spettacolo,un giovane, che potrebbe essere Saba, osserva dal loggione una ballerina che si esibisce in modo provocante tra gli applausi del pubblico. L’adolescente guarda la Ballerina con sentimenti contrastanti; da un lato vorrebbe ammirare la donna e lasciare liberi i suoi impulsi vitali, ma dall’altro è spinto da una “legge morale” inculcatagli dalla madre ,a non guardare; non volendo far prevalere alcuno dei due stati d’animo ( nessuno dei due impulsi può vincere e lui non si può arrendere alla volontà della madre), trova un compromesso per lasciare libere le sue pulsioni vitali; abbassa gli occhi, ma ascolta la musica “popolana ed altera”, come la sua infanzia, e la trasforma nella “marcia guerriera”, che ritroviamo, di nuovo, nella poesia “Eroica”, per descrivere i giochi che il poeta faceva nella sua infanzia.

Questo è l’unico modo per trovare un compromesso che “salvi” i suoi ricordi e la sua libertà, ma che non tradisca la madre.

 

La poesia è composta da sedici endecasillabi ed è chiusa da un settenario isolato; 

Il ritmo per mezzo dell’uso di molti enjambements, sembra corrispondere al susseguirsi dei pensieri dell’adolescente che guarda la scena.

 Anche in questo componimento troviamo alcune inversioni all’interno della frase, tipiche della poesia Sabiana, come “del loggione in un canto”, anziché “in un canto del loggione”. Molto significativa è la rima tra “leggera, altera, guerriera”, tre aggettivi che possono descrivere con precisione la vita del poeta con la balia, in contrapposizione alla legge morale incarnata dalla madre. Tra il nono ed il decimo verso sono presenti quattro proposizioni interrogative, che hanno un grande significato; rimandano, infatti, alle domande adolescenziali del poeta, che, trasferitosi dalla madre e cresciuto, è combattuto tra i giochi di guerra e la libertà che aveva con la balia, e la legge e l’educazione imposte dalla madre; infatti egli, fino ai tre anni ha vissuto con una balia, che gli lasciava molte libertà e lo intratteneva con canzonette di guerra, mentre la maturità con la madre è vista come un ostacolo, come una privazione delle sue pulsioni.

 



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