BOIARDO: L'ORLANDO INNAMORATO


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L'ORLANDO INNAMORATO

 

Il poema in due libri dal titolo Orlando Innamorato o meglio Inamoramento de Orlando era terminato nel 1483 e venne dato alle stampe sia a Reggio che, qualche anno pi� tardi, a Venezia; purtroppo non � pervenuta alcuna copia della prima edizione. Ai primi due libri ne segu� un terzo di soli nove canti; Boiardo sempre pi� pressato dai doveri politici non ebbe infatti il tempo di completarlo. L'opera ebbe un buon successo di pubblico a giudicare dalle numerose ristampe che si susseguirono fino al 1544 e dalla diffusione di alcuni rifacimenti che circolarono ampiamente in area italiana. Non mancarono anche un buon numero di continuazioni del poema, la pi� famosa delle quali resta senz'altro l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Boiardo mor� a Reggio Emilia nel 1494.

Una grande passione amorosa giovanile per la gentildonna Antonia Caprara gli ispir� i versi del Canzoniere (1469-76), il cui titolo latino � Amorum libri tres: tre infatti sono i libri in cui � composto: 1. gioia ed esultanza di amore ricambiato; 2. gelosia e smarrita tristezza per l'amore tradito; 3. R rimpianto e religiosa contrizione. Composto di 50 sonetti e 10 componimenti di metro diverso, il poema rivela uno dei maggiori lirici d'amore del Quattrocento. Suo modello � il Petrarca, ma, a differenza di questi, il Boiardo esprime una carica vitale e gioiosa decisamente originale. Di argomento politico oltre che amoroso le terzine della Pastorale.

L'Orlando Innamorato, poema cavalleresco in ottave, � considerato, a torto, la prosecuzione in tono minore dei grandi cicli cavallereschi bretone e carolingio. In realt� di diverso c'� lo spirito con cui � stato composto. Il poema infatti nasce da un festoso amore per la costruzione di favole sentimentali e d'avventura, in cui i protagonisti, le dame e i cavalieri compiono le loro imprese di guerra e di passione. Gli intrecci ordinari e straordinari, naturali e soprannaturali si allacciano e si sciolgono per l'incanto di fonti magiche, di anelli fatati, di mostri e personaggi misteriosi, mentre un costante tono di arguta e maliziosa festevolezza avvolge gradevolmente il poema. Le donne non hanno altra consistenza che il meraviglioso incanto della loro bellezza, in perpetuo movimento da un'avventura fiabesca a un'altra. Qui, in sostanza, si � in presenza del gusto del racconto fine a se stesso, che non si attiene a precise regole architettoniche e che rifiuta la consequenzialit� della logica compositiva.

Sul piano stilistico ed espressivo Boiardo, in questo poema, non � raffinato come l'Ariosto, ma semplicemente perch� gli interessa esprimere l'energico, il primitivo e non l'eleganza armoniosa. La sua lingua infatti vuole essere schietta, rude, ibrida (accosta a un fondo padano elementi idiomatici di varia provenienza). La sua originalit� in fondo sta proprio in questa scelta formale, che il poeta riteneva consona a esprimere delle vicende spontanee, al di fuori degli schemi scolastici.

Aprendosi con una giostra bandita a Parigi da Carlo Magno, con grande magnificenza, il poema resta interrotto in pieno dramma cavalleresco con Angelica affidata in custodia da Carlo al duca Namo e promessa a chi combatter� pi� valorosamente i saraceni, che minacciano la capitale. Nel 1480, a un anno di distanza dal matrimonio con una nobildonna di Novellara, Boiardo viene nominato governatore di Modena; sette anni dopo passa al governo di Reggio, e qui muore nel 1494.

L'opera si suddivide in tre libri, allora:

- Primo
La bella Angelica,  principessa del Catai, si presenta alla corte di Carlo Magno per chiedere aiuto contro i suoi nemici. Orlando, il migliore paladino di Francia, l'austero e saggio difensore della fede conosciuto grazie al ciclo carolingio, � un completo fallimento in amore. � infatuato cos� follemente della principessa, che la insegue fino al suo regno in Oriente; per difenderla abbatte il re di Tartaria Agricane che voleva costringere con la forza a sposarlo, e arriva addirittura a battersi con il cugino Rinaldo, che � stato colpito da una magia di odio per Angelica. Frattanto l'imperatore Carlo Magno � attaccato dal re indiano Gradasso, desideroso di avere la spada di Orlando e il cavallo di Rinaldo; privo dei suoi migliori guerrieri, l'imperatore � incredibilmente salvato da Astolfo, un paladino debole e simpatico. Fatto ci�, Astolfo parte per l'oriente, con l'intenzione di recuperare i cugini Orlando e Rinaldo; arrivato durante la loro lotta, si schiera dalla parte di Rinaldo, insieme ad altri eroi: la regina Marfisa e i gemelli Grifone il Bianco e Aquilante il Nero; con Angelica si schierano invece il re Sacripante, il conte Brandimarte e l'innamorata Fiordelisa. Angelica, timorosa per Rinaldo di cui � innamorata, interrompe il duello e ordina al protagonista di andare a distruggere il giardino della maga Falerina.


- Secondo

Sovvertendo il pronostico, Orlando assolve l'impresa e addirittura salva due volte il cugino Rinaldo e gli altri amici (a cui si � aggiunto il paladino Dudone il Santo) sia dalla maga Morgana della Fortuna, sia dal re Manodante delle Isole Lontane; incontra Origille, una malvagia traditrice, di cui si innamora stupidamente. Ripetutamente imbrogliato e derubato dalla donna, finalmente la perde e torna da Angelica giusto in tempo per salvarla dalla regina Marfisa. Astolfo rimane per� vittima della maga Alcina, innamorata di lui. Frattanto, Agramante, re d'Africa, decide di invadere la Francia, ma per farlo ha bisogno del giovane Ruggiero, intrappolato dall'iperprotettivo tutore, il mago Atlante. Agramante perci� invia il piccolo e subdolo ladro Brunello in Oriente, a rubare ad Angelica l'anello magico con cui Brunello libera Ruggero dal mago. Orlando e gli altri paladini ritornano in Francia con Angelica, avendo saputo che Carlo Magno deve difendersi dall'invasione di Agramante, accompagnato dal possente Rodomonte e dal giovane Ruggiero, ed aiutato da Marsilio re di Spagna, con l'invulnerabile nipote Ferra�. Malgrado il valore dei francesi, a cui si � aggiunta la paladina Bradamante sorella di Rinaldo, i Musulmani sfondano le linee cristiane sui Pirenei.


-Terzo

Mandricardo, figlio di Agricane, e Gradasso giungono in Francia in cerca di vendetta.  Carlo Magno si ritira a Parigi, dove � assediato da Agramante. Incuranti della guerra, Orlando e Rinaldo, ora colpito da una magia d'amore, continuano a inseguire Angelica. Il mago Atlante porta scompiglio ovunque, nel tentativo di recuperare Ruggiero, di cui si � innamorata, ricambiata, Bradamante; il poeta profetizza che dalla loro unione discender� la casa degli Estensi.

 

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testo completo

 

PARAFRASI DEL PROEMIO

Signori e cavallier che ve adunati
Per odir cose dilettose e nove,
Stati attenti e quieti, ed ascoltati
La bella istoria che il mio canto muove;
E vedereti i gesti smisurati,
L�alta fatica e le mirabil prove
Che fece il franco Orlando per amore
Nel tempo di re Carlo imperatore.

Signori e cavalieri che venite intorno a me
per udire vicende piacevoli e nuove,
rimanete in silenzio ad ascoltare
la bella storia che ispira il mio canto;
E potrete cos� vedere le smisurate gesta,
le immense fatiche e le grandi prove di valore
che fece, per amore, il paladino francese Orlando
al tempo dell� imperatore Carlo Magno.

Non vi par gi� , signor, meraviglioso
Odir cantar d�Orlando innamorato,
ch� qualunque nel mondo � pi� orgoglioso
� da Amor vinto, al tutto subiugato;
N� forte braccio, n� ardire animoso,
N� scudo o maglia, n� brando affilato,
N� altra possanza pu� mai far diffesa
Ch� al fin non sia d�Amor battuta e persa.

Signori, non vi sembri gi� cosa meravigliosa
l�udir che Orlando fu innamorato,
poich� anche la persona che al mondo � pi� valorosa
non pu� che essere sconfitta dall'amore, e sottomessa completamente;
N� un forte braccio, n� un animo ardito,
n� uno scudo e n� una corazza, n� una spada affilata
e neanche qualunque altra forza pu�  difendersi a tal punto
da non essere infine soggiogata dall'amore.

Questa novella � nota a poca gente,
Perch� Turpino istesso la nascose,
Credendo fosse a quel conte valente
Esser le sue scritture dispettose,
Poi che contra ad Amor pur fu perdente
Colui che vinse tutte le altre cose;
Dico d�Orlando, il cavaliere adatto.
Non pi� parole ormai, veniamo al fatto.

Questa storia � poco nota alle persone,
visto che Turpino stesso la tenne nascosta
credendo che a quel valente conte, Orlando,
potesse non piacere un suo racconto scritto,
essendo stato battuto dall'amore
colui che vinse contro ogni avversario;
sto parlando di Orlando, il valoroso cavaliere.
Ma finiamola con le parole e veniamo ai fatti.

I versi sono endecasillabi  in ottave. Lo schema metrico � ABABABCC.

 Ci sono  tracce di latinismi .

 

 

 


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