CHARLES BAUDELAIRE : IL NEMICO

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CHARLES BAUDELAIRE : IL NEMICO
 

IL NEMICO

La mia giovinezza non fu che una oscura tempesta,

traversata qua e l� da soli risplendenti;

tuono e pioggia l'hanno talmente devastata

che non rimane nel mio giardino altro che qualche fiore vermiglio.


Ecco, ho toccato ormai l'autunno delle idee,

� ora di ricorrere al badile e al rastrello

per rimettere a nuovo le terre inondate

in cui l'acqua ha aperto buchi larghi come tombe.


E chiss� se i fiori nuovi che vado sognando troveranno,

in un terreno lavato come un greto,

il mistico alimento cui attingere forza...


O dolore, o dolore, il Tempo si mangia la vita

e l'oscuro Nemico che ci divora il cuore

cresce e si fortifica del sangue che perdiamo.

 

La lirica descrive gli effetti devastanti del tempo sulla vita del poeta.Baudelaire esprime una concezione negativa del tempo , che passa crudele divorandoci e noi non possiamo far niente. Si tratta della percezione del vuoto dell�esistenza senza comprenderne mai il significato. IL poeta ricorre ad una serie di metafore che lo fanno vedere nella veste di un giardiniere ; egli infatti concepisce la vita come un giardino, in passato ricco di frutti ed ora sterile e desolato. Il tempo trascorso ha devastato la sua anima, quindi bisogna metterla a posto facendo crescere nuovi fiori, cio� ritrovare la gioia di vivere e di scrivere, ricreare ancora la bellezza che d� voce ai moti del cuore.L�esclamazione che chiude il sonetto esprime lo slancio disperato di un uomo consapevole che i suoi sforzi sono insidiati da un nemico : la noia , che ne consuma il cuora.




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