LIBERTA’
G.VERGA
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LIBERTA’
Lo scrittore ci porge la vicenda in tutta la sua
drammaticità, con tinte scure, parole aspre ed espressioni realistiche che
documentano l’orrore causato nel nome della libertà; inoltre intende a
sottolineare la violenza dei contadini. È la novella dei “vinti”, di coloro
che si ribellano alla classe dominante senza avere la possibilità e la
capacità di cambiare la loro misera condizione. Anche la tanto invocata
“libertà”, che alla novella dà il titolo, finisce col risultare falsa e
illusoria, anzi non si fa altro che aggravare la situazione. Verga parla della vicenda di Bronte dopo la rivolta
della povera gente che voleva dividere le terre dei ricchi.
Per le vie
del paese la folla grida "Viva la libertà", si ritrova davanti al municipio,
in piazza, sugli scalini della chiesa armata di scuri e di falci, uccidendo
preti, notai e altre persone ricche, ma anche i loro figli perché ,
divenuti grandi, sarebbero diventati come i loro genitori, donne nobili tra
cui una baronessa con tre figli. Alcune persone sventolavano un
fazzoletto rosso dal campanile e altre gridavano nella piazza più grande la
parola "Libertà". Il giorno successivo si apprese che il generale Nino
Bixio stava venendo a fare giustizia, tanto che molti scapparono , in quanto
egli non appena giunto aveva fatto fucilare alcuni rivoltosi.
Successivamente arrivarono i giudici, che interrogarono i colpevoli e li
portarono in città per il processo. Le cose in paese tornarono come prima,
infatti i ricchi avevano le loro terre e i poveri dovevano lavorarvi per
guadagnarsi il pane quotidiano, visto che i benestanti non le avrebbero
neanche toccate. Il processo andò per le lunghe e alla fine tutti gli
imputati furono ascoltati da una giuria composta dai ricchi e dai nobili, i
quali ogni volta si rallegravano di non essere nati e vissuti a Bronte.Tutti
i responsabili furono condannati. Questa novella fa riflettere sul valore della libertà
e immaginare le scene, come se fossero così vere davanti a noi.
La Domenica dopo non fu celebrata messa e si pensò a come dividere le
terre, ma tutti si guardavano minacciosamente perché non sapevano come fare;
infatti non c'erano periti per misurare la grandezza dei lotti di terreno,
notai per registrare la proprietà, e così via. Tutti guardavano il proprio vicino per intuire quante morti
aveva sulla coscienza e si viveva nell'attesa di qualcosa.
L’unico svantaggio è che il lessico e il modo di scrivere sono complessi.