LE SORELLE MATERASSI

  di PALAZZESCHI

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PALAZZESCHI            

 

LE SORELLE MATERASSI

 

E' un libro  di una intelligenza e ironia ormai rari: la lettura e' scorrevole,le psicologie dei vari personaggi sono ben delineate, e la storia e' angosciante e grottesca nello stesso tempo. L'attualita' e la modernita' di questo libro stanno nel dramma di queste zie bigotte e laboriose e nell'egoismo del nipote viveur e fannullone, caratteristiche mentalita' che ancora si scontrano ai giorni nostri.
 

Viene ambientato nei primi anni del XX secolo nella campagna intorno a Firenze.

 

Ecco l�incipit del romanzo:


�Per coloro che non conoscono Firenze o la conoscono poco, alla sfuggita e di passaggio, dir� com'ella sia una citt� molto graziosa e bella circondata strettamente da colline armoniosissime. Questo strettamente non lasci supporre che il povero cittadino debba rizzare il naso per vedere il cielo come di fondo a un pozzo, bene il contrario, e vi aggiunger� un dolcemente che mi pare tanto appropriato, giacch� le colline vi scendono digradando, dalle pi� alte che si chiamano monti addirittura e si avvicinano ai mille metri d'altezza, fino a quelle lievi e bizzarre di cento metri o cinquanta. Dir� anzi che da un lato soltanto e per un tratto breve, la collina rasentando la citt� la sovrasta a picco, formandoci un verone al quale con impareggiabile gusto ci possiamo affacciare�.�

 

Principali protagoniste sono Carolina e Teresa Materassi, due anziane sorelle ricamatrici, simili � incapaci di crescere, decrepite e bambine�. Nella loro grigia esistenza, dedite al lavoro in compagnia della terza sorella Giselda e della serva Niobe , le due ricamatrici zitelle non si movevano mai dal loro arsenale intorno al quale, a rispettosa e rispettiva distanza, si moveva tutto il resto �come le stelle intorno al sole� , piomba ad un tratto il nipote Remo, rimasto orfano di madre (la defunta quarta sorella Materassi). La giovinezza, la bellezza e la disinvoltura del ragazzo spingono le zie a piegarsi ai suoi comandi, cambiando vita e bruciando in poco tempo i risparmi accumulati in anni di duro lavoro. Abbandonate dal nipote, ridotte alla miseria, le tre donne non cessano tuttavia di adorare Remo, accontentandosi di ricevere qualche cartolina e accettando anche Peggy, modernissima ragazza americana che egli ha sposato.

 

Decisamente ben scritto, con  una vena ironica davvero brillante, attraverso cui Palazzeschi riesce a descrivere una situazione che degenera in tragedia lasciando sempre il sorriso sulle labbra al lettore. La storia scorre veloce, nonostante la carenza di parti dialogiche, i personaggi sono tutti ben riusciti, dalle zie, le vere protagoniste, a Niobe, a Giselda, a Remo.
Uno stile in alcuni punti un po'datato e con qualche lungaggine e manierismo di troppo, racchiude una storia ancora oggi fresca e comica. I personaggi sono tratteggiati in modo superbo, dal primo all'ultimo, con pochi tratti sapienti, i dialoghi sono brillanti. Un classico da rivalutare, sia per vivere un po'di vecchia italia, sia per il tema di base che � eterno: per amore (amore di qualsiasi natura), ci si fa spogliare di tutto e si � pure contenti!
Parte male, con una prolissa e manierata descrizione dei luoghi (forse un tentativo-mal riuscito-di emulare Walser o Rilke), prosegue un p� fiacca ma ben presto la storia prende vita, grazie soprattutto all'entrata in scena di Remo, personaggio decisamente ben riuscito e vero protagonista del romanzo.

 

 

In questo filmato l�attore Giuseppe Pambieri interpreta il nipote Remo nello sceneggiato "Le sorelle Materassi" di Aldo Palazzeschi, per la regia di Mario Ferrero (1972) insieme alla famosa Rina Morelli.

 

 

 

 

 

 

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