TI PIANGERO�
Amico a quattro zampe
Nei tuoi occhi
Vedo lampi di gioia spesso alternati
A qualche ombra di malinconia
Nel tuo abbaiare
Cerco di capire
Ci� che vorresti dire
E ti comprendo quasi sempre, sai,
Come tu mi capisci e mi vuoi bene.
Se Dio per� ti ha tolto la parola
Ti ha dato per compenso il grande dono
L�unico e immenso della fedelt�.
Troppo brevi i tuoi anni
Rispetto ai miei, ma li viviamo intensi
con l�amore di chi sa di trovare
nello sguardo dell�altro comprensione
quella che forse pu� chiamarsi amore.
Se tu dovessi andartene
In quel cammino ignoto
Forse sospeso tra la terra e il cielo
Molto prima di me
Sappi che io
Anche se metter� su questo viso
La maschera di chi vuol fare il duro
Per nascondere agli altri il mio dolore
Ti pianger� puoi esserne sicuro.
LUCIANO SOMMA
ODE AL CANE
Il cane mi domanda
e non rispondo.
Salta, corre pei campi e mi domanda
senza parlare
e i suoi occhi
sono due richieste umide, due fiamme
liquide che interrogano
e io non rispondo,
non rispondo perche'
non so, non posso dir nulla.
In campo aperto andiamo
uomo e cane.
Brillano le foglie come
se qualcuno
le avesse baciate
a una a una,
sorgono dal suolo
tutte le arance
a collocare
piccoli planetari
su alberi rotondi
come la notte, e verdi,
e noi, uomo e cane, andiamo
a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio,
nella campagna cilena,
fra le limpide dita di settembre.
Il cane si ferma,
insegue le api,
salta l'acqua trepida,
ascolta lontanissimi
latrati,
orina sopra un sasso,
e mi porta la punta del suo muso,
a me, come un regalo.
E' la sua freschezza affettuosa,
la comunicazione del suo affetto,
e proprio li' mi chiese
con i suoi due occhi,
perche' e' giorno, perche' verra' la notte,
perche' la primavera
non porto' nella sua canestra
nulla
per i cani randagi,
tranne inutili fiori,
fiori, fiori e fiori.
E cosi' m'interroga
il cane
e io non rispondo.
Andiamo
uomo e cane uniti
dal mattino verde,
dall'incitante solitudine
vuota nella quale solo noi
esistiamo,
questa unita' fra cane con rugiada
e il poeta del bosco,
perche' non esiste l'uccello nascosto,
ne' il fiore segreto,
ma solo trilli e profumi
per i due compagni:
un mondo inumidito
dalle distillazioni della notte,
una galleria verde e poi
un gran prato,
una raffica di vento aranciato,
il sussurro delle radici,
la vita che procede,
e l'antica amicizia,
la felicita'
d'essere cane e d'essere uomo
trasformata
in un solo animale
che cammina muovendo
sei zampe
e una coda
con rugiada.
(Pablo Neruda)
-Che cane buffo! E dove l' hai trovato? -
Er vecchio me rispose: -� brutto assai,
ma nun me lascia mai: s' � affezzionato.
L' unica compagnia che m' � rimasta,
fra tanti amichi, � ' sto lupetto nero:
nun � de razza, � vero,
ma m' � fedele e basta.
Io nun faccio questioni de colore:
l' azzioni bone e belle
vengheno su dar core
sotto qualunque pelle.
Trilussa
ABBANDONO
In un angolo di buio
vidi quel musetto
cercare tra le macchine
il suo padrone perduto
"Chi � l'uomo?
Chi � la bestia?"
uno slogan ripetuto
come tamburo in mente.
Dignitoso e silente
il cagnolino guardava
oltre il mio insistente
fissare "lui" per strada...
...e come ogni altra creatura
amata e abbandonata
ritto sulle zampe
aspettava e cercava...
...Finch� ogni rumore
scem� completamente
e il suo musetto triste
si addorment� col niente...
Marina Vella
"Il randagio"
Ti ricordi com'eri spaventato,
quando fuori dall'auto ti ha gettato.
Ti ha lasciato solo e disperato,
buttato via come un giocattolo che ha stufato.
Sul ciglio della strada ti sei sdraiato
convinto che "lui" sarebbe ritornato.
Nella tua immensa ingenuit� di cane buono,
non trovavi un perch� a quell'abbandono.
Man mano che passavano le ore,
il tuo cuore si straziava dal dolore.
Per farsi le vacanze al mare,
non gli importava di farti crepare!
E ancora adesso, che la morte sta arrivando,
sei ancora l� che lo stai supplicando,
sei ancora l� ad aspettare
che dal tavolo della vivisezione
ti venga a liberare.
SU BIANCA E� CADUTA LA NEVE
Bianca sa che il padrone non torna,
ma lo aspetta ugualmente.
L�ospedale � a due passi da lei
come il cibo che non vuol mangiare
perch� la memoria sua � ferma
clla mano callosa ma buona
che la carezza la testa�
e ora che resta?
A che serve il Natale
(perch� sa, lo ha capito
guardando un albero peno di luci
ch�� festa)
se il suo amico pi� caro non c��?
Eppure lo cerca caparbia
nel viso di ogni passante!
Ma l�odore di chi amava tanto
� ormai troppo lontano.
L�aria attorno si � fatta di gelo.
Le si appannano gli occhi.
Su Bianca � caduta la neve.
(Luciano Somma)