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SERA D'OTTOBRE
Lungo la strada vedi su la siepe
ridere a mazzi le vermiglie bacche:
nei campi arati tornano al presepe
tarde le vacche.
Vien per la strada un povero che il lento
passo tra foglie stridule trascina:
nei campi intuona una fanciulla al vento:
fiore di spina�
La poesia parla di una campagna durante un tramonto d�autunno.
Nella
panoramica dell�ambiente il poeta
cita degli elementi caratteristici come le siepi di bacche rosse, le vacche che
pascolano nei campi, le foglie appassite che scricchiolano lungo il cammino di
un uomo anziano e una fanciulla che canta una canzone popolare.
Il poeta mette in evidenza le bacche che
stanno ridendo
quindi simboleggiano la vivacit�, mentre le vacche, la stanchezza, perch�
camminano lentamente per raggiungere la loro stalla.
Nella seconda parte vengono contrapposti
metaforicamente il vecchio e la fanciulla: il primo cammina con un passo
tranquillo e strascicato, che smuove le foglie intorno producendo un suono
secco; la fanciulla invece, ritrae il volto della spensieratezza e della vita.
La poesia ha uno schema di rime alternate ed i
primi tre versi delle due strofe sono endecasillabi, mentre gli ultimi due di
entrambe sono di cinque sillabe. Sono presenti anche alcuni enjambement che
separano le parole dei versi.
Una metafora particolare � quella delle bacche
ridenti che il poeta ritiene vivaci per i loro colori accesi.
il poeta nei primi quattro versi sofferma la sua
attenzione sulle bacche e le vacche. Si stabilisce cos� il confronto tra
questi due elementi: infatti nel secondo verso � presente una metafora,�ridere a
mazzi�, riferita alle bacche, che esprime un senso di vivacit� e allegria,
rafforzato anche dalla scelta del colore vermiglio e dal loro raggruppamento.
Mentre, con le �tarde vacche�, all�idea di positivit� subentra la stanchezza e
la fiacchezza per la giornata ormai trascorsa al pascolo.
Parafrasi
Lungo il viale vedi sulle siepi ai lati i
ridenti cespugli di rosse bacche del ginepro: nei campi arati le vacche tornano
tarde nelle stalle.
Per la strada viene un poveruomo che trascina
tristemente il lento passo tra le foglie: nei campi una fanciulla canta a
squarciagola una canzone popolare: "Fiori di Spine".