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IMITAZIONE DI LEOPARDI
Staccata dal proprio ramo, povera foglia fragile (frale:
debole, in balia del vento; foglia frale � un�allitterazione),
dove vai?
Il vento mi ha portato via dal faggio su cui sono cresciuta, mi stacc� (mi
divise) il vento.
Esso (il vento) cambiando di volta in volta direzione (tornando)
volando sul bosco, sulla campagna, mi porta dalla valle alla montagna.
Con il vento (seco) vado continuamente come un pellegrino, e
non so nient'altro (e tutto l�altro ignoro: ignoro tutto ci�
che sia diverso da questo essere portata dal vento; risponde all�interrogativo
del v.3).
Vado dove vanno tutte le altre cose, dove va naturalmente (naturalmente:
per legge di natura) la foglia di rosa e la foglia d'alloro
(forse si tratta di un riferimento alla fugacit� della bellezza e della gloria).
La poesia leopardiana � una libera
interpretazione della strofa in ottonari �La feuille� di Antoine-Vincent
Arnault, da ci� il titolo: Imitazione.
Nel confronto con la poesia di Arnault emerge la
maggiore poeticit� della lingua italiana rispetto a quella francese ed inoltre
Leopardi riesce pi� efficacemente a rendere il rapporto sottinteso tra il
destino della foglia e quello dell�uomo. Secondo Leopardi il destino delle
foglie � simile a quello degli umani che muoiono in autunno e rinascono in
primavera.
Forma metrica: La forma metrica � quella del madrigale, strofa libera di 13 endecasillabi e settenari