UNGARETTI Pellegrinaggio


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PELLEGRINAGGIO

Pellegrinaggio
(Giuseppe Ungaretti)

 In agguato
in queste budella
di macerie
ore e ore
ho strascicato
la mia carcassa
usata dal fango
come una suola
o come un seme
di spinalba

Ungaretti
uomo di pena
ti basta un'illusione
per farti coraggio

Un riflettore
di l� mette un mare nella nebbia

Poesia suddivisa in tre strofe di versi liberi: la prima pi� lunga di dieci versi e due quartine pi� piccole. Manca la punteggiatura, domina lo spazio bianco che amplifica il significato delle parole. Gli a capo sono abbondanti tanto da costringere la voce a sostare nella lettura.

L�immagine  che caratterizza la poesia di Ungaretti, � quella del fante che trascina la sua carcassa nel fango dei camminamenti e si paragona a un oggetto  come una suola consumata, ma anche a un seme di biancospino, che, da quello stesso fango, sapr� portar fuori l�energia per fiorire e consolare il mondo attraverso la poesia.

Il Pellegrinaggio, di cui parla il poeta, non � altro che una ricerca della sua identit�, sollecitato dalle difficolt� di una trincea dove non c�� differenza tra la vita e la morte. Ma il poeta capisce che non tutto � perduto nella trincea e quindi  � �in agguato  in queste budella di macerie�.

Parte importante della poesia � sempre il contrasto tra angoscia e speranza, tra sofferenza e amore per la vita, quell�amore per la vita che permette all�uomo di pena di sollevarsi dalla disperazione e di continuare il cammino. Lui scopre che non c�� dolore tanto grande da impedire all�uomo di conservare  un�illusione che d� la forza di andare avanti �un riflettore mette un mare nella nebbia� cio� apre una vasta distesa di luce.

 

 

 



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