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Non me ne meraviglio, donna fina | |
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Non me ne meraviglio, donna fina
Non me ne
meraviglio, donna fina
se intra l'altre mi parete il fiore,
o se ciascuna beltade declina
istando presso del vostro valore;
che la stella, ch'appare la mattina,
mi rassomiglia lo vostro colore
come pi� vi riguardo pi� vi raffina
lo vostro dritto natural amore.
Ond'io credente sono, ogni fiata
ch'io bene avviso vostra chiaritate,
che voi non siate femina incarnata:
ma penso che divina maestate;
a somiglianza d'angelo formata
aggia per certo la vostra beltade.
Chiaro Davanzati
Si tratta di un bellissimo sonetto con rime ABAB con motivi che toveremo nel �Dolce Stil Novo�.
Il poeta esprime lo stupore con cui contempla la bellezza della sua donna, paragonata alla stella(Lucifero) che appare la mattina. Troviamo nella poesia l�amore inteso come fonte di perfezionamento morale e la donna presentata come donna-angelo. Davanzati afferma che ogni volta che guarda la sua bellezza vede la sua donna come una potenza di Dio capace di redimere l�uomo con il suo volto di angelo.