LA NOTTE
Ma la notte ventosa, la limpida notte
che il ricordo sfiorava soltanto, è remota,
è un ricordo. Perdura una calma stupita
fatta anch'essa di foglie e di nulla. Non resta,
di quel tempo di là dai ricordi, che un vago
ricordare.
Talvolta ritorna nel giorno
nell'immobile luce del giorno d'estate,
quel remoto stupore.
Per la vuota finestra
il bambino guardava la notte sui colli
freschi e neri, e stupiva di trovarli ammassati:
vaga e limpida immobilità. Fra le foglie
che stormivano al buio, apparivano i colli
dove tutte le cose del giorno, le coste
e le piante e le vigne, eran nitide e morte
e la vita era un'altra, di vento, di cielo,
e di foglie e di nulla.
Talvolta ritorna
nell'immobile calma del giorno il ricordo
di quel vivere assorto, nella luce stupita.
Metro : versi di lunghezza variabile
Una notte di molti anni prima affiora alla mente del poeta, che rammenta
se stesso bambino, nell’atto di contemplare uno scenario che ne aveva
catturato l’attenzione e i sensi. Di quel paesaggio è rimasto solamente
un ricordo vago, ma ancora così intenso, dal punto di vista emotivo, da
offrirgli un senso di stupefatta serenità. Il titolo è la parola chiave
per comprendere la poesia, che è un notturno, cioè la descrizione di una
notte lontana nel tempo e affiorata nella memoria di un bambino, forse
il poeta.
PARAFRASI
Ma la notte limpida e ventosa che si ricordava di rado, è lontana, è
solo un ricordo.
Adesso rimane una calma inaspettata fatta anch’essa di foglie e di
nulla, come lo era la notte, ma di quel tempo lontano rimangono
solamente i ricordi.
Spesso pure oggi nella normale luce di un giorno d’estate si percepisce
quel lontano stupore di quelle notti.
Dalla finestra aperta il bimbo osservava i colli di notte e gli
apparivano freschi per il venticello e scuri per il buio e si
meravigliava di trovarli lì visibilissimi e strani.
Fra le foglie che si muovevano nel buio si scorgevano i colli sui quali
tutto ciò che si vedeva di giorno sembrava chiaro e morto poiché tutta
la vita è composta da altro (vento, cielo, foglie e...nulla).
A volte anche oggi nella calma del giorno in cui tutto è immobile, ci si
ricorda di quell’immagine di strana luce e di come la si guardava
incantati.