BELLE ROSE PORPORINE
Gabriello Chiabrera
Belle rose porporine,
che tra spine
sull'aurora non aprite,
ma ministre degli Amori
bei tesori
di bei denti custodite;
dite, rose preziose,
amorose,
dite, ond' �, che s'io m'affiso
nel bel guardo vivo ardente,
voi repente .
disciogliete un bel sorriso
� ci� forse per alta
di mia vita,
che non regge alle vostr' ire
o pur � perch� voi siete
tutte liete,
me mirando in sul morire
Belle rose, o feritate,
o pietate
del si far la cagion sia,
io vo' dire in nuovi modi
vostre lodi;
,. ma ridete tuttavia.
Se bel rio, se bell'auretta
tra l'erbetta
sul mattin mormorando erra;
se di fiori un praticello
si fa bello,
noi diciam: - Ride la terra.
Quando avvien che un zefiretto
per diletto
bagni il pi� nell'onde chiare,
sicch� l'acqua in sull'arena
scherzi appena,
noi diciam che ride il mare.
Se giammai tra fior vermigli,
se tra gigli
veste l'alba un aureo velo,
e su rote di zaffiro
move in giro,
noi diciam che ride il cielo.
Ben � ver: quando � giocondo
ride il mondo,
ride il ciel quando � gioioso;
ben � veri ma non san poi
come voi
fare un riso grazioso.
Celebre � questa canzonetta del Chiabrera,
di gusto barocco misurato e disciplinato, ricca d�immagini e
metafore preziose, in cui il poeta, in celebrazione del
riso,esordisce proprio con una metafora, rose=labbra,
rivolgendosi in omaggio alle rosee labbra, chiamate belle rose
porporine,ministre degli amori, dispensatrici di gioie amorose,
della donna amata, in insistenza d�immagini caratteristiche del
secentismo attenuato in galanteria tipico dell�autore.
Il riso seducente, malizioso e misterioso
della bella donna suscita nel poeta divagazioni ingegnose (non
poetiche), galanti, aggraziate, anche leziose, in versi eleganti
e felicemente musicali (ma la musicalit� non � ispirata dal
sentimento, � data dall�abilit� nello svolgimento dei moduli
rigidamente applicati), del tutto conformi allo spirito del
secolo (anche se non in esagerazione di artificio poetico come
in Marino e nei marinisti), sul tema del �ridere�: ride la
terra, ride il mare, ride il cielo,ma il loro sorriso non potr�
mai eguagliare in grazia quello femminile.
Canzonetta anacreontica che si svolge in
agili strofette di ottonari e quaternari. La canzonetta, ricca
di aggettivi vezzeggiativi che danno musicalit�, ha un fascino
particolare che ci fa arrivare un eco della vita mondana di una
societ� raffinata.
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