Il disturbo ipertensivo � caratterizzato dall'aumento stabile della pressione arteriosa, cio� della forza esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie. La pressione sanguigna � dovuta alle pulsazioni del cuore, che normalmente generano una pressione sufficiente a far scorrere il sangue in tutto il corpo; nell'ipertensione, invece, tale spinta � superiore alle normali esigenze dell'organismo. Ma non saper gestire bene le proprie emozioni pu� provocare un aumento della pressione del sangue indipendentemente da altri fattori(renali ed alimentari).
Gli ipertesi hanno in comune una caratteristica evidente: uno spiccato bisogno di �gestire� le proprie emozioni, secondo differenti modalit�. Possono negarle (per esempio sono soliti dire di star bene quando in realt� stanno male; oppure attribuiscono ad altri la propria ansia non riconosciuta), filtrarle con la razionalit� (per esempio invece di dire: �Ti voglio bene�, utilizzano frasi del tipo �Ti stimo molto, ti apprezzo�).
Ci�
predispone la persona all� ipertensione secondo
il seguente meccanismo: per poter controllare maggiormente la realt�, il
cervello ha bisogno di una quantit� maggiore di ossigeno e di energie e il cuore
deve pompare il sangue con maggior forza.
Al contempo, lo stato di allerta porta a una contrazione cronica delle arteriole
periferiche, creando cos� una maggiore resistenza al fluire del sangue ai
tessuti e dunque chiedendo anche qui al cuore di sviluppare una pressione
maggiore. Il grande fantasma di chi soffre di
ipertensione �
la paura, una paura profonda e antica del vuoto, perch� nel vuoto (nei silenzi,
nelle pause ecc.) possono emergere emozioni che si fatica a controllare. Paura
dunque di lasciarsi andare, di commuoversi, di contattare l�interiorit�.