Iniziamo il discorso precisando che da una parte troviamo le malattie cosiddette �funzionali�, dovute a disturbi di una o pi� delle numerose funzioni che assicurano il mantenimento della salute (� respiratorie, cardiovascolari, digestive, motorie, ecc.) senza che vi siano tracce di lesioni evidenti negli organi coinvolti. Dall�altra parte, le malattie cosiddette �organiche�, le quali sono spesso gravi nelle loro manifestazioni e nelle loro conseguenze, caratterizzate dall�esistenza di lesioni di uno o pi� organi essenziali (� polmoni, cuore, fegato, stomaco, reni, ecc.). Noi ancora, il pi� delle volte, manteniamo questa scissione nel distinguere fra i disturbi funzionali e organici, ma � un concetto falso e dannoso. La concezione psicosomatica � un tentativo di annullare tale divisione. Sappiamo ora, o dovremmo sapere, che l�uomo � un�entit� di corpo e di mente. La separazione fra i due elementi non esiste realmente ma sono esclusivamente nel nostro modo di pensare. Il corpo e la mente non sono separati ma sono parte l�uno dell�altra, aspetti diversi di un tutto. In verit�, l�uomo � un insieme inscindibile di queste due parti, come � dimostrato da infiniti esempi tratti dall�esperienza umana: comunissimi fenomeni psicologici, come una leggera emozione di gioia e di paura, si ripercuotono nell�organismo causando tachicardia; di contro, un banalissimo disturbo organico, come il raffreddore, si ripercuote sull�umore creando notevole irritazione. E, ancora: un succedersi di pesanti e particolari tensioni emotive pu� provocare, in alcuni individui, malattie come l�ulcera gastrica o l�ipertensione.
Come ha inizio il disagio psicosomatico. La causa, secondo alcune scuole di
pensiero, � da imputare a conflitti ideo � affettivi, profondi, a volte di
natura molto remota. La malattia � dunque la �somatizzazione� dei conflitti non
risolti. Essa si sviluppa lentamente e si manifesta sotto la pressione di un
evento � stimolo, quale una grossa frustrazione (� delusione o dispiacere per il
mancato appagamento di un desiderio coltivato invano), un dolore affettivo;
oppure quale frutto dell�ambiente in cui l�individuo vive. Il disturbo
psicologico pu� strutturare la �somatizzazione�. L�espressione del sintomo,
anzich� un altro, � dovuta, secondo alcuni ricercatori, al meccanismo della
regressione. In breve, possiamo dire che il bambino in et� preverbale manifesta
le sue emozioni (� esclusivamente) attraverso il corpo: il bambino affamato
piange, quello gratificato e appagato sorride. Nella fase evolutiva successiva,
quella verbale, il bambino impara a �esprimere� le sue emozioni. La
�somatizzazione� riproporrebbe l�espressione del primo stadio evolutivo
infantile (preverbale), quella in cui l�ansia si rivela a livello somatico, la
nevrosi invece riproporrebbe l�espressione pi� avanzata del secondo stadio
(verbale). In questi disagi l�ansia, la sofferenza, le emozioni particolarmente
dolorose per poter essere percepite , trovano una via di scarico immediata nel
corpo (il disturbo).
I problemi psicosomatici pi� frequenti, e pi� chiaramente collegati con il
vissuto psicologico dell�individuo, sono quelli dell�apparato digerente e
dell�apparato cardio � circolatorio.
I disturbi dell�apparato digerente ci �segnalano� in qualche modo le nostre
difficolt� ad assimilare gli elementi evolutivi della vita . Attraverso lo
stomaco possiamo esprimere problematiche che non sono state �digerite� come ad
esempio idee o situazioni rifiutate, ritenute ingiuste e che fanno male (�
crampo, spasmo muscolare, ecc.) o magari che mandano in collera (� bruciori).
Nel vomito viene simboleggiato il rifiuto di una situazione intollerabile: un
tipico esempio � il vomito dello studente che cessa durante le festivit�. Il
dolore parla di una lotta interna: da una parte abbiamo la tendenza a procedere
in avanti verso l�esterno (agire) dall�altra parte, invece, troviamo una
resistenza interna contrapposta molto forte che rende questa forma aggressiva
inefficace (subire). In questo modo si trattiene dentro di s� tutto quello che
si voleva esprimere, compresa l�aggressivit�. In tali condizioni la persona
molto spesso, oltre ad essere presa da profondi sentimenti di rabbia, si sente
costretta a fare qualcosa che non vuole, non si sente libera e spontanea, sta
sperimentando una situazione in cui si sente letteralmente invasa oppure cerca
di tenere tutto sotto controllo. Il contenuto simbolico della colite appare
quanto mai significativo: la diarrea rappresenta un bisogno impellente di
liberarsi di un �materiale� inaccettabile, che non si pu� n� contenere n�,
tantomeno, assimilare. Questa liberazione intestinale trova il suo
corrispettivo, a livello mentale, nel tentativo di eliminare un contenuto
disturbante e spesso vissuto come non �pulito� (� pensieri, idee, emozioni,
fantasie, ecc.). I fattori psicologici, in questo disagio, giocano un ruolo
fondamentale nel trasformare l�organo irritabile. Indagini condotte su queste
persone hanno messo in evidenza che raramente esistono situazioni di stress pi�
gravi del normale. E� invece la sensibilit�, la reattivit� dell�individuo alle
comuni condizioni stressanti della vita di tutti i giorni che appare, a loro
dire, esagerata. Il carattere introverso della maggior parte di essi fa si che i
pazienti con questo disagio scarichino le loro tensione e il loro malessere
emotivo a livello intestinale. L�organo irritabile appare cos� nella sua
dimensione di disagio psicosomatico, vale a dire di malattia in cui l�organismo
diventa bersaglio di fattori psichici. Le cause di questa reazione vanno
ricercate, come � gi� stato evidenziato, nella prima infanzia quando le funzioni
intestinali costituivano anche un mezzo di comunicazione con il �mondo�
circostante, con l�approvazione dei genitori se l�evacuazione avveniva nel
momento e nel luogo adatto e punizione e rimprovero se il bambino si sporcava (�
o qualsiasi comportamento che interferisse con i modi di vedere dei genitori).
Non dobbiamo mai dimenticare che sono proprio questi rapporti relazionali con i
loro atteggiamenti, modi di pensare, di reagire e stili di vita a fornire la
premessa della psicosomatizzazione . La personalit� di queste persone � spesso
caratterizzata da grande meticolosit�, pignoleria, amore per l�ordine fino a
modalit� ossessive. Si tratto solitamente di individui con disordini affettivi
ora di tipo ansioso, pi� spesso, pare, con tratti depressivi. Un altro aspetto
della personalit� di questi individui � una frequente reazione fobica esagerata
per il cancro. La tensione, l�ansia, la depressione, agendo attraverso il
sistema nervoso centrale e quello vegetativo colpiscono questo organo laddove �
in collegamento con questi sistemi, vale a dire a livello della muscolatura
delle sue pareti, e quindi dei suoi movimenti. In questo modo l�intestino
risponde a situazioni di stress o di ansia contraendosi. I dolori addominali e
la diarrea che molti studenti sperimentano in vicinanza di un esame che li
preoccupa sono un esempio banale ma significativo della reattivit�
dell�intestino ad eventi stressanti. Questa risposta esagerata, spesso �
ritardata nel tempo e avviene in maniera continua, per cui non sempre � facile
identificare un nesso tra sintomi e situazione stressanti. Altre volte questo
soggetto � cos� introverso che non ammette l�esistenza di un problema oppure lui
stesso non ne � consapevole. Nel caso di stitichezza prevale la componente
aggressiva e di ira nei confronti dell�evento sgradito, mentre il rilasciamento
completo dell�organo indicherebbe depressione, sfiducia, senso di incapacit�
nell�affrontare la situazione o il problema.
I disturbi dell�apparato circolatorio,invece, sono legati a disturbi della
sfera intellettiva ed emotiva . Il simbolismo del cuore � evidente. Si dice:
�Muoio di crepacuore� quando, ovviamente, si ha un dolore; �Mettersi il cuore in
pace�: rassegnarsi; �Sentirsi stringere il cuore�: provare dolore; �Una persona
� senza cuore�: quando non ha reazione emozionale. In realt� c�� un rapporto
diretto fra la vita emozionale e cuore. Una delle pi� frequenti somatizzazioni
circolatorie � l�infarto. La problematica dell�infartuato, sempre per la scuola
ad orientamento psicosomatico, � una difficolt� di autoaffermazione e moralista.
L�individuo soggetto all�infarto, cos� come quello soggetto a ipertensione,
spesso � un individuo con un pensiero condizionato e severo, molto positivista e
con scorsa possibilit� di astrazione. La �problematica� cardiaca � la malattia
psicosomatica per eccellenza: essa pu� essere funzionale od organica. I sintomi
ricordano quelli dell�angina pectoris e insorgono, al contrario di questa, senza
apparente motivo scatenante: non � lo stress che determina l�attacco, ma lo
stimolo di natura imprevedibile, pu� coinvolgere anche altre funzioni organiche.
Sottende questa affezione, a volte, un trauma scatenante dietro cui si cela la
paura della vita e dalla morte, collegate a una carente realizzazione della
propria �personalit�� (� Io) e sovente alla mancanza inconscia di significato
della vita. I problemi del cuore riguardano dunque gli sforzi che facciamo per
riuscire a vivere e a essere felici; se pensiamo, ad esempio, che per essere
bravi bisogna lavorare molto, senza avere un attimo di pausa e senza lamentarci,
� probabile che chiediamo uno sforzo eccessivo al cuore, fino a spossarlo.
Inoltre, senza ombra di dubbio, le emozioni hanno un effetto sfavorevole sul suo
buon funzionamento: tutte le volte che sperimentiamo una emozione, creiamo un
blocco nella zona del plesso solare, blocco che si esercita proprio su quella
energia di cui il nostro organismo ha bisogno per vivere. Ecco allora che il
cuore ci viene in aiuto, pompando pi� forte per far circolare pi� �energia�.
Possiamo tranquillamente verificare questo fenomeno quando abbiamo paura:
l�energia si blocca, il cuore pompa fortissimo, cominciamo a respirare molto
rapidamente. Se l�emozione � troppo intensa pu� esserci perdita di conoscenza,
il che indica che per alcuni istanti il cervello � stato privo di �energia�. Le
palpitazioni, le tachicardie e altri problemi cardiaci rivelano indubbiamente
tutta la fatica di gestire gli stati emotivi o, al contrario, a dar loro la
possibilit� di esprimersi, di farli vivere. A volte si prende �troppo� sul serio
la vita e tutto ci� che accade, la mancanza di piacere in ci� che si fa o si
sente, i pochi spazi assegnati alla libert� e al rilassamento, indeboliscono le
energie del cuore e possono trasformarsi in tensioni cardiache. Ma anche
l�eccesso di piaceri e smodate passioni indeboliscono le energie dell�organo e
possono procurare gli stessi effetti. Dunque tutte le emozioni di paura,
angoscia, senso di colpa, collera e persino una gioia eccessiva possono colpire
il cuore e causare malessere e malattie. La pace, la tranquillit�, la serenit�,
la gioia (l�entusiasmo) di vivere, invece, ci garantiscono un cuore in ottima
salute.