***
Poesia di Vincenzo Cardarelli
Idillio
Per una stradetta ombreggiata
fra due muri di pietre rugginose
da cui spuntavano pampani
soleggiati,
vidi un giorno, in Liguria,
(oh incontro inatteso!)
una giovane contadina
ritta sul limite del suo vigneto.
Era la via romita,
l'ora estuosa.
Mi guard�, mi sorrise,
la villanella.
Ed io le dissi, accostandomi,
parole che udivo salire
dal sangue,
da tutto il mio essere, in lode
di sua bellezza.
Sotto il rossore del volto imperlato
dall'interrotta fatica
la bocca sua rideva luminosa.
Era scalza. Una scaglia
d'argilla dorata
rivestiva i suoi piedi usi ai diurni
lavacri della fonte.
Gli occhi, infocati e lustri,
di giovent� brillavano,
solare e profonda.
E dietro a lei, cos� terrosa e splendida,
l'ombre cognite e fide
della domestica vite
parevan vigilarla.
Tutto era pace intorno
e silenzio agreste.
Vincenzo Cardarelli
Ritratto
Esiste una bocca scolpita,
un volto d'angiolo chiaro e ambiguo,
una opulenta creatura pallida
dai denti di perla,
dal passo spedito,
esiste il suo sorriso,
aereo, dubbio, lampante,
come un indicibile evento di luce.
V.CARDARELLI
ADOLESCENTE
Su te, vergine adolescente,
sta come un'ombra sacra.
Nulla � pi� misterioso
e adorabile e proprio
della tua carne spogliata.
Ma ti recludi nell'attenta veste
e abiti lontano
con la tua grazia
dove non sai chi ti raggiunger�.
Certo non io. Se ti veggo passare
a tanta regale distanza,
con la chioma sciolta
e tutta la persona astata,
la vertigine mi si porta via.
Sei l'imporosa e liscia creatura
cui preme nel suo respiro
l'oscuro gaudio della carne che appena
sopporta la sua pienezza.
Nel sangue, che ha diffusioni
di fiamma sulla tua faccia,
il cosmo fa le sue risa
come nell'occhio nero della rondine.
La tua pupilla � bruciata
del sole che dentro vi sta.
La tua bocca � serrata.
Non sanno le mani tue bianche
il sudore umiliante dei contatti.
E penso come il tuo corpo
difficoltoso e vago
fa disperare l'amore
nel cuor dell'uomo!
Pure qualcuno ti disfiorer�,
bocca di sorgiva.
Qualcuno che non lo sapr�,
un pescatore di spugne,
avr� questa perla rara.
Gli sar� grazia e fortune
il non averti cercata
e non sapere chi sei
e non poterti godere
con la sottile coscienza
che offende il geloso Iddio.
Oh si, l'animale sar�
abbastanza ignaro
per non morire prima di toccarti.
E tutto � cos�.
Tu anche non sai chi sei.
E prendere ti lascerai,
ma per vedere come il gioco � fatto,
per ridere un poco insieme.
Come fiamma si perde nella luce,
al tocco della realt�
i misteri che tu prometti
si disciolgono in nulla.
Inconsumata passer�
tanta gioia!
Tu ti dirai, tu ti perderai,
per il capriccio che non indovina
mai, col primo che ti piacer�.
Ama il tempo lo scherzo
che lo seconda,
non il cauto volere che indugia.
Cos� la fanciullezza
fa ruzzolare il mondo
e il saggio non � che un fanciullo
che si duole di essere cresciuto.
OGGI CHE T'ASPETTAVO
Oggi che t'aspettavo
non sei venuta
e la tua assenza so quel che mi dice
la tua assenza che tumultuava
nel vuoto che hai lasciato
come una stella
dice che non vuoi amarmi
quale un estivo temporale s'annuncia
e poi s'allontana
cos� ti sei negata alla mia sete
l'amore sul nascere
ha di questi improvvisi pentimenti
silenziosamente ci siamo intesi
amore, amore
come sempre
vorrei coprirti di fiori
e d'insulti.
PASSATO
I ricordi, queste ombre troppo lunghe
del nostro breve corpo,
questo strascico di morte
che noi lasciamo vivendo,
i lugubri e durevoli ricordi,
eccoli gi� apparire:
melanconici e muti
fantasmi agitati da un vento funebre.
E tu non sei pi� che un ricordo.
Sei trapassata nella mia memoria.
Ora s�, posso dire
che m'appartieni
e qualcosa fra di noi � accaduto
irrevocabilmente.
Tutto fin�, cos� rapido!
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse.
Di fuggevoli istanti ord� una storia
ben chiusa e triste.
Dovevamo saperlo che l'amore
brucia la vita e fa volare il tempo.
AMORE
Come chi gioia e angoscia provi insieme
gli occhi di lei cos� m'hanno lasciato.
Non so pensarci. Eppure mi ritorna
pi� e pi� insistente nell'anima
quel suo fugace sguardo di commiato.
E un dolce tormento mi trattiene
dal prender sonno, ora ch'� notte e s'agita
nell'aria un che di nuovo.
Occhi di lei, vago tumulto. Amore,
pigro incredulo amore, pi� per tedio
che per gioco intrapreso, ora ti sento
attaccato al mio cuore (debol ramo)
come frutto come geme.
Amore e primavera vanno insieme.
Quel fatale e prescritto momento
che ci diremo addio
� gi� in ogni distacco
del tuo volto dal mio.
Cosa lieve � il tuo corpo!
Basta ch'io l'abbandoni per sentirti
crudelmente lontana.
Il pi� corto saluto � fra noi due
un commiato finale.
Ogni giorno ti perdo e ti ritrovo
cos�, senza speranza.
Se tu sapessi com'� gi� remoto
il ricordo dei baci
che poco fa mi davi,
di quel caro abbandono,
di quel folle tuo amore ov'io non mordo
se sapore di morte.
ABBANDONO
Volata sei, fuggita
come una colomba
e ti sei persa, l�, verso oriente.
Ma mi son rimasti i luoghi che ti videro
e l'ore dei nostri incontri.
Ore deserte,
luoghi per me divenuti un sepolcro
a cui faccio la guardia.