E' un viaggio attraverso la citt�, attraverso il male che c'� nella vita; scopre
la presenza di Dio. Qui c'� la rappresentazione di un angolo popolare di Trieste
e viene descritto lo squallido quartiere del porto, facendone intendere con
pochi accenni il degrado che fa da naturale sfondo alle miserie umane; il poeta non si china paternalisticamente su questo mondo, ma ci vive dentro, lo sente come un mondo popolato da creature simili a lui e come lui sentono che sostanzialmente la vita � dolore. Nel mondo umile ,che anima i vicoli stretti e bui , Saba ritrova l'essenza dell'umanit� e la consapevolezza che chiunque , anche il pi� deleritto degli uomini , partecipa
al mistero della vita ( Dio s'agita in tutte le creature , come nel poeta stesso) che accomuna tutti gli esseri viventi. Grazie a tale scoperta , il poeta pu� sentirsi vicino e uguale a questa umanit� , provando di conseguenza un personale senso di liberazione . La poesia trova la sua forza proprio nella disposizione sentimentale del poeta nei confronti del mondo descritto.
Le tre strofe , che formano la poesia , sono collegate da una sottile rete di comandi interni : "la strada" al fine della prima strofa , e "la via" al termine della terza ; "nell'umilt�" , nella seconda strofa, e "degli umili" nella terza . Si osservi pure l'anafora "Qui�Qui�Qui , nella seconda e nella terza strofa. Si veda poi il gioco delle rime : lupinare-mare , detrito-infinito , va-umilt� , friggitori-amore-dolore-Signore, impazzita-vita , compagnia-via ; l'avvicinarsi nella rima della parola espressionistica alla parola di sostanza meditativa libera la prima da ogni nota manieristica e da ogni peso di tradizionale realismo, e la seconda da una sua troppo arida razionalit�.