Gianbattista Vico

Gianbattista Vico


HOME PAGE    DIDATTICA SCUOLA    POESIE RAGAZZI    COMMENTI POESIE FAMOSE    LETTERATURA


 

Gianbattista Vico

VITA

Giambattista Vico nacque a Napoli nel 1668 da una famiglia di condizione modesta. Intraprese studi umanistici e tra il 1686 ed il 1695 visse nel castello di Vatolla in qualit� di precettore dei figli del marchese Rocca, della cui ricca biblioteca approfitt� per approfondire la propria cultura. Nello stesso periodo si iscrisse alla facolt� di giurisprudenza dell'universit� di Napoli, dove si laure� tra il 1693 ed il 1694. L'anno successivo torn� a Napoli al fine di esercitare l'avvocatura. Quattro anni pi� tardi ottenne la cattedra di retorica presso l'universit� della sua citt�, cattedra che tenne fino alla morte, avvenuta nel 1744. Durante tutta la sua esistenza i suoi scritti conobbero una diffusione molto limitata.

PENSIERO

La polemica contro Cartesio

Fin dai suoi primi scritti, Vico cerca di mettere il luce quelli che a suo parere sono i limiti del metodo elaborato da Cartesio. Infatti, se applicato in maniere esclusiva, questo bloccherebbe ogni possibilit� di sviluppo per le scienze morali (storia, diritto, politica). Alla ragione, alla critica ed alla dimostrazione, che rappresentano i capisaldi del metodo cartesiano, vengono contrapposti l'ingegno, l'arte retorica e l'invenzione, quegli aspetti cio� dell'atteggiamento umanistico che sono la caratteristica distintiva del sapere storico.

Il vero e il fatto

Il fondamento teorico delle critiche al metodo cartesiano � costituito dalla dottrina del verum-factum (norma del vero e l'averlo fatto). Il vero, infatti, corrisponde al fatto e perci� ci� di cui si pu� avere scienza consiste in ci� che si � in grado di fare o di rifare. Solo Dio, il creatore, possiede la piena conoscenza della natura e dell'essere umano. In tali campi, il metodo di Cartesio non conduce ad un sapere vero, ma esclusivamente al verisimile. L'uomo pu� raggiungere la vera chiarezza nel campo della geometria e della matematica, in quanto questi sono sua opera.

La scienza nuova

Oltre alla matematica ed alla geometria, una tipica produzione dello spirito umano � la storia. Della storia, quindi, si pu� avere una conoscenza vera. Quella che Vico chiama la scienza nuova si basa sulla sintesi di astratto e concreto, universale e particolare. La filosofia � scienza dell'universale, la filologia � scienza del particolare. Queste non sono attivit� separate, perch� non sono concepibili l'una senza l'altra. La filosofia si occupa dell'idea, il vero; la filologia si occupa del fatto, il certo. La scienza nuova si occupa di accertare il vero e di inverare il fatto, questa � scienza dell'universale applicato al concreto e del particolare spiegato attraverso l'idea.

La filosofia della storia

Se inquadrata nell'ottica di questa nuova scienza, la storia non � un succedersi di eventi slegati gli uni dagli altri, ma deve avere in s� un ordine fondamentale e delle leggi che la governano. La storia si muove nel tempo, ma sul fondamento di un ordine universale ed eterno, trascendente rispetto alla storia particolare delle singole nazioni. Tale "storia ideale eterna" costituisce la norma verso cui la storia concreta deve elevarsi. Essa � tripartita: a un'et� degli dei, caratterizzata dai "bestioni" o uomini primitivi (privi di capacit� riflessiva, ma dotati di forti sensi), seguono un'et� degli eroi (caratterizzata dal predominio della fantasia sulla riflessione razionale) e un'et� degli uomini, o della ragione dispiegata. La scansione di queste tre et� rappresenta il ciclo dell'incivilimento dell'uomo. Tale risultato di incivilimento � per� del tutto sproporzionato alla modestia dei fini e dei mezzi umani. L'incivilimento � l'esito di una eterogenesi dei fini, cio� della collaborazione di due menti, l'umana e la divina (sotto forma di Provvidenza), i cui fini diversi conducono al medesimo risultato. La ragione dispiegata, che � propria della terza et� storica, � in grado di chiudersi e ribellarsi alla Provvidenza, ma in tal modo provoca l'arresto dell'incivilimento e la caduta nella barbarie della ragione. Il processo di incivilimento pu� assumere cos� un carattere ciclico, perch�, quando una civilt� riprecipita nella barbarie, le forme mentali delle tre et� storiche si ripresentano secondo la loro scansione. Questa dottrina dei ricorsi storici ci mostra come la civilt� raggiunta non debba mai essere considerata come una conquista definitiva.

OPERE

A parte le varie orazioni inaugurali dell'anno accademico, tra cui qui si ricordano il De antiquissima Italorum sapientia ex linguae latinae originibus eruenda (1710) ed il De uno universi iuris principio et fine uno (1720), tra le opere di Vico assumono particolare importanza la Vita di Giambattista Vico scritta da se medesimo (1725) e soprattutto i Pricipii di scienza nuova intorno alla comune natura delle nazioni (editi in tre edizioni, nel 1725, nel 1730 e nel 1740).


Classifica di siti - Iscrivete il vostro!



Informativa Privacy Cookie Policy
- � POESIA E NARRATIVA -